Bonaccini: «Dopo San Felice sul Panaro, la giunta si riunirà a Piacenza»

Dimezzare le partecipate entro la fine del mandato, tagliare le leggi inutili nel giro di due anni e ridurre i dirigenti in Regione nel primo anno di legislatura. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini detta i tempi della sburocratizzazione immaginata per viale Aldo Moro. Un lavoro che partirà da subito. «Nei primi 100 giorni – ha annunciato il presidente il 26 gennaio, presentando in Assemblea legislativa il suo programma di mandato -  insedierò una struttura di missione, per analizzare l'intero impianto normativo regionale e arrivare a una profonda sburocratizzazione entro due anni, a partire da urbanistica e commercio». La Giunta Bonaccini porterà avanti un «riordino generale della spesa corrente, destinando i risparmi agli investimenti. Ci prendiamo un anno di tempo per riorganizzare la macchina regionale, riducendo le figure dirigenziali e dimezzeremo le società partecipate entro la fine della legislatura. A questo proposito - assicura Bonaccini - tutte le nomine saranno fatte seguendo il principio della parità di genere.

Molta attenzione verrà riservata alla lotta alla mafia: verrà creato un osservatorio regionale, insieme a sindacati e associazioni di imprese, per conoscere le infiltrazioni delle organizzazioni criminali. Ma la diffusione di una "cultura della legalita'" passa anche dal mettere una pietra tombale sugli "appalti al massimo ribasso". «Hanno messo radici anche nella nostre economie – ha ammesso il governatore - e forse finora non avevano avuto il coraggio di dircelo».  Da qui l'idea dell'osservatorio e la decisione di mettere al bando il massimo ribasso dagli appalti.

La giunta si riunirà prossimamente lunedì 2 febbraio a San Felice sul Panaro, uno dei comuni più colpiti dal sisma. Poi sarà la volta di Piacenza. «Con l'esperienza dell'Expo – ha detto al riguardo – potrà vivere una stagione di rilievo come porta di accesso al sistema Emilia-Romagna». Nel futuro della Regione Emilia-Romagna potrebbe esserci anche la riduzione del numero di consiglieri da 50 a 40. Il taglio è stato citato questa mattinache dopo aver esposto nell'aula dell'Assemblea legislativa le linee del suo mandato ha incontrato la stampa in una saletta di viale Aldo Moro. «Secondo me si potrebbe fare anche con 40 - ha detto Bonaccini - ricordando comunque che e' materia dell'Assemblea regionale -. Saremo la prima Regione ad azzerare i fondi ai gruppi e a ridurre le indennità dei consiglieri sotto a quella del sindaco del capoluogo. Quando sarà possibile la giunta viaggerà insieme sul pulmino della Regione, o con mezzi propri. Vogliamo evitare la sfilata delle auto blu».

I dipendenti delle Province  in esubero non resteranno in mezzo alla strada. Anzi, la Regione è disposta a metterci i milioni che mancano per garantire funzioni e personale. «Non lasceremo a casa nessuno. Le vecchie Province non bastano più - afferma Bonaccini- servono enti di area vasta più grandi e più leggeri.  La riforma istituzionale passerà anche dagli enti locali. «Le Unioni di Comuni ormai sono il minimo sindacale - avverte il governatore - dobbiamo arrivare al 100% in Emilia-Romagna. E le fusioni sono un obiettivo esplicito che vogliamo promuovere con ogni mezzo con incentivi per chi si fonde e penalità per chi non si associa».

C’è anche un progetto per le Olimpiadi del 2024, qualora Roma vincesse con la sua candidatura. «Se quella sfida venisse vinta vorrei che l'Emilia-Romagna non fosse tagliata fuori, perchè è capitale di tanti sport». Bonaccini ha indicato proprio nello sport una delle sue priorità, tanto da aver deciso di tenere per sè quella delega.

(Agenzia Dire)