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Capezzone ai Liberali Piacentini: via 4,5 miliardi dalle spese della pubblica amministrazione per non pagare la Tasi»

Il presidente della commissione finanze ospite alla cena dell’associazione Liberali Piacentini, riunitasi a distanza di due mesi dalla scomparsa dell’ex presidente Vito Neri. «Il solo pensiero della patrimoniale mi fa accapponare la pelle»

L’incontro dell’Associazione Liberali Piacentini “Luigi Einaudi” del 5 maggio, è stata la prima serata del sodalizio senza la sua anima “storica”, ovvero il giornalista, politico ed economista piacentino Vito Neri, scomparso due mesi fa all’età di 84 anni. Ospite d’onore dell’incontro in memoria di Neri è stato l’onorevole Daniele Capezzone, parlamentare di Forza Italia e presidente della commissione Finanze. Presentato dall’attuale presidente Antonio Coppolino e da Emanuele Galba, Capezzone è stato chiamato a dire la sua su alcuni temi d’attualità e sul ruolo dei liberali nella politica di oggi. Hanno partecipato al momento conviviale anche i candidati alle Europee di “Forza Italia” Elisabetta Bolzoni, Mattia Manzano e Fabio Filippi.

«È vero che Berlusconi non è riuscito a completare fino in fondo – ammette Capezzone - la rivoluzione liberale che tutti volevamo, però mentre in lui tante cose sono rimaste solo sulla carta, nell’altro schieramento c’è chi invece ha marciato continuamente nella direzione sbagliata. Solamente il fatto che vi sia un tentativo di eliminare Berlusconi dalla contesa elettorale attraverso la via giuridica, dovrebbe far capire a un liberale da che parte stare». Secondo il parlamentare, con un passato nei Radicali, la via del centrodestra italiano da seguire, a partire dal dopo elezioni europee, è quella di «tante anime, riunite intorno a un candidato di riferimento». «Tutela della casa – spiega Capezzone -, della proprietà, dei risparmi, lotta al fisco oppressivo, sono le basi da cui ripartire per un centrodestra vincente nei prossimi anni. Per i liberali si apre una grande opportunità: possono essere la bussola nel buio d’incompetenza che sta offrendo la politica di oggi. Ci sono dei parlamentari – racconta - che non conoscono nemmeno i provvedimenti che vanno a votare: lo scoprono l’indomani sui giornali. I liberali, seppur in numero inferiori ad altri, possono far valere le proprie differenze nel contesto attuale». 

E qualora il governo Renzi decidesse di mettere mano a una nuova patrimoniale? «Già il solo pensiero – ammette Capezzone – mi fa accapponare la pelle: per rendite finanziarie questo governo intende anche i risparmi dei cittadini. Qua finisce come nel ’92, quando ci misero le mani nei conti correnti, inoltre non mi piace come vengono trattati alcuni temi: avere una seconda casa in Italia sembra quasi un furto. Il 16 dicembre – data di scadenza della Tasi - arriverà presto e tutti si accorgeranno della sorpresa». Per l’onorevole sarebbe sufficiente, al posto di avanzare una patrimoniale, prevedere un taglio di 4,5 miliardi ai servizi della pubblica amministrazione. «Le tasse sulla prima casa spariscono: inoltre potremmo togliere gli incentivi alle imprese, molto spesso dati agli imprenditori da amici assessori o ministri, e restituirli in tassazioni più basse verso le aziende. 

Infine Capezzone ha toccato il delicato tema dell’immigrazione. «Siamo tutti a favore dell’accoglienza ma nessun Paese di destra e di sinistra può accettare che l’emigrazione sia così aperta. Appena il tempo meteorologico lo permetterà, nei prossimi giorni sono previsti nuovi sbarchi: fonti certe parlano di circa 800mila nuovi sbarchi in Italia. Non possiamo aspettare il semestre italiano in Europa, bisogna intervenire subito, altrimenti saremo corresponsabili dei problemi che deriveranno da ciò. Comunque è incredibile che l’Europa, così solerte nell’imporre vincoli, sia altrettanto lenta nel risolvere questo problema».

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