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Maggioranza nel caos, giunta e "dissidenti" sempre più lontani

Non si stempera la tensione tra la giunta e i "falchi" che hanno firmato il documento per lo stop all'appalto per l'illuminazione pubblica. E c'è chi minaccia di rivolgersi alla Procura

Un appalto da 30 milioni di euro rischia di creare una frattura non più sanabile all’interno dell’Amministrazione Dosi. Se la re-internalizzazione dell’Asp “Città di Piacenza” aveva creato qualche grattacapo, la partita sulla questione illuminazione pubblica ha aperto una breccia nel cuore della squadra di governo di Palazzo Mercanti. L’assessore Giorgio Cisini ha recentemente svelato in commissione la volontà di ri-assegnare ad “Enel Sole” l’appalto da 30 milioni di euro per l’illuminazione cittadina. La concessione – che scade il prossimo 30 giugno – sarebbe valida per i prossimi 15 anni. La giunta è costretta a passare attraverso un’asta pubblica, ma la definizione dei parametri del bando e il diritto di prelazione – “project financing” –, per legge, spettano al precedente gestore, ovvero Enel Sole, la cui proposta è già stata ritenuta «di pubblica utilità» dall’assessore competente. 

La metà dei venti consiglieri di maggioranza che sostengono l’Amministrazione si è però messa, a sorpresa, di traverso: in questo caso si è andati ben oltre ai soliti “mal di pancia” interni. Il drappello dei dieci dissidenti ha presentato un documento, firmato, in cui chiede a Cisini di rivedere la sua posizione, per dare la possibilità anche ad altre società di presentare offerte diverse da quelle di Enel Sole. E chi sarebbero i “falchi” ormai diventati una fazione avversa alla giunta? Il neo consigliere Federico Sichel, Marco Pascai (che ha già presentato le sue dimissioni da Palazzo Mercanti, ma ha fatto in tempo a firmare il documento), Miriam Bisagni, Manuel Rossi, Stefano Perrucci, Andrea Tagliaferri Sandra Ponzini, i “Moderati” Lucia Rocchi e Roberto Colla e Samuele Raggi dell’Italia dei Valori.

La stesura del documento non è proprio andata giù all’assessore ai lavori pubblici Giorgio Cisini, che -  in un primo momento - si era detto pronto a rassegnare le sue dimissioni, sentendosi quasi accusato di favoritismi nei confronti “Enel Sole”. Un altro autorevole esponente della giunta Dosi – da quanto è trapelato – aveva inoltre tutte le intenzioni di portare il documento siglato dai “falchi” in Procura, per tutelare il collega Cisini: il sindaco Dosi avrebbe, per il momento, bloccato l’esposto.

Il più colpito dalla mossa dei dissidenti rimane proprio Cisini. I falchi gli hanno chiesto la documentazione della proposta di Enel Sole, accusandolo di non averla mai mostrata e illustrata. La querelle sull’illuminazione pubblica ha così scoperchiato una faida interna alla maggioranza – e al Pd locale – sempre più palese. Con l’ingresso di Sichel (collaboratore del sottosegretario Paola De Micheli a Roma) e la perdita del capogruppo Negri, l’ala renziana a sostegno del sindaco ha visto assottigliare forze e numeri a Palazzo Mercanti, a favore dei rappresentanti più vicini alla sinistra del partito. Il primo cittadino potrebbe contare così solamente su nove “fedelissimi” – più il suo voto – e si trova, ad un anno e qualche mese di distanza dal termine del mandato, con dieci esponenti pronti a fare le pulci su questa e su altre questioni, come la piscina e la questione del trasporto pubblico locale.

Per provare a rimettere insieme i pezzi del puzzle, si sarebbe tenuto nelle ultime ore un vertice a Palazzo Mercanti tra il sindaco, Cisini, un altro paio di assessori e una rappresentanza dei dieci falchi. I dissidenti – da quanto è stato possibile raccogliere – avrebbero ribadito la posizione contenuta nel documento, chiedendo più tempo per preparare delle alternative ad Enel. Secondo loro ci sarebbe la possibilità di spostare più in là la decisione sull'appalto. Vi sarebbero inoltre altri tre soggetti interessati all'asta che – secondo Sichel e gli altri – meriterebbero un approfondimento più consistente. Il vertice, svolto in un clima di tensione, non è servito a ricucire gli strappi. Cisini sembra rimanere sulla sua proposta, evidenziando una distanza, ogni giorno che passa, sempre più ampia tra giunta e maggioranza. L’ala a sinistra del Pd avrebbe però ottenuto la possibilità di presentare nei prossimi giorni alcune proposte, differenti da quella di “Enel Sole”. La partita rimane così in sospeso. Il caso “illuminazione pubblica” è la cartina di tornasole di come la situazione sia delicata. I dissidenti – ormai diventati maggioranza a Palazzo Mercanti – impensieriscono non poco l’attività e la serenità della giunta Dosi - che dovrà comunque prima o poi portare questa questione in consiglio comunale per la conta finale -, a tal punto da stimolare alcuni componenti di essa a rassegnare le dimissioni o a presentarsi in Procura.

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