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Giovedì, 18 Aprile 2024
Verso il congresso

Bonaccini: «Serve una classe dirigente nuova che provenga dai territori»

Il presidente della Regione, candidato alla segreteria nazionale del Pd: «Voglio un partito più popolare. Anni di sconfitte a livello nazionale, eppure nei comuni abbiamo bravi amministratori»

«Mi sono candidato alla segreteria del Pd perché abbiamo bisogno di rigenerare il partito, renderlo più popolare. Io l’ho fatto in questi otto anni su un altro versante, quello regionale, stando in mezzo alle persone». Così Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico. La sua campagna congressuale (il voto si terrà domenica 26 febbraio) ha fatto tappa a Piacenza, in Sant’Ilario. «Abbiamo bisogno di un Pd che cambi il gruppo dirigente nazionale. Veniamo da troppi anni di sconfitte – è la riflessione di Bonaccini - è una ruota che gira, è giusto farla girare. È incredibile che continuiamo a perdere a livello nazionale e poi veniamo a Piacenza e nel 70% dei comuni italiani e vinciamo anche laddove la destra sembra prevalere. Abbiamo una classe dirigente nel Paese capace che è stata messa in panchina, mai considerata da nessuno, eppure anima i circoli territoriali».

«Serve un Pd che abbia un’identità – ha proseguito nella sua analisi - e un profilo più netto a Roma. Un partito che diventi una grande forza laburista, che si occupi di lavoro e imprese, che vuole una sanità a centralità pubblica, contro un governo che favorisce la sanità privata e taglia quella pubblica. Abbiamo bisogno di investire di più a favore della transizione ecologica».

Davanti a sé il partito ha «anni di opposizione, nei quali dobbiamo pensare più a noi che alle alleanze. E quando si tornerà al Governo dovremmo farlo solo dopo aver vinto le elezioni, non perché ci ha chiamato qualcuno a farne parte». Bonaccini ha commentato anche la stretta attualità. «Irricevibile l’autonomia differenziata proposta dal ministro Roberto Calderoli, spacca in due il Paese. Il ministro non ha condiviso con le Regioni il documento, la fa approvare dal Consiglio dei ministri solo per far ottenere qualcosa alla Lega in vista del voto in Lombardia, ma non ha alcuna concretezza».

In Sant’Ilario, introdotto dal sindaco di Castelvetro Luca Quintavalla, Bonaccini ha raccontato un po’ di sé, dell’impegno politico in Regione e della sua corsa alla segreteria nazionale. «Non credo che rischiamo di sparire come partito, ma rischiamo l’irrilevanza, come successo al partito socialista francese». Presente anche il sindaco di Piacenza, Katia Tarasconi, che appoggia la sua candidatura. «Stefano ha l’autorevolezza per guidare il Pd. Quattro anni fa fui molto critica al momento dell’ultimo congresso, ma oggi le proposte in campo sono diverse rispetto ad allora. Il nostro presidente della Regione è spesso a Piacenza e ha girato tutti i comuni della provincia».

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