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Sabato, 2 Dicembre 2023
Il problema

Cellette funerarie, «Il Comune aveva un progetto pronto dal 2018»

Piacenza Servizi Cimiteriali: «C’era stata la massima disponibilità a intervenire in passato per risolvere il problema»

«Leggiamo sugli organi di informazione che il Comune ha revocato l’appalto per la realizzazione delle nuove cellette cinerarie da collocare all’interno dei cimiteri cittadini. Senza voler in alcun modo entrare nella decisione dell’Amministrazione, di cui non conosciamo i dettagli e che non ci coinvolge né direttamente né indirettamente, la Piacenza Servizi Cimiteriali desidera però porre l’attenzione su una vicenda datata addirittura 2018. Nell’autunno di quell’anno presentammo un progetto per la costruzione di strutture che avrebbero garantito 630 cellette al cimitero urbano, 108 a Sant’Antonio, 48 a San Lazzaro e 60 a Mucinasso, per un totale di 846 cellette e un valore complessivo di 245mila euro». Così la società che si è vista estromettere dalla gestione dei cimiteri (ai tempi della Giunta Barbieri) interviene.

«Lo studio, realizzato a nostre spese, fu a più riprese modificato in base alle istanze dei tecnici comunali, che avevano chiesto prima dei cambiamenti e quindi delle aggiunte all’idea originaria. A quasi un anno di distanza, il primo agosto 2019, la Giunta deliberò positivamente sui progetti di fattibilità e il 2 settembre arrivò anche l’ufficialità con la deliberazione numero 248/2019. Nel 2020, dunque a oltre due anni di distanza dall’effettuazione dello studio e della proposta per cui avevamo già sostenuto i costi necessari, il Comune ci riconobbe un contributo di 11.021,39 euro più iva e oneri fiscali».

«Per noi era tutto pronto – conclude la Piacenza Servizi Cimiteriali - abbiamo in più occasioni scritto al Comune da cui sarebbe dovuto arrivare il via libera per l’avvio dei lavori, ma fino a quando la Piacenza Servizi Cimiteriali ha avuto la concessione dei cimiteri cittadini da parte dell’Amministrazione è calato il silenzio assoluto sul progetto. Questo per dire che da parte di un ente privato come il nostro c’era stata la massima disponibilità a intervenire e addirittura erano stati compiuti tutti i passaggi per la risoluzione del problema. Ma all’epoca nessuno volle capire, approfondire e intervenire; senza quell’immobilismo oggi Piacenza potrebbe avere un totale di 846 cellette cinerarie già operative nei vari cimiteri».

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