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«“Basso Lodigiano” non significa nulla. Rimettiamo anche la dicitura “Piacenza Nord”»

Levoni (Liberali) riporta la questione in Consiglio e ottiene il voto unanime dell’aula: «L’attuale cartellonistica invita a uscire a Piacenza Sud per andare verso il centro città». Critiche dall’opposizione all’iniziativa del leghista e lodigiano Guidesi, tutti d’accordo invece sulla doppia intestazione dell’uscita autostradale

«Non ho capito perché, a un certo punto il cartello, è sparito. Non so neanche cosa significa “Basso lodigiano”, soprattutto per gli autotrasportatori, ancora più che per i turisti». Antonio Levoni dei “Liberali Piacentini” ha riportato in Consiglio un tema molto dibattuto negli scorsi mesi: il cambio del nome dell’uscita autostradale dell’A1 di Guardamiglio (Lodi). Prima era “Piacenza Nord”, ora, dopo l’interessamento dell'allora sottosegretario ai trasporti Guido Guidesi (di San Rocco al Piacenza Nord Basso Lodigiano 2-2Porto), è diventato “Basso Lodigiano”.

«La cartellonistica attuale – si è lamentato Levoni, che ha proposto una risoluzione approvata con voto unanime da tutto il Consiglio comunale di Piacenza -  suggerisce a chi viaggia in autostrada da Milano che, per andare verso “Piacenza centro”, bisogna uscire a “Piacenza Sud”. Se uno invita un amico da Milano si sentirà dire da questo che ha impiegato più tempo dal fiume Po a raggiungere il centro di Piacenza, che non da Milano superare il confine lombardo. Ci siamo rimasti male, interpreto il disappunto generale. Il Comune di Piacenza si deve attivare per tornare alle origini. O almeno aggiungano “Piacenza Nord” a “Basso Lodigiano”. Ma “Piacenza Nord” deve tornare».

Il capogruppo leghista Carlo Segalini, a tal proposito, ha presentato un emendamento in cui invita l’Amministrazione ad attivarsi nei confronti del sotto comitato per la toponomastica soltanto per aggiungere “Piacenza Nord”, senza eliminare "Basso Lodigiano", in caratteri uguali. Correggendo l’indicazione Piacenza centro-Piacenza Sud.

«Finalmente la Lega – ha dichiarato su questo punto il capogruppo del Pd Stefano Cugini - ha parlato di questa cosa. Il “Prima i piacentini” è uno slogan che è andato a scontrarsi con il “Prima i sanrocchini”, visto che il sottosegretario di allora era il leghista e il lodigiano Guido Guidesi. Anche l’onorevole Foti ha trovato dei muri troppo alti in questa situazione. Noi votiamo la risoluzione, perché è scandaloso quello che è successo. “Basso lodigiano” non vuol dire niente, si è annullata la storia di quell’uscita. Il cambio del cartello per far vedere chi comanda è stato un pessimo esempio di politica. Dispiace per l’imbarazzo e il silenzio della Lega in tutti questi mesi».

«Speravamo tutti che Foti – ha osservato il grillino Sergio Dagnino - mettesse una pezza a questa assurdità. Anche gli amici della Lega Liberali Piacentini Pecorara Ultori Antonio Levoni-2sanno che questo cambio non ha alcun senso. Tanti hanno sbagliato strada in questi mesi». «Giusto indicare entrambi i territori – ha detto Roberto Colla (Piacenza Oltre) - perché c’è una storicità di quell’uscita ed è assurdo pensare di venire in centro città uscendo a Piacenza Sud. Stride che la forza più importante nella maggioranza, la Lega, non si sia mossa in seguito a questo sgarbo nei confronti di Piacenza. Sarebbe bastata una mediazione tra i due territori per riportare entrambe le diciture». «Comprensibile l’iniziativa dei sindaci del lodigiano – è l’intervento di Massimo Trespidi (Liberi) - che hanno chiesto a un loro parlamentare di darsi da fare per cambiare nome. Il cartello per “Piacenza centro” è equivoco, perché si dovrebbe riferire ai soli camion, obbligati a passare per Piacenza Sud. Ma, in realtà, crea molta confusione a tutti gli automobilisti».

D’accordo sulla doppia dicitura, fin dal principio, Fratelli d’Italia: «Si sovraccarica di trasporti – è l’aggiunta del capogruppo Giancarlo Migli - Piacenza Sud». «I deputati del nostro Movimento – ha polemizzato il pentastellato Andrea Pugni - ci hanno chiesto di non fare polemiche su un cartello stradale. Invece non è una cosa di poco conto, interessa tutti i cittadini». «Sicuramente è importante – ha osservato Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) - fare qualcosa, perché si è creata confusione. Guidesi ha pensato al “Prima i lodigiani”, ragionamento che altri colleghi qua dentro declinano in Guido Guidesi-9“Prima i piacentini”. Guidesi ha fatto il leghista a casa sua e i piacentini l’hanno preso in quel posto. Sono contento che oggi la Lega abbia proposto l’emendamento, seppur nell’imbarazzo, per indicare anche il nome di Piacenza».

«C’è una storia – è il pensiero di Michele Giardino (Gruppo Misto) - dietro la denominazione di Piacenza Nord che non può essere spazzata con un “colpo di spugna”. È sembrata quasi una punizione per la nostra comunità, come se i lodigiani avessero vendicato una sudditanza psicologica e geografica nei confronti di Piacenza". «Non ci vedo un torto nei confronti di Piacenza – è la riflessione di Francesco Rabboni (Forza Italia) - forse hanno sottovalutato alcuni aspetti, a cui spero si ponga rimedio». «L’onorevole Guidesi – ha rilevato lo stesso capogruppo della Lega Carlo Segalini - ha messo la “bandierina”, saremmo più contenti se una piacentina, ora ministro dei trasporti (Paola De Micheli, nda), ne mettesse un’altra: la costruzione del terzo ponte sul Po».  

L’aula si è espressa con voto unanime a favore della risoluzione di Levoni. «Ma il senatore del Carroccio Pietro Pisani – ha fatto notare Christian Fiazza (Pd) – ha pensato bene di uscire dall’aula per non votare il provvedimento, visto che nei mesi scorsi aveva definito di poco conto la questione. Almeno è stato coerente, in questo caso».

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