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Borgo Faxhall, Movimento Cinque Stelle: «Dove sono i responsabili?»

«Via La Primogenita è una delle strade di Piacenza più trafficate. La mattina, tra le 7,30 e le 9 quando i tanti pendolari piacentini si recano in stazione per andare al lavoro fuori provincia la circolazione in quella parte di città va letteralmente in tilt. I piacentini da qualche giorno possono ingannare il tempo d'attesa diligentemente incolonnati, rimirando un panorama tutto nuovo. Attraverso le maglie della rete arancione che delimita il cantiere si possono infatti notare i lavori, iniziati casualmente in prossimità delle elezioni, di riqualificazione di una delle tante aree degradate della città». Scrivono il candidato sindaco grillino Andrea Pugni e la sua lista. 

«In condizioni normali ci sarebbe di che essere contenti. Si scopre purtroppo che questi lavori rappresentano la semplice pulizia dell'area; rimozione di rifiuti, detriti e taglio di piante infestanti che crescono indisturbate da almeno un ventennio. Nell'articolo di Libertà del 6 giugno venivano infatti descritti come l'anticipazione dell'intervento di riqualificazione dell'intera area, legati all'operazione Borgo Faxhall, nell'attesa che si sbloccassero i fondi del bando periferie. Siamo convinti che nell'attesa di quei fondi, che sarebbero serviti per sistemare altre parti della città, l'area tornerà ad essere una giungla».

«Il problema risale ai tempi della giunta Vaciago di centrosinistra, lasciato in eredità alla successiva di centrodestra (Guidotti) poi alle due di centrosinistra (Reggi), per finire a quella uscente, sempre di centrosinistra (Dosi). Sono più di vent'anni che i “professionisti” della politica non sanno (o vogliono) trovare una soluzione. Lo stampo kafkiano dell'intera vicenda potrebbe essere anche divertente se non fosse che nasconde, (o almeno ci prova), un'operazione costata ai piacentini una cifra esorbitante di fondi pubblici, (comunali e statali, ma sempre dei cittadini), che poteva essere limitata se a tempo debito si fosse escussa la fideiussione (in parole povere facendo pagare al soggetto privato “Coemi”) a garanzia delle opere di urbanizzazione che provano ad iniziare oggi».

«L’intera operazione è l'ennesimo tentativo di confondere gli elettori da parte di chi ha dimostrato nei fatti di non essere stato un buon amministratore e che oggi cerca di mascherare la debolezza della sua squadra cambiando l'allenatore (ennesima operazione di facciata a cui ci hanno abituato i partiti tradizionali e a cui siamo convinti i piacentini non crederanno più). Il Movimento 5 Stelle ha fortemente contestato l’operazione in consiglio comunale. Oltre ad essere un pessimo affare per il comune presenta notevoli controindicazioni anche dal punto di vista viabilistico. Non si capisce infatti quali vantaggi possano derivare a quella zona della città, già fortemente trafficata, dallo spostamento degli uffici comunali nel fabbricato di Borgo Faxhall».

«Oltre a questo e senza demagogia mettiamoci nei panni dei tanti pendolari piacentini. Sono cittadini che pagano le tasse esattamente come tutti gli altri e che da anni chiedono semplicemente di avere a disposizione qualche parcheggio in più nei pressi della stazione; immaginiamo lo stato d'animo nel leggere l'articolo citato prima, nel quale si dice che finalmente verranno realizzati 160 posti auto proprio là dove servirebbero anche a loro ma da loro stessi non saranno fruibili».

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