«Abbiamo appreso dell’esito positivo di una sentenza che finalmente riconosce ai Comuni sedi di servitù nucleari il contributo statale loro spettante a titolo di compensazione ambientale in quanto confinanti nell’arco di 10 chilometri o sedi di impianti nucleari dismessi o in smantellamento dopo il referendum del 1987, come appunto quello di Caorso». I consiglieri del Partito Democratico Tiziana Albasi, Paola De Micheli, Costanza De Poli, Sergio Ferri, Andrea Fossati, Salvatore Scafuto e Stefano Perrucci hanno presentato un’interrogazione a risposta orale sul tema.

«La controversia era stata radicata nel lontano 2011 dall’allora Amministrazione comunale dopo che con la finanziaria del 2005, approvata dal governo Berlusconi, era stato conferito illegittimamente solo il 30% dell’ammontare del contributo ai Comuni aventi diritto, trattenendo a livello centrale il restante 70%. Si trattava di cifre davvero notevoli per i bilanci dei Comuni (abbiamo infatti appreso del rilevante ammontare del contributo maturato e spettante a Caorso dell’ordine di circa 29 milioni di euro). Già una sentenza del Tribunale di Roma del 2016, recentemente appunto confermata dopo i vari gradi di giudizio, riconosceva un contributo di oltre 2,5, milioni di euro anche al Comune di Piacenza, che avrebbe fatto assai comodo in tempi di vacche magre, ma non è da buttare nemmeno ora. La domanda di chiarimento che poniamo è se questa somma sia già stata introitata o eventualmente quando lo sarà, ponendo fine ad una pagina non certo illuminante per la politica governativa del tempo che non seppe intervenire appropriatamente e costrinse alla contrapposizione in giudizio, con i costi e i tempi che ne sono conseguiti, tra le istituzioni locali e statali per vedere ad oggi confermato un principio già insito nella legge».