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Come è andata

Ok all’1.30 di notte al “bilancio dei record”, Tarasconi: «Documento responsabile e coraggioso»

Le minoranze hanno votato contro. Bilancio approvato dopo oltre 40 ore di discussione in aula, l’ultima seduta ha superato le 11 ore e mezza. Barbieri: «Non ci convince l’aumento delle tasse, ma ora la Giunta non ha alibi»

È stato approvato all’1.30 della notte del 23 marzo il primo bilancio dell’Amministrazione Tarasconi. Dopo un’ultima seduta di 11 ore e mezza, la sesta di una maratona che, partita in commissione, ha abbondantemente superato le quaranta ore di dibattito, non contando il tempo passato tra riunioni dei capigruppo, pause, sospensioni per problemi tecnici- informatici, tempi morti legati alla distribuzione delle documentazioni o per questioni politiche da dirimere.

Bilancio che ha subìto 490 emendamenti (un record a Piacenza): dopo bocciature e riammissioni sono stati 262 quelli affrontati, più 9 ordini del giorno.

L’ultima seduta è durata, come detto, 11 ore e mezza: partita alle 14, è terminata con il voto finale all’1.30. Prima di questa, otto ore di dibattito il 20 marzo, tre ore e 41 minuti il 16 marzo, sei ore il 14 marzo, sei ore e mezza il 10 marzo, tre ore e 20 minuti il 3 marzo, più due ore in commissione.

Il voto finale al documento ha rispettato l’assetto dell’aula. A favore del Documento unico di previsione (Dup) tutta la maggioranza (Partito Democratico, Civica Tarasconi, Piacenza Oltre, Piacenza Coraggiosa), contro le minoranze (Civica Barbieri-Liberi, Fratelli d’Italia, Alternativa per Piacenza, Lega, Liberali).

Nelle dichiarazioni di voto, spazio ai capigruppo, coloro che più volte durante queste settimane hanno dovuto incontrarsi per trovare una quadra alla discussione.

La matassa dell'ostruzionismo delle opposizioni si è sbrogliata dopo che il sindaco Tarasconi ha fatto le sue scuse ai consiglieri di Fratelli d'Italia. La querelle è nota: i "meloniani" si erano resi protagonisti di azioni polemiche (uno striscione e alcune magliette) nei confronti della Giunta. L'intera maggioranza, per rivalsa, non aveva fornito alcun commento su tre ordini del giorno presentati da Fd'I, facendo scena muta. Scatenando così le reazioni di sdegno di tutto il centrodestra (e di ApP) per la "protesta silenziosa".

Il centrodestra, durante l'ultimo giro di interventi, ha ancora contestato l’aumento dell’addizionale Irpef. «Noi non volevamo mettere le mani nelle tasche dei cittadini – è la presa di posizione dell’ex sindaco Patrizia Barbieri (Civica Barbieri-Liberi) - e ci avete criticato per aver lasciato 8 milioni nelle casse comunali, ma sapevamo già per cosa sarebbero serviti. Inoltre abbiamo lasciato oltre 90 milioni di euro di fondi di Pnrr ottenute con quelle "esigue" risorse di personale che ora ritenete insufficienti per lavorare nell’ente. Ora non avete alibi, la crisi c’era già prima delle elezioni, non potete dire che non conoscevate la situazione. Sono convinta che comunque l’idea di aumentare Irpef ci fosse già alle elezioni, ma non è stato detto ai cittadini. La vostra è una manovra ingiustificata, la tassa fissa è a discapito dei meno abbienti. È un bilancio che non ci convince».

«Manovra che si basa sull’aumento delle tasse – è il parere negativo di Luca Zandonella (Lega) - non spiegato ai piacentini 8 mesi fa. Non era necessario, il bilancio era in ordine, avete poi trovato delle scuse per giustificare questi aumenti. Con orgoglio ho fatto parte di una Giunta che in 5 anni non ha alzato di un euro le tasse». Contrarietà ai nuovi aumenti delle tasse ribadita anche da Filiberto Putzu (Liberali Piacentini). 

«Una maratona inusuale – è il punto di vista di Andrea Fossati (Partito Democratico) -, mai presentati così tanti emendamenti, ma li abbiamo affrontati. Ci sono state fasi di scontro, poi aperture e riammissioni. C’è stata collaborazione fattiva della minoranza. Lo ritengo un bilancio ambizioso, basato su scelte impopolari ma necessarie. È il primo banco di prova affrontato dalla maggioranza, che è rinnovata, di volti nuovi che non hanno i tatticismi delle minoranze ma che affrontano le cose con entusiasmo». D’accordo anche Gianluca Ceccarelli (Piacenza Oltre): «Obiettivi ambiziosi e sfidanti nel Dup. Questo bilancio è un passaggio obbligato per imprimere un cambio di marcia alla città. Abbiamo la voglia di fare bene, ci sono le promesse per portare a casa i risultati. La squadra è forte».

«Il pilastro del bilancio – ha ricordato Sara Soresi (Fratelli d’Italia) - è l’aumento dell’Irpef, che porterà ad un aumento spropositato del numero dei dipendenti. Avete disatteso le promesse della campagna elettorale su tasse e ambiente, e non raccolto i nostri suggerimenti su sicurezza e decoro. Noto le prime frizioni nella maggioranza». «È stato il bilancio dei record – ha osservato Stefano Cugini (Alternativa per Piacenza) – per noi un pastrocchio, otto mesi per preparare questo documento, che ha provocato 490 emendamenti. Poi c’è stata la “tagliola” priva di senso su questi, con criteri mai visti, in seguito un dietrofront, e una gestione dell’aula della presidente Gazzolo inedita. Noi volevamo tendere la mano, ma volete avere le mani libere. Questo è un luogo di fastidio per voi, l’unico commento che volete sentire è quello dei cittadini tra cinque anni».

Una delle protagoniste del dibattito è stata sicuramente Claudia Gnocchi. Dopo un intervento della capogruppo della Civica Tarasconi in discussione generale, le strade di maggioranza e opposizioni si sono divise. «Strada facendo – ha ora precisato - abbiamo aggiustato il tiro del confronto. Questo bilancio è il frutto di appassionanti discussioni». «Ho fatto tesoro di questo bilancio – ha commentato anche Boris Infantino (Piacenza Coraggiosa) - ambizioso, ma anche efficiente e solidale. Abbiamo aggiunto risorse sul sociale, coperto le risorse umane per il Pnrr, per far fare uno scatto in avanti alla città». L’ultimissima parola l’ha avuta, ovviamente, il primo cittadino. «Questa discussione – ha dichiarato il sindaco Katia Tarasconi – è stata un’esperienza per molti consiglieri. Questo è il nostro primo bilancio, “responsabile e coraggioso”. Nella maggioranza non siamo perfetti, non siamo infallibili. Discuteremo ancora, ci saranno delle tematiche che porteranno ad avere sensibilità diverse. Però l’unico obiettivo è fare il bene della città e lasciarla migliore tra cinque anni. L’impegno nostro non mancherà mai».

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