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Buscarini: «Questa volta non ci sono “mal di pancia” nel Pd per Tarasconi»

La consigliera dem: «Giunta Barbieri negativa, hanno lavorato male. In particolare commercio e ambiente: salvo solo Sgorbati e Papamarenghi. La nostra candidata saprà prendersi cura di Piacenza»

Si stanno formando le liste elettorali per le prossime elezioni amministrative. In casa Partito Democratico, mentre sembra essere confermata l’ipotesi di vedere sia Paola De Micheli che Paola Gazzolo, potrebbe non esserci Giorgia Buscarini. La consigliera comunale dem, 41 anni, ex assessore al commercio, è incerta sul suo futuro.

  • Consigliera Buscarini, si candida o non si candida?

Penso proprio di no. Mi metto a disposizione in caso di bisogno ma credo che non parteciperò alle prossime elezioni.

  • All’opposizione per cinque anni. Che esperienza è stata?

Come tutte le esperienze, si cresce e s’impara. Si vedono le cose da un’altra prospettiva e si migliora.

  • È stata molto critica nei confronti dell’Amministrazione Barbieri. Le mancanze più importanti?

La mia valutazione è complessivamente negativa. Il sindaco è responsabile dell’atteggiamento di alcuni assessori, che hanno lavorato male o sono risultati assenti. È mancata la partecipazione, l’ascolto, l’impegno, la presenza. A partire dall’assessorato al commercio, che ha sfiorato il tragicocomico. Non parliamo delle manutenzioni: in che condizioni è Piacenza lo vediamo tutti. Abbiamo inoltre un assessore alla sicurezza che cercheremo a “Chi l’ha visto?”. Per non parlare dell’assessorato all’ambiente. Diciamo che non si può amministrare rimanendo chiusi nel proprio ufficio.

  • È stata un’esperienza così negativa?

Non tutto è negativo, non voglio essere una tifosa. Ci sono assessori che hanno lavorato bene, bisogna riconoscerlo. L’assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati ha risposto positivamente a tutti i confronti che le sono stati richiesti. Infatti il ricordo più bello di questi cinque anni all’opposizione è quando sono state assunte 26 assistenti sociali, precarie da tempo. Non tutta la Giunta ha lavorato male. Nella cultura, inoltre, abbiamo visto un cambio di passo con l’arrivo di Jonathan Papamarenghi al posto di Massimo Polledri. Le stagioni teatrali e l’estate al Farnese sono state buone.

  • Ora si va al voto. Il centrosinistra fa bene a puntare su Katia Tarasconi?

Assolutamente sì. Credo nel progetto costruito attorno a Katia. Spero di chiamarla “sindaco” a breve. Per me lei è Piacenza: determinata, testarda, laboriosa. Come la nostra città. Da lei ho imparato che anche l’impossibile può diventare possibile. La conosco da molti anni: sa ascoltare e decidere anche guardando oltre le appartenenze politiche. Sarà in grado di prendersi cura delle persone e della città.

  • Nel centrosinistra siete però reduci da un percorso travagliatissimo…

Abbiamo scelto due strade differenti per arrivare allo stesso obiettivo, ovvero dare un futuro luminoso alla città. Non voglio giudicare il percorso degli altri…

Rimane comunque un amico, anche se ha scelto un altro percorso. Le scelte politiche non rovinano le relazioni personali.

  • Come mai non l’avete appoggiato? Lo avete lodato come capogruppo dem ma nessuno ha puntato sulla sua figura…

Si voleva fare un percorso comune. Sono emerse due visioni differenti, si sono fatte scelte diverse.

  • Il Partito Democratico come sta? È cambiata da poco la segreteria.

Ormai sono tanti anni che faccio parte di questa comunità politica. Iniziai a 14 anni, seguendo le orme di mia madre (Lucia Bongiorni, ex sindaco di Agazzano prematuramente scomparsa, nda), partecipando alle iniziative nei Ds. La cosa bella di questa fase nel partito è l’unità vera intorno a Katia. Non ci sono né tensioni né mal di pancia. Quindi posso dire che il Pd sta bene. 

  • Sia Tarasconi che lei siete assessori al commercio. Da anni si parla del rilancio del centro storico e delle sue attività. Ormai è utopia? Si è trasformata in una resistenza?

No, non è solo resistenza. Credo in un rilancio. La Giunta Dosi al termine del mandato lasciò sul tavolo alcuni progetti che sono finiti in niente per l’incapacità dell’attuale assessore al commercio, che non parla con i commercianti e non gira per la città. I fondi della cabina di regia non possono essere utilizzati per pagare le luminarie natalizie e organizzare qualche festina. Il concetto di “centro commerciale naturale” è stato abbandonato e in cambio si è organizzato solo qualche “Mercoledì della Coppa”.

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