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Boom del costo dell'energia, i sindaci piacentini scrivono al Governo: «Servono ulteriori misure di sostegno»

Il vicepresidente della Provincia, Franco Albertini, a nome di tutti i sindaci del Piacentino ha inviato al presidente del Consiglio Draghi e ai ministri Franco e Lamorgese una lettera

Il vicepresidente della Provincia, Franco Albertini, a nome di tutti i sindaci del Piacentino ha inviato al presidente del Consiglio Draghi e ai ministri Franco e Lamorgese una lettera in merito all'esplosione dei costi energetici e alla richiesta di concrete misure di sostegno da parte del Governo.

«La presente, a nome di tutti i sindaci firmatari della provincia di Piacenza, per manifestare la nostra più assoluta preoccupazione in merito all’esplosione dei costi energetici e richiedere concrete misure di sostegno da parte del Governo, ulteriori rispetto a quelle disposte con il DL Energia, al fine di poter garantire la regolare erogazione dei servizi fondamentali, con particolare riguardo al sociale, all’illuminazione stradale e al riscaldamento degli edifici scolastici».

«In questa fase, - si legge -  con le nostre amministrazioni che sperimentano aumenti di spesa sui fronti delle utenze e delle forniture con percentuali oscillanti tra il 100% e il 300%, gli equilibri dei bilanci sono infatti seriamente a rischio: gli scostamenti si aggirano attorno al 10-12% del totale delle spese annue. Rendendoci conto che il sacrificio degli investimenti per dirottare gli avanzi liberi verso la gestione corrente costituisce soluzione una tantum e non ripetibile per l’anno 2023 e che l’eventuale ricorso in ultima istanza ad un aumento dell’imposizione fiscale, nel momento attuale, sarebbe un aggravio insostenibile per molti nuclei famigliari, siamo a richiedere un vostro interessamento affinché si possano attuare i necessari interventi di soccorso alla finanza locale».

«Consci altresì delle possibili difficoltà nel reperire maggiori risorse all’interno del bilancio dello Stato, ci permettiamo di indicare e suggerire alcuni esempi di interventi, anche già disposti negli anni dell’emergenza Covid 19, totalmente a costo zero:  la possibilità, per gli anni 2022 e 2023, di ridurre l’accontamento al fondo crediti di dubbia esigibilità al 65% del valore totale, la sospensione della seconda rata capitale dei mutui per l’anno 2022 e di entrambe le rate capitale per l’anno 2023, con parallelo allungamento del piano di ammortamento e versamento della sola quota di interessi, lo svincolo di ogni fondo speciale trasferito durante l’emergenza Covid 19 e non ancora speso, eliminando l’obbligo di eventuale restituzione a seguito di certificazione, destinandolo al finanziamento dei maggiori oneri energetici, l’attivazione immediata dell’iter per l’accollo dei mutui allo Stato con ristrutturazione dei tassi di interesse, applicando quanto disposto dal DL Milleproroghe».

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