Carenza cronica di personale, sovraffollamento della struttura, anzianità dell'edificio. Sono i problemi che affliggono da tempo il carcere piacentino delle Novate. Ma il sindaco Roberto Reggi, rispondendo alla lettera aperta della senatrice Albertina Soliani alle istituzioni locali, ha sottolineato: “le segnalazioni relative alla situazione di sovraffollamento e carenza di personale all’interno della casa circondariale pongono, ancora una volta, l’accento su una questione che è da tempo all’attenzione dell’Amministrazione comunale”.

Cerchiamo un impegno condiviso che coinvolga tutte le istituzioni del territorio per garantire dignità ai lavoratori e ai detenuti

Il primo cittadino poi ha ricordato le visite al carcere della sua Amministrazione, “alcune delle quali condotte peraltro in forma privata” e l'impegno dell'assessore alle politiche sociali Palladini per “il miglioramento del rapporto tra carcere e città”. “E’ indubbio, inoltre” ha continuato Roberto Reggi, “che intendiamo portare avanti tutte le iniziative già avviate in collaborazione con le associazioni di volontariato e le diverse realtà operanti all’interno della struttura, per continuare a garantire il nostro sostegno al lavoro faticoso e importante della direttrice Caterina Zurlo, il cui impegno è stato riconosciuto e apprezzato, sia da me che dagli assessori della Giunta comunale”.

Poi, il numero uno di Palazzo Mercanti ha ribadito “la sensibilità del Comune di Piacenza nei confronti di questo serio problema”, rendendo noto di aver esposto la questione anche al Ministro della Giustizia Angelino Alfano, “illustrando le ragioni di un necessario incremento del personale e, nel contempo, della diminuzione del numero dei detenuti, nonché richiedendo una serie di interventi migliorativi per la struttura”.

Il carcere delle Novate era balzato già nei mesi scorsi alle cronache per la sua precaria situazione. Lo stesso Giuseppe Moretti, presidente dell'Uspp (Unione sindacati polizia penitenziaria) e  segretario nazionale UGL polizia penitenziaria, in una intervista al nostro giornale lo aveva definito un edificio “che necessita di adeguamenti strutturali, dato che i sistemi di sicurezza sono antiquati e non più a norma”.

Adesso, la promessa del Comune per “un impegno condiviso che coinvolga anche la Provincia, tutti i parlamentari piacentini e le istituzioni del territorio, a tutela della dignità dei lavoratori e dei detenuti del carcere cittadino”.