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Martedì, 23 Aprile 2024
Il dibattito

Bilancio, Perini: «Non tutti i suggerimenti delle minoranze sono costruttivi»

Dibattito aspro in Consiglio comunale, fair play lasciato da parte. Cugini: «Non tagliate le nostre proposte». Soresi: «Città in stato comatoso». Gnocchi: «Da Fdi sceneggiate per i social». Scafuto: «Politica infantile»

Dopo il fair play della prima seduta, invocato dal vicesindaco Marco Perini, spazio a tutta la ruvidezza della politica. Un dibattito aspro e polemico quello andato in scena nella seconda seduta (di quattro) dedicata al bilancio previsionale del Comune di Piacenza. Confronto sfociato poi nella singolare protesta messa in scena da Giunta e maggioranza nei confronti di Fratelli d’Italia, con il silenzio di tutto il centrosinistra.

Il primo a parlare è stato Stefano Cugini (ApP), che ha chiesto l’accoglimento delle proposte presentate dalle minoranze sotto forma di emendamenti. «Vogliamo vedere se ci può essere davvero collaborazione nei fatti, per migliorare Piacenza. Affrontiamo insieme i problemi. Quella sul bilancio sarà una maratona vera, passeremo molto tempo insieme. Sarebbe un pessimo segnale assistere ad una tagliola sugli emendamenti (in realtà pare che verranno dichiarati ammissibili solo 188-190 su 490, nda), o vedere bocciature pre-concettuali. Confrontiamoci sui contenuti, i nostri sono molto di sinistra e riguardano temi importanti».

«L’abbiamo sempre detto anche noi – è intervenuta Gloria Zanardi (Fd’I) - che ci sono problemi strutturali nel Comune, ma l’azione da fare non è solo quella di assumere personale. Serve una riorganizzazione. Faccio notare che molti progetti per il 2023 sono frutto della Giunta Barbieri e di quanto ha portato a casa dal Pnrr. Noi come Fdi non vogliamo fare ostruzionismo, siamo propositivi con i nostri 217 emendamenti».

Federica Sgorbati (Civica Barbieri) ha elencato i ritocchi della Giunta. «Avete aumentato l’Irpef, la tassa di soggiorno, le tariffe dei centri sportivi. Però il Comune ha crediti da vantare nei confronti di altri enti, come l’Ausl, per recuperare le risorse. I soldi si potevano cercare altrove. Sono in attesa di vedere dove saranno calati i 4,3 milioni di euro in più dei cittadini. I numeri qua vengono girati di volta in volta come fanno comodo». Dubbi anche sulle 110 assunzioni e le loro collocazioni. «Sarà difficile inserirle in poco tempo e poi rischiamo la loro partenza verso altri enti. Chiedo almeno la realizzazione di una commissione di garanzia e di controllo per controllare l’utilizzo dei soldi di Irpef in più che verseranno i cittadini».

Giudizio duro per Sara Soresi: «Città ferma, in uno stato comatoso, speriamo non sia irreversibile». Per la capogruppo di Fd’I da censurare l’atteggiamento del sindaco con i due comitati che si battono sull’ospedale. «Doveroso incontrarli e ascoltarli. Il sindaco vuole buttare in caciara tutto in un incontro pubblico. Temo inoltre che non vedremo mai né l’ex ospedale militare né la Pertite a parco».

Sara Soresi 2-3-2

«Perini vuole dare lezioni di fair play e correttezza - è il duro commento di Nicola Domeneghetti (FdI) - una Giunta che ha disatteso dopo poco ad una promessa elettorale. È scorretto esibire uno striscione o una maglietta? Lasciamolo decidere ai piacentini. Lezione di stile a noi? Da chi non metteva la fascia tricolore nel modo giusto o di chi portava i risvoltini alle cerimonie pubbliche? Inoltre dalla maggioranza ho sentito più attacchi alla vecchia Giunta Barbieri che proposte. Questo bilancio aumenta le spese, alimenta la “bestia comunale”, non ci si comporta da buon padre di famiglia».

Durissima nel rendere la pariglia Claudia Gnocchi. «Non ci interessa – ha espresso la capogruppo della civica Tarasconi - fare avanspettacolo per andare sui social o sulle pagine dei giornali. Da Fd’i sfilata di magliette misera, sceneggiata drammatica per pochi amici con l’aggiunta dello striscione: dovremmo vergognarci noi per l’Irpef? Abbiamo le idee chiare su come vogliamo Piacenza tra 5 anni, rispetto all’ordinaria amministrazione di chi c’era prima di noi. Barbieri promise di lottare contro il degrado e favorire il decoro urbano. Vi ricordate come ha gestito il verde? Come ha promesso di dare le case popolari ai piacentini? E piazza Cittadella? Promettere è una cosa, amministrare è un’altra. Qua le cose sono cambiate in pochi mesi e voi fate chiacchiere sui social. Noi non ci nascondiamo di fronte alla situazione e ci assumeremo le responsabilità delle scelte». Da qui in poi il dibattito si è fatto più teso.

Claudia Gnocchi-2

«Condivido Gnocchi – ha detto Sergio Ferri (Pd) - tranne quando fa la ramanzina alle proteste di Fdi, lasciamo decidere agli elettori se sono opportune o meno. Nella maggioranza non siamo dei “tifosi”: ho pensato che fosse giusto aumentare l’Irpef, non perché me l’ha detto il sindaco o il segretario del Pd, ma secondo la mia coscienza, vista la situazione». «Ripetete cose da campagna elettorale – è la dichiarazione dell’ex sindaco Patrizia Barbieri - mentre noi abbiamo dimostrato la propositività dei nostri interventi. In questo bilancio non vedo proposte per una Piacenza migliore».

«Di fronte all’avanzo presunto da 11,5 milioni – si è esposto Jonathan Papamarenghi (Civica Barbieri) - non si può dire che l’aumento Irpef fosse obbligato per tenere in piedi il bilancio. I margini per muoversi, visto anche il calo previsto dei costi energetici, c’erano. È una scelta comoda, più che sofferta. Così allarghiamo la spesa per i prossimi vent’anni, assumendo un centinaio di persone. Avete aumentato tutte le tasse, manca solo la Tari. Nel bilancio non si affronta il tema della logistica e il sindaco lascia cadere il progetto dell’ex ospedale militare. Si dice che il centrodestra ha fatto “atti di piccolo cabotaggio”? Con tutti i soldi portati a casa dal Pnrr. Aumentiamo il personale del 19%, arriveremo a 680 dipendenti. Guardando alla media nazionale dovremmo essere a 610».

Luca Zandonella e Jonathan Papamarenghi-2

«Approccio legittimo – è l’intervento di Caterina Pagani (Pc Oltre) - presentare 490 emendamenti, però partire da questi numeri non facilita il confronto costruttivo. Cosa pensate di ottenere per la città? La loro discussione porta via almeno 40 ore. Forse sono un mezzuccio per un po’ di visibilità mediatica, per fare un post sui Facebook». Parole non digerite da Gloria Zanardi (Fdi): «Il sindaco ha annunciato sui social che aumentava le tasse. Noi informiamo i nostri elettori e i cittadini di quello che facciamo, senza spendere 40mila euro nella comunicazione come fa il sindaco». «Alla maggioranza – ha aggiunto Soresi - brucia che il nostro show ha messo a conoscenza tutti i piacentini delle promesse disattese». «Gli emendamenti – si è lamentato anche Luigi Rabuffi (ApP) - sono frutto del nostro impegno e della passione che mettiamo».

Caterina Pagani-6

«La Piacenza del futuro - è la considerazione di Salvatore Scafuto (Pd) - è ben delineata nel bilancio: una città moderna, europea, sostenibile, inclusiva. Non vogliamo galleggiare o vivacchiare, ma investire nella struttura comunale». Poi, un attacco al centrodestra: «Abbiamo visto nelle precedenti sedute una politica infantile e pagliaccesca. Le opposizioni non vogliono farci amministrare, dopo che abbiamo vinto le elezioni». «Non abbiamo scritto una pagina bellissima oggi», è il parere di Tiziana Albasi (Pd). Barbara Mazza (Civica Barbieri) «non ho trovato concretezza nella discussione» e il fair play invocato dal vicesindaco «è caduto».

Infine è toccato proprio all’assessore al bilancio dire la sua. «Gli emendamenti – ha chiosato Perini - li ho letti tutti e non si può dire che siano tutti costruttivi». Poi ha ribadito, ancora una volta, a Trespidi, l’impossibilità di usare l’avanzo per coprire le spese. «I crediti Ausl li abbiamo guardati e contabilizzati – la replica a Sgorbati -, non è una voce in più». «Si è sempre fatta così la discussione del bilancio, dice qualcuno. Non sono d’accordo. Sono nuovo in quest’aula, dal mio punto di vista 490 emendamenti rischiano di snaturare il bilancio e creare confusione. Si può arrivare in modo agile a qualcosa di più concreto».

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