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Cala il sipario sul 2014 della Provincia, Rolleri: «Ce la faremo ad evitare il default»

Si chiude un 2014 difficile per l'ente di via Garibaldi, ancora più timore incute lo scenario dell'anno nuovo: mancano 5 milioni di euro. Ma i 55 prepensionamenti (7 dirigenti) porteranno risorse. Calza: «Il protocollo sui profughi andrà comunque avanti»

La Provincia prova a buttarsi alle spalle il 2015, l’anno più difficile per l’ente di via Garibaldi, alle prese con riforme e tagli che ne hanno limitato le funzioni, le risorse e il futuro. Durante il tradizionale scambio di auguri con i giornalisti in occasione del Natale, il presidente e i consiglieri con delega della Provincia, hanno fatto un bilancio di questo “annus horribilis”. L’incontro è avvenuto nella sala “occupata” dai dipendenti della Provincia, che hanno lasciato in bella vista striscioni di contestazione nei confronti del governo. «L’augurio è che il 2015 sia più facile. Gli ultimi due mesi sono stati molto intensi – ha ammesso il presidente della Provincia Francesco Rolleri – perché sono cambiate le regole. Noi amministratori abbiamo partecipato alla competizione elettorale con certe condizioni, poi il taglio alle legge di stabilità di 9 milioni ci ha costretti a impostare azioni in poco tempo che avrebbero richiesto almeno un anno di lavoro». Solo quattro funzioni rimarranno sicuramente in capo all’ente di via Garibaldi: viabilità, edilizia scolastica, trasporti e ambiente.

«La Provincia si è trovata – ha ricordato il direttore generale Vittorio Silva - a operare in uno scenario totalmente nuovo e imprevisto: il quadro finanziario è notevolmente mutato. Da 27 milioni di euro siamo passati a poterne utilizzare solo 12 nel bilancio2015: e 12,5 milioni di euro sono i nostri stipendi. Da qui è partita la nostra razionalizzazione, volta a contenere i costi. Abbiamo coperto il debito residuo del nostro ente, con cifre accantonate negli anni precedenti per snellire il prossimo bilancio. Abbiamo reperito 800mila euro – dal bilancio 2014 - per gestire la rete viabilistica nei primi mesi del prossimo anno. Oggi il presidente firmerà una riduzione del personale: 55 dipendenti (su 307) e 7 dirigenti con i prepensionamenti. Questo perché dichiareremo lo stato di esubero del personale, con un risparmio di 1,2 milioni di euro l’anno prossimo, 2 milioni nel 2016.

Sono in discussione altri interventi di razionalizzazione sulle utenze – abbiamo chiesto una collaborazione alle scuole facendo aprire un solo istituto serale in città - che ci ha portato risparmi per 370mila euro. Così possiamo fronteggiare il 2015 – comunque pieno di situazioni di difficoltà – erogando i nostri servizi. Stiamo inoltre già pensando al futuro dell’ente nell’ottica della riforma Delrio, ovvero lavorare in rapporto e a servizio dei comuni. La centrale unica di committenza è un servizio che va in questa direzione, stessa cosa vale per il nuovo statuto, ora in discussione».

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Luca Quintavalla ha ricordato che è in corso un confronto con i sindaci per la gara del trasporto pubblico, dalla durata di dieci anni. «Dobbiamo caricarci di queste responsabilità. Non garantire le risorse a Seta per il 2015 è un problema serio: deve cambiare il modo di lavorare, noi diventiamo l’organo dei sindaci, tutti i primi cittadini devono diventare responsabili, al di là delle differenze politiche. Siamo solidali con i lavoratori sull’incertezza del loro futuro, ma dobbiamo lavorare per il futuro, non si può difendere il passato. Dobbiamo diventare protagonisti dell’innovazione: se ci sono qua dipendenti qua con problemi, fuori è ancora peggio». Altro taglio ha riguardato i centro per l’impiego: da febbraio il personale passerà da 44 a 24 dipendenti. «Spero che questa amministrazione – è l’auspicio di Paola Galvani – sia percepita come vicina ai dipendenti dell’ente».

«La situazione – ha preso la parola il vicepresidente della Provincia Patrizia Calza - è stata difficile e drammatica, sia sul piano umano che finanziario. Noi siamo qua per essere al servizio dei nostri colleghi sindaci e del territorio: qualche esempio l’abbiamo dato. Ci vuole un cambiamento di mentalità però da parte degli altri sindaci del Piacentino. Non siamo più il vecchio ente, devono prendere consapevolezza di questo. Le nostre proposte devono essere discusse e non imposte, ma comunque arrivano da consiglieri che sono anche sindaci. Desidererei che questo approccio – non interiorizzato al momento – cambi. Abbiamo visto cose positive: sono stati trovati gli 800mila euro per garantire la manutenzione delle strade in questi mesi invernali e le risorse anche sistemare le situazioni più grave legate alla viabilità in seguito al maltempo di ottobre». «L’amministrazione – è il parere del consigliere con delega Gloria Zanardi – si è mossa con la massima responsabilità in questi primi mesi». «Il territorio deve prepararsi per Expo – ha ricordato Stefano Perrucci – per questo motivo il consiglio provinciale ha comunque garantito l’impegno economico per questo evento. C’è vicinanza da parte nostra per i nostri dipendenti, in un momento che dovrebbe invece essere di serenità».

«Questa provincia – ha replicato Rolleri alle domande dei giornalisti - sta lavorando per evitare il dissesto finanziario e pensiamo di farcela: il bilancio di preventivo del 2015 lo vogliamo in pareggio. Dobbiamo capire come chiudere il conto consultivo del 2014, ma noi ci stiamo impegnando, mentre altre province hanno già dichiarato il default. Sono convinto che ce la faremo. Ci sarà un travaso di personale tra i settori, cambieranno le qualifiche. Il prossimo anno tutto sarà più chiaro, c’è già stato un grande miglioramento nel maxi emendamento, dove è stato tolto dai tagli l’edilizia scolastica. Non mi spaventa il momento di trasformazione, sono contento di essere qua in prima linea a gestire questi processi, da sindaco tra i sindaci. Siamo qua senza indennità e ci possiamo confrontare con i colleghi partendo dallo stesso livello: ha ragione Calza, questi passaggi non sono stati capiti da diversi primi cittadini.

Sulle Unioni abbiamo perso il primo treno un paio d’anni fa, potevamo già fare fusioni guadagnando fondi: dal prossimo anno i finanziamenti per le Unioni della Regione caleranno,  aumenteranno invece quelli per le fusioni. Tutto il territorio deve capire la straordinarietà di Expo, grande evento. È stato fatto molto, lo spazio centrale per gli imprenditori piacentini è un grande passo. Piacenza non ha la forza da sola di avere poteri decisionali importanti, c’è una lotta tra Italia e estero, tra Europa e extra Europa. È difficile mantenere il potere decisionale qua, quando la lotta è già difficile a livello nazionale.

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La riforma – continua il presidente - a me piace: alla guida dell’ente ci sono direttamente gli amministratori del territorio. Un'emergenza viene affrontata  immediatamente, la strada è quella giusta, il problema è che i tempi sono ristretti. Certi tagli andavano fatti per forza di cose quest’anno. I nostri parlamentari piacentini ci hanno confermato che il taglio era inevitabile: il patto di stabilità corretto con il maxi emendamento intanto, per quanto riguarda l’edilizia scolastica, è uno degli aspetti che ci permette di guardare con fiducia al 2015».

«Il nostro ente – ha risposto ad alcune domande Vittorio Silva – ha un numero di dirigenti più elevati rispetto alla nostra Regione, ma con i pre pensionamenti caleremo. Vedremo in che misura potremmo riequilibrarli in futuro con le nuove funzioni. Non possiamo andare a toccare i loro premi di indennità, per forza di cose dobbiamo applicare i contratti sottoscritti con i dirigenti. Abbiamo agito laddove non siamo da vincolati da contratto. I buoni pasto sono stati confermati per i dipendenti, non per i dirigenti. Qualora si arriva al dissesto, avremo i presupposti per intervenire sulle indennità dei contratti, noi preferiremmo evitare di arrivare a ciò. Siamo stati coerenti fino ad adesso, l’ente non è in dissesto e perciò continuiamo con questi contratti».

Patrizia Calza si è soffermata su una questione che ha tenuto banco nelle ultime settimane: l’accoglienza ai profughi. Una parte di sindaci aveva infatti rifiutato un protocollo condiviso sull’accoglienza. «So che alcuni comuni stanno pensando di fare comunque un percorso comune, anche se non condiviso in modo unanime da tutti sul tema profughi. Noi come ente faremo comunque ancora chiarezza su questi aspetti, faremo approfondimenti e saremo propositivi su alcune modifiche di politica d’immigrazione nazionale. Non si possono risolvere i problemi con la protesta, bisogna lasciarsi coinvolgere e discutere: ci sono troppi “no” incomprensibili».

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