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Caragnano (Pd): «Expo 2015, la Lega dimostra di non conoscere i meccanismi»

«Attaccare uno sforzo collettivo privato-pubblico dopo soli tre mesi significa non conoscere e non volersi attrezzare per conoscere, perché l'obiettivo è attaccare sempre e comunque, costi quel che costi, trascinando nella discussione anche quelle categorie produttive tanto care a Salvini»

«Leggendo la stampa – afferma il segretario provinciale del Pd Loris Caragnano -  pare proprio che il refrigerio di questi giorni non abbia portato alcun sollievo ai deliri della segreteria provinciale della Lega Nord. Nel patetico gioco del “dai addosso al PD” questa volta è stato tirato in ballo lo sforzo che il nostro territorio ha messo in campo per Expo, dimenticando che l’intervento per l’investimento e per la gestione degli spazi è a maggioranza privato. La Fondazione, le università e buona parte delle categorie produttive piacentine che rappresentano l’industria, l’artigianato, il commercio e l’agricoltura, certo insieme a Provincia e Comune Capoluogo, hanno realizzato un importante progetto che ha assicurato al territorio piacentino una presenza di prim’ordine che altre province e regioni ci invidiano. Allo stesso modo la collaborazione privato-pubblico (non pubblico-privato, ma privato-pubblico per la prevalenza dei capitali privati investiti) continua nella gestione degli spazi e delle iniziative di marketing in Expo.

Come in tutte le cose, anche in questo campo probabilmente si sarebbe potuto fare di più e meglio, ma con questo intervento la Lega Nord ha dimostrato di essere disposta a sacrificare anche il rispetto per le categorie economiche sull’altare dell’attacco irragionevole e strumentale al PD. Tutto è sacrificabile per poche manciate di voti in più, anche il riconoscimento verso le imprese, le categorie economiche e gli enti che hanno messo a disposizione risorse e organizzazione per portare Piacenza nel mondo.

La Lega dimostra anche di non comprendere i meccanismi di Expo, che è si un’importante appuntamento di marketing e di promozione, ma i cui benefici si vedranno a medio e lungo termine. Gli operatorie del nostro territorio dovranno infatti consolidare i rapporti creati durante l’esposizione, seguendo e coltivando i contatti ottenuti per esportare i nostri prodotti e creare attrazione e ricettività verso il nostro territorio negli anni a venire. Come si può infatti pensare che il successo di Expo possa essere misurato sul numero di visitatori che vengono a Piacenza nelle settimane immediatamente successive? Il turista straniero nella stragrande maggioranza dei casi visita il nostro Paese con un itinerario già largamente organizzato al momento della partenza e Expo è una tappa di una permanenza con un programma già definito. Il nostro connazionale che visita Expo con ogni probabilità ha già organizzato il periodo di ferie estive e, a meno di non avere tempo e finanze illimitate, rimanderà la visita dei luoghi conosciuti all’esposizione ad un futuro più o meno prossimo.

Attaccare uno sforzo collettivo privato-pubblico dopo soli tre mesi significa non conoscere e non volersi attrezzare per conoscere, perché l’obiettivo è attaccare sempre e comunque, costi quel che costi, trascinando nella discussione anche quelle categorie produttive tanto care a Salvini durante i suoi deliri televisivi, ma altrettanto sacrificabili della Lega locale in cambio di un pugno di voti».

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