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Cappucciati (Lega): «È giunta l’ora di buttare la tessera della Cgil»

La consigliera comunale del Carroccio contesta le affermazioni del segretario provinciale Cgil Gianluca Zilocchi sulla nave Diciotti e abbandona il sindacato

Lorella Cappucciati, consigliere comunale della Lega a Piacenza, nonostante l’appartenenza al Carroccio, manteneva ancora la tessera del sindacato Cgil. Fino ad oggi, perché ora ha maturato la decisione di “buttare” la tessera del sindacato in seguito ad alcune dichiarazioni del segretario provinciale Gianluca Zilocchi sulla nave Diciotti. Il segretario Zilocchi se l'è presa proprio con il leader della Lega Matteo Salvini, attuale ministro dell'interno. «Dopo più di trent’anni di iscrizione – spiega la consigliera - al sindacato della Cgil ho maturato l’idea che sia giunta l’ora di buttare la tessera: sono lontani i tempi in cui ero Rsu di una bellissima squadra che tutelava i lavoratori italiani, cercando di mettere sempre avanti i diritti anche se appartenenti ad altri colori politici. Ad oggi, il sindacato si è trasformato quasi in un partito politico e ha lasciato in secondo piano la tutela dei lavoratori; concentrandosi su immigrazione e ideali di una sinistra lontana anni anni luce da quella che stimavo ed apprezzavo nonostante sia da sempre una donna con valori di destra: la recente dichiarazione di Gianluca Zilocchi, segretario della Camera del Lavoro di Piacenza, dove si definisce un “salvatore di vite umane che deve dare lezioni a chi ha perso la bussola”, ne è l’ultima prova. Un sindacato che firma un contratto per il Comparto sanità che sfavorisce in molti punti i lavoratori e colleghi, ma che trova prioritario tutelare l’immigrazione clandestina sul caso Diciotti, classificando il governo come “disumano” e “superficiale”, quando invece il ministro degli Interni Matteo Salvini sta solo cercando di cambiare finalmente questo Paese tutelando in primis le fasce più deboli, come i disabili, gli anziani, gli ammalati ed i disoccupati».

«Il nostro Ministro degli Interni – incalza ancora Cappucciati - non è in campagna elettorale permanente, lui è l’unico leader di un partito che continua dopo le elezioni a stare vicino al popolo che lo ha eletto, ascoltando, spiegando ed informando gli italiani sul programma di governo. Non è mai stato fatto da nessuno in precedenza, i vecchi politici incassavano il loro congruo stipendio per restare a Roma (spesso anche con un alto assenteismo in parlamento) e affondare l’Italia con decisioni più che discutibili su immigrazioni, tasse e tutela delle lobby. È forse la Lega l’unico “sindacato” degli italiani?».

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