rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Capannone a Roncaglia, il Pd al sindaco: «Gioca sempre allo scaricabarile»

Il capogruppo dem Stefano Cugini incalza nuovamente Barbieri sull'ok al maxi capannone: «Il sindaco punta il dito a casaccio e getta fumo negli occhi dei cittadini, la Giunta Dosi ricevette la proposta di variante ma non la valutò. Lo ha fatto, invece, questa Giunta: il progetto del 2006 è stato stravolto, occorreva un dibattito in Consiglio»

«Facciamola semplice: a Roncaglia, con chi amministrava prima, gli 800.000 metri quadrati di terreno agricolo sono stati occupati dai capannoni della logistica di Alibaba (o chi per esso)? No. I 200.000 metri quadrati contigui sono stati inondati di cemento? Nemmeno. La proposta di variante, da 76.000 metri quadrati ripartiti in 49 lotti a un solo enorme sito, è stata approvata da Paolo Dosi? No. Lo ha fatto Patrizia Barbieri? Si. Un unico maxi lotto, per certa logistica, è più appetibile di tanti mini capannoni separati? Ovvio». Il capogruppo del Partito Democratico Stefano Cugini replica al sindaco Barbieri, che ha ricostruito – dal punto di vista della sua Giunta - la genesi dell’ok alla variante dell’area “Mandelli” ai Dossi di Roncaglia, rispedendo al mittente le osservazioni critiche di Cugini e anche quelle dell’associazione “Legambiente”.

                            

«UNO SCARICABARILE, PER IL SINDACO E’ SEMPRE COLPA DEL PASSATO»

«Quel che resta – sottolinea il consigliere Cugini -  è il trito scarica-barile di chi, appena il cittadino alza la voce contrariato, altro non riesce a fare se non dare la colpa al passato. Non saranno le note intrise di permalosa irritazione del Sindaco a cambiare la realtà dei fatti. Patrizia Barbieri può definire fin che vuole inaccettabili - peraltro con scarso rispetto per le altrui opinioni - le critiche rivolte alla sua azione di governo, ma non è provando a silenziare chi in democrazia ha funzioni di controllo che si metterà al riparo da inciampi come le irregolarità nel caso Boat, il tribolato rimpasto, l’incompatibilità di chi amministra le farmacie comunali, i mercatini di Natale a un passo da saltare, le tragicomiche multe ai venditori di marmellate in vasetti di vetro e ora, appunto, il nuovo polo logistico, di cui nessuno sentiva il bisogno. Duole leggere un sindaco che getta fumo negli occhi ai cittadini nascondendosi dietro sigle e incomprensibili tecnicismi da addetti ai lavori, citati per lo più a vanvera».

«STRAVOLTO IL PROGETTO INIZIALE DA QUESTA GIUNTA»

«La paternità - prosegue il capogruppo Pd - delle giunte di centro sinistra (dietro cui si nasconde con una puntualità tale da chiedersi chi glielo abbia fatto fare di candidarsi per una svolta epocale, se poi non può toccar paglia su niente) è quella di aver convenzionato nel 2006, in seguito al fallimento della Mandelli - da qui il nome dell’area - un PUA (Piano Urbanistico Attuativo) di 49 lotti, finalizzato a favorire le piccole/medie imprese e gli artigiani, poi recepito in questa versione nel PSC (Piano Strutturale Comunale) e nel RUE (Regolamento Urbano Edilizio) del 2016, La proposta di variante, per cambiare il progetto, dai 49 lotti a un’unica gigantesca struttura, è sì arrivata a fine mandato Dosi, ma non è stata mai valutata nel merito, non è finita sul tavolo della Giunta, tantomeno è stata approvata. È storia recentissima che la giunta Barbieri l’abbia invece fatta propria, laddove avrebbe potuto chiedere ulteriori approfondimenti o avviare un confronto più serrato con i portatori di interesse. Trattasi di scelta meramente politica, altro che “impossibile bloccare la delibera”. In Giunta si vota: un voto può essere positivo o negativo, altrimenti è solo una presa d’atto. Questa decisione, che ha quindi una maternità ben chiara, è stata tanto convinta da risolversi nel ristretto perimetro della squadra di governo, senza sentire il bisogno di allargare il dibattito in Consiglio comunale. Chi scrive trova risibile la scusa di una variante “non sostanziale”, posto che non vi è cambio di volumetria: lo capisce anche un bambino che con il passaggio dai 49 lotti a un maxi-sito logistico si stravolge la logica iniziale con cui si era deciso di sacrificare suolo nel 2006».

«PER ALTRE PRATICHE PERO’ LA GIUNTA DIMOSTRA DI SAPER BLOCCARE TUTTO»Stefano Cugini-16

«Per il sindaco, confrontando le due ipotesi, “meglio l’attuale variante”. Non dubito che - si avvia alla conclusione dell'intervento il consigliere Cugini - siano dello stesso parere pure l’immobiliarista e l’acquirente che - incredibile ma vero - il primo cittadino non conosce e sostiene fiera di non voler conoscere, come se fosse un dettaglio insignificante per chi governa sapere in anticipo chi verrà sul territorio della tua città, a fare cosa e quale impatto avrà la sua attività sul piano sociale, lavorativo, ambientale, della salute. D’altronde, per quanto strana, la linea pare essere proprio quella del “me ne lavo le mani”, con buona pace della celebre diligenza del buon padre di famiglia: pure per la presunta incompatibilità dell’amministratore delegato di Farmacie Comunali, espressione della parte privata di una società di cui il Comune detiene il 51%, il mantra del “non è affar nostro” è ripetuto con convinzione. Per concludere, non credo di essere il solo a notare incoerenza nel leggere che per il mare di cemento a Roncaglia, a detta del Sindaco, nulla si sarebbe potuto bloccare, a rischio di un interessamento della Corte dei conti, mentre sul nuovo ospedale, con la rinuncia alle aree pubbliche per puntare su costose soluzioni private, la medesima abbia proceduto sicura e spedita, bollando il rischio di contenziosi ed esposti alla Procura, che anche l’ultimo degli inesperti può cogliere, come puro atto di allarmismo interessato. Ci sarebbero poi Terrepadane, Bando Periferie e altro ancora, tutte pratiche già pronte e invece tenute a bagnomaria, a dimostrare che dove si vuole, si bloccano eccome i progetti. Dopo il nuovo supermercato a Piazzale Velleia (ma in campagna elettorale non erano quelli della moratoria commerciale?) tocca ora a Roncaglia. Le nebbie si diradano: inutile puntare il dito a casaccio su altri che, al contrario del sindaco Barbieri, non hanno potere decisionale su cosa fare (e non fare) per la Piacenza di oggi e di domani che, visti i pasticci del primo anno e mezzo, speriamo vada il meno lontano possibile».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Capannone a Roncaglia, il Pd al sindaco: «Gioca sempre allo scaricabarile»

IlPiacenza è in caricamento