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Carbonext, Corvetti e Bussandri: «I genitori vogliono parlare con i medici»

I consiglieri del gruppo di minoranza "Crovetti per Vernasca", Graziano Corvetti e Daniele Bussandri scrivono una lettera al sindaco del paese della Valdarda: «La riunione di mercoledì 17 giugno non ha nulla a che vedere con quanto richiesto dai genitori e dagli insegnanti»

I consiglieri del gruppo di minoranza "Crovetti per Vernasca", Graziano Corvetti e Daniele Bussandri scrivono una lettera al sindaco del paese della Valdarda, Giuseppe Sidoli dopo la convocazione da parte del primo cittadino di una una riunione il 17 giugno alle 21 presso il refettorio del plesso scolastico di Vernasca, volta a chiarire dubbi e preoccupazioni, emerse fra genitori ed insegnanti, in merito all’eventuale utilizzo di “carbonext” presso il cementifico Buzzi sito a Vernasca. 

«Non condividiamo in alcun modo le modalità con cui sono state valutate e soppesate le preoccupazioni e le richieste avanzate da genitori ed insegnanti tramite lettere inviate, prima alla dirigente scolastica e poi al sindaco. La riunione di mercoledì 17 giugno non ha nulla a che vedere con quanto richiesto dai genitori e dagli insegnanti del plesso scolastico di Vernasca; dalle loro lettere si evince  la necessità di avere chiarimenti in merito all’impatto che questo progetto “carbonext”, qualora andasse in porto, potrebbe avere sulla salute, sulla crescita e sulla qualità di vita dei bambini. Chiedevano infatti, la presenza di medici in grado di poter chiarire i loro dubbi e le loro preoccupazioni. Non è mai stata richiesta la presenza di tecnici. Possiamo comprendere la volontà delle istituzioni di volersi avvalere dei propri tecnici e delle loro competenze e professionalità, non condividiamo invece la posizione di chiusura adottata dalle stesse verso la richiesta avanzata dai genitori per aver presente, oltre ai tecnici istituzionali, anche un medico in grado di chiarire, per competenze diverse, dubbi che vadano oltre i dati, le statistiche e i tecnicismi». Si legge nella nota. 

«Una riunione con la presenza dei tecnici di Provincia, Arpa e Asl si è già peraltro tenuta a Vernasca il 20 febbraio presso il Centro Culturale e l’esito non è stato certo quello sperato da chi l’aveva proposta, segnale evidente che la popolazione ha bisogno di un altro tipo di risposte, ci chiediamo quindi perché perseverare su questa strada». Non ci sono chiare le ragioni, classificate nella lettera d’invito come “istituzionali”,  per cui l’incontro si terrà a porte chiuse ossia sarà riservato solo ai genitori degli alunni, agli insegnanti e alla dirigenza scolastica». Continuano i consiglieri. 

«Non è infine chiaro - conclude la nota - se l’aver inviato la lettera per conoscenza ai componenti di giunta e consiglio comunale era un modo per invitarli a partecipare o solo un volerli mettere al corrente.  Alla luce di quanto esposto ci sentiamo di prendere posizione decidendo di non partecipare a questo incontro, da noi ritenuto, per come è stato proposto, ridondante, ripetitivo e soprattutto non consono alle richieste avanzate dai genitori e dagli insegnanti del plesso scolastico di Vernasca».

«Nel ribadire la nostra contrarietà al progetto ci sentiamo di sostenere ed essere solidali con i genitori e gli insegnanti, che comprendendo il rischio e la poca chiarezza del progetto, hanno espresso le loro perplessità e si oppongono ad esso. La nostra presa di posizione contro questo progetto risale ai tempi della campagna elettorale (primavera 2014), quando nelle varie riunioni ed incontri ci siamo sempre espressi con fermezza e chiarezza, illustrando a chiunque il problema che ci troviamo oggi ad affrontare, con i risvolti da noi ai tempi previsti e preannunciati. Le più recenti prese di posizione avevano come obiettivo quello di attirare l’attenzione su questa questione più che su noi stessi, cercando di far si che la popolazione prendesse coscienza del problema e lo affrontasse. Il fatto che in questi ultimi tempi genitori, insegnati e gran parte della popolazione abbiano compreso la gravità della cosa e la stiano affrontando ci rincuora. Con questo non è assolutamente nostra intenzione prenderci i meriti, se di meriti in un caso simile si può parlare, ma  il fatto di poter constatare che la nostra posizione è stata compresa, condivisa e sostenuta da molti ci soddisfa. Ci auguriamo che tutte le istituzioni coinvolte non rimangano indifferenti a quello che la popolazione da mesi chiede a gran voce». 

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