rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Stazione / Piazzale Guglielmo Marconi

Borgo Faxhall, rinviato a lunedì il voto del consiglio

Non si è ancora espresso il consiglio comunale sulle "linee guida" del progetto di riqualificazione dell'area di Borgo Faxhall: nella seduta di oggi discussi 22 emendamenti. Bisotti: «Ora c'impegneremo su quattro punti, poi discuteremo in consiglio le fasi successive». Scontro "acceso" tra Polledri e Castagnetti

La pratica riguardante le “linee guida” dell’area di Borgo Faxhall non è ancora arrivata – dopo un’aspra discussione durata cinque consigli comunali – all’approvazione del consiglio comunale di Piacenza. Durante la seduta del 6 novembre si è arrivati vicini al passo decisivo: prima del voto sono stati discussi 22 emendamenti, di questi 15 sono stati accolti dall’aula. L’opposizione non ha mostrato volontà ostruzionistiche, ad eccezione dei consiglieri Marco Tassi (Pdl) e Massimo Polledri (Lega Nord).

«Non ho firmato nessun emendamento – ha esordito Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), criticando in modo velato qualche altro rappresentante della minoranza - ma mi è stato insegnato che quando lo si firma poi lo si sostiene in consiglio. È difficile decidere in un emendamento se il costo sarà equo quando non sappiamo neanche di cosa si stia parlando. Ho letto che qualcuno ritiene questa pratica necessaria per salvare la città. E allora perché non è stata fatta prima se salvava la città? Quattordici anni per una pratica non fanno onore a una maggioranza e a un consiglio comunale. Io non c’ero quando si sono bloccati i lavori per motivi poco commendevoli. Per capire gli atti, c’è qualcuno in quest’aula che si fa passare delle “veline”. Ci auguriamo comunque che il vostro percorso non diventi ad ostacoli. La fidejussione persa dimostra che un atto significativo non è stato attenzionato come meritava. In futuro le fidejussioni dovranno essere consegnate all’ufficio legale: c’è una pessima gestione del vostro “inventario comunale”. Finita l’approvazione di questa pratica chiediamo ai dipendenti volenterosi di ricostruire atto per atto tutta la vicenda».  «Non interverrò – è l’intervento di Massimo Polledri (Lega Nord) - in modo ostruzionistico, non è nostra intenzione. Mancano nei documenti le volontà dell’altra parte, come facciamo a dare “linee guida” sul progetto?». «In passato – Marco Tassi (Pdl), ancora tra i più duri sul progetto - avete sempre sostenuto che riunire tutti gli uffici in un’unica sede avrebbe comportato enormi risparmi. Ora volete sostenere i costi, notevoli, dei 3300 metri a Borgo Faxhall. Non abbiamo bisogno di questa operazione immobiliare, l’unico interesse pubblico dovrebbe essere la realizzazione dei terminal, nulla di più. Io non ho pregiudizi su nessuna pratica, ma voi – rivolgendosi all’amministrazione – dovete mettermi nelle condizioni di conoscere tutti il progetto nel dettaglio. Diteci se sono già a norma così come sono o se dobbiamo impegnarci in una ristrutturazione. L’opposizione non è mai stata contraria a priori, ma solo perché non ci sono stati forniti atti corretti e dettagliati, la minoranza non dice solo “no”». Chiaro il riferimento a Forza Italia, che negli ultimi giorni si è un po’ smarcata dal resto dell’opposizione, annunciando che non voterà contro la delibera.  

«Contestiamo il fatto – ha fatto presente Mirta Quagliaroli (M5s) - che il Comune debba versare 2 milioni di euro di diritti edificatori a Coemi. Perché dobbiamo dare quella cifra? Ci sono diverse sentenze di cui non tenete conto che ci dicono che non è necessario. Le inadempienze della società hanno fortemente penalizzato la città e l’area, pensiamoci nel momento di versare questo importante indennizzo alla società». «Non è che non rispettiamo le sentenze della Corte Costituzionale – ha replicato l’assessore Silvio Bisotti - è imbarazzante che voi facciate questa affermazione. Semplicemente mi baso sugli approfondimenti e sulle relazioni degli uffici. Io mi fido dei pareri dei miei dirigenti: non paghiamo alcun indennizzo a Coemi, è un costo che dobbiamo fare per realizzare e costruire su quel terreno. Se dei soggetti impugneranno le nostre decisioni in altra sede ne prenderemo atto». «I dirigenti non sono infallibili – ha ripreso Barbara Tarquini (M5s) - secondo noi è imbarazzante la pratica, non le parole di Quagliaroli».

È stato bocciato un emendamento, proposto da gran parte dell’opposizione, che chiedeva di “perfezionare e formalizzare in maniera preventiva le garanzie convenzionali che tutelino l’Ente da ogni avvenimento avverso con la controparte privata”. «È giusto rafforzare – ha spiegato Marco Colosimo (Piacenza Viva) - le garanzie del Comune nei confronti di Coemi, per non vederci beffati per la terza volta dalla società». Il parere negativo da parte dell’assessore Bisotti ha fatto da preludio al voto negativo da parte dell’aula. «Non diamo per scontato – è il parere di Paolo Garetti (Lista Sveglia) - che la vendita dei due palazzi comunali coprano la cifra necessaria per i lavori. Specifichiamo nelle linee guida che la vendita sia “a compensazione parziale o totale dei propri convenzionali”». La proposta è stata accolta del consiglio. Lo stesso consigliere ha chiesto due “diligence” che valutino gli immobili stessi per avere “rassicurazioni obiettive sul loro valore effettivo e sul loro utilizzo da parte del Comune”: l’emendamento ha ottenuto l’ok da parte del consiglio. «Nella delibera – ha preso la parola Colosimo - viene esplicata un’inadempienza dell’ente verso Coemi.  Il Comune è parte lesa in questa vicenda: non dobbiamo versare alcun onere a questa società». La proposta di Colosimo, Opizzi, Polledri e Putzu è stata però respinta dalla maggioranza.

Mirta Quagliaroli (Movimento 5 Stelle) ha voluto esprimere comunque soddisfazione per l’attività fatta dal suo gruppo consiliare, che ha presentato un progetto alternativo su Borgo Faxhall. «Almeno agli atti c’è – ha detto il capogruppo dei Cinque Stelle – e magari, fra qualche anno, verrà recuperata da qualcuno e realizzata. Magari proprio qualcuno del Pd».  «Non ho detto – l’assessore ha risposto ai grillini, che si sono lamentati di non aver avuto molta attenzione sul progetto presentato - che è impraticabile in toto la vostra idea, ho dichiarato che oggi, per il medio-termine periodo, la nostra è quella più praticabile. In futuro, se l’area nord fosse libera, non escludo che la soluzione più ideale e consona possa essere quella di un terminal nella zona nord della stazione, con i collegamenti ideali. Voi volete fare il terminal nel mercato ortofrutticolo: ciò non garantisce intermodalità efficace con i binari ferroviari e avrebbe costi elevati. Apprezzo comunque il vostro studio».

«La cessione gratuita di Coemi – secondo Colla e Rocchi (Moderati) - di tutte le proprietà deve essere libera da ogni impegno, onere o vincolo». «Stiamo parlando delle aree – è la risposta di Bisotti - già previste dalla concessione, comunque va bene garantire la massima prudenza su questi aspetti, sono favorevole». «La valutazione attuale – ha però rilevato Polledri - degli uffici che ci cede Coemi è 1500 euro al metro quadro: è una cifra fuori mercato». «Diamo la possibilità di prendere in concessione i nostri due palazzi comunali, un po’ come è successo con Eataly, magari per farne alberghi o strutture di questo genere. Così non perderemmo la proprietà, visto che si tratta di palazzi storici». «È difficile valorizzare un palazzo come via Scalabrini – secondo l’assessore competente - in modo da darlo in concessione».

L’opposizione ha anche proposto di prevedere in tempi brevi un piano di trasporto pubblico insieme agli altri enti interessati alla questione. «Avrei preferito – il commento di Bisotti - che esprimeste un ordine del giorno al riguardo, ma accetto di inserire la proposta nella delibera. Ricordo a tutti – l’assessore ha voluto ripetere in modo chiaro questi concetti - i 4 aspetti che stiamo votando: esigeremo da Coemi l’accettazione formale delle condizioni del percorso, se saranno d’accordo con noi nel continuare. Prenderemo a titolo gratuito le aree previste dagli atti convenzionali. Metteremo a bando i costi e le cose da realizzare e naturalmente cercheremo di ottenere i pareri obbligatori della Soprintendenza. Sono quattro atti propedeutici che votiamo: se riusciremo a completare questi passaggi, torneremo in consiglio per discutere le fasi successive del progetto». Durante un’accesa discussione tra Polledri (Lega Nord) e il presidente del consiglio comunale Claudio Ferrari su un emendamento non ammesso, un applauso ironico di Giovanni Castagnetti ha scatenato la reazione rabbiosa del consigliere del Carroccio. Polledri ha lasciato il suo banco per avvicinarsi a muso duro al rappresentante dei “Piacentini per Dosi”. La “bagarre” ha interrotto le dichiarazioni di voto sulle linee guida, prolungando i tempi. I capigruppo – riunitisi in conferenza – hanno perciò deciso di intervenire e votare la delibera nel consiglio comunale di lunedì 10 novembre.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Borgo Faxhall, rinviato a lunedì il voto del consiglio

IlPiacenza è in caricamento