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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Brunetta a Piacenza: «Sono il domatore di Forza Italia, un partito anarchico e monarchico»

L'ex ministro, ora capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha fatto visita in città, accompagnato da Andrea Pollastri e Antonio Agogliati, incontrando i fedelissimi di Forza Italia in vista delle Elezioni Europee di domenica 25 maggio. «Prima Renzi se ne va a casa, meglio è».

«Siete dei resistenti – ha detto Brunetta ai fedelissimi piacentini di Forza Italia-, non dei militanti, né dei semplici iscritti: è dura resistere in una regione come l’Emilia-Romagna». Il capogruppo forzista in parlamento, invitato dal consigliere regionale Andrea Pollastri e da Antonio Agogliati, ha fatto tappa a Piacenza in vista delle Elezioni Europee di domenica 25 maggio. «Il mio ruolo di capogruppo – ha confidato l’on. Brunetta ai presenti - è quello di fare il “domatore”: il nostro partito è monarchico e anarchico, ognuno fa e dice un po’ quello che vuole. Siamo sicuramente il più difficile partito da gestire, faccio infatti molta fatica a contenere tutti». «Le ultime elezioni sono state – diciamo – “vinte” dal centrosinistra per poche migliaia di voti, anche grazie a qualche manipolazione nei vari seggi, è facile per loro spostare le preferenze. Ora stanno addirittura “drogando” le elezioni Europee con la storia degli 80 euro: se Grillo prenderà più voti di loro, è chiaro che Renzi se ne deve andare. Il renzismo sta facendo vincere l’antipolitica, mentre il sonnolente governo Letta aveva quantomeno fatto addormentare un po’ pure il leader del Movimento 5 Stelle. Renzi oltretutto è un po’ ignorantello, è diventato premier grazie a una congiura di palazzo, non conosce la Costituzione e non ha mai vinto un’elezione, ad eccezione di quella per fare il sindaco di Firenze. Prima se ne va a casa e meglio è».

RENATO BRUNETTA  - IL VIDEO

«Le elezioni saranno fondamentali – ha continuato l’ex ministro - per il futuro di questa legislatura, che ha inferto troppe ferite alla democrazia per mano di Re Giorgio Napolitano e Matteo Renzi, che hanno fatto esplodere l’antipolitica negli ultimi tempi». Brunetta ha voluto ripercorrere nel suo intervento i retroscena della caduta del governo Berlusconi, di cui era ministro. «Berlusconi è stato fatto cadere dai magistrati, dalla scissione del Pdl e dallo spread. Il nostro Presidente il 25 aprile del 2009, al massimo del suo consenso elettorale, fece a Onna, paese colpito dal terremoto dell’Abruzzo, un discorso di pacificazione, chiedendo ai nostro avversari di interrompere la guerra civile ideologica in corso da anni. A qualcuno – riflette Brunetta – ha dato fastidio quel discorso, fatto dal più apprezzato presidente del governo migliore della storia italiana. Perciò nelle settimane successive uscirono i casi di Noemi, Ruby e Mediaset. Poi convinsero un’anima bella – Gianfranco Fini – a uscire dal partito di cui sarebbe stato il futuro erede e che in quel momento aveva il 37% dei voti. Ma abbiamo resistito per un po’ e Berlusconi è stato un mago in questo: abbiamo ceduto solamente al complotto delle banche tedesche che hanno fatto innalzare lo spread».

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