Centrodestra e ApP: «Troppa fretta sul piano per piazza Cittadella»
Passa in commissione con il voto della sola maggioranza il piano di riequilibrio economico del progetto. Dubbi dall’opposizione sull’operazione e sulla società Gps
Si muove qualcosa in piazza Cittadella. In commissione l’Amministrazione incassa l’ok della maggioranza sul piano di riequilibrio economico che ha stilato dopo un confronto durato mesi con la società Gps parking (ex Pc Parcheggi), quella che siglò nel lontano 2012 il contratto per la realizzazione del parcheggio interrato da 250 posti auto. Questo grazie al voto favorevole di Pd, Civica Tarasconi, Pc Coraggiosa e Pc Oltre. Contrari ApP e Civica Barbieri, non ha partecipato al voto Fratelli d’Italia (assenti Lega e Liberali).
Centrodestra e Alternativa per Piacenza contestano il percorso. Pochi giorni fa sono stati consegnati ai consiglieri i faldoni, per un totale di 700 pagine di documenti. L’opposizione ha chiesto più tempo per portare la pratica in Consiglio, ma l’Amministrazione e la maggioranza tirano dritto e porteranno il 31 luglio, prima della pausa estiva, il documento.
La Giunta è convinta della linea tracciata. Si è trovato un punto d’incontro con la Gps Parking. Il parcheggio verrà realizzato interamente dalla società (ma costa 4,7 milioni in più rispetto a undici anni fa), viene allungata al 2043 la concessione di tutti i parcheggi a pagamento cittadini e aumentato a 1,50 (da 1,05) il costo della prima ora di sosta (+28 centesimi per questo piano di riequilibrio, il resto a causa dell’inflazione). Inoltre il Comune ritocca al ribasso il gettito della Gps per la concessione (da 1,2 milioni a 600mila euro).
APP: «I NOSTRI DUBBI SUL PROGETTO E SULLA GPS»
I più critici, non da oggi, sull’intera operazione, sono i consiglieri di “Alternativa per Piacenza”. «Per quale motivo – ha rimproverato Luigi Rabuffi - dobbiamo correre in fretta su un progetto vecchio di tanti anni? Dove sta il motivo per votare in Consiglio il 31 luglio? Si sa che tutti i provvedimenti più discutibili vengono approvati in questo periodo dell’anno. Ogni posto auto, facendo i conti, ci costa 738mila euro. Siamo andati a controllare la solidità economica di Gps? Non sembra avere uno stato patrimoniale solido. I primi dati presentati dalla società vennero ritenuti «fuorvianti» da De Micheli e ci sono perplessità sulla società». ApP contesta anche la revisione della concessione dei parcheggi, scontata della metà alla Gps (da 1,2 milioni a 600mila euro). «Il Covid ha rovinato i conti di tutti, perché la riduzione dei ricavi della società andrebbe riassorbita da questo piano, quando coinvolge anche gli anni “normali”? Se la gente decide di andare in bicicletta e non parcheggiare, questo non fa parte del rischio d’impresa? E se si trovassero reperti archeologici durante gli scavi, chi pagherà per il ritardo dei lavori e per il mancato incasso dei parcheggi?».
Stefano Cugini (ApP) ha contestato le parole dell’assessore Bongiorni. «Di simbolico non c’è niente e l’assessore parla a sproposito di trasparenza. Fornire centinaia di pagine e di documenti in poche ore non è trasparenza. Non ci avete messo nelle condizioni di controllare le carte, votando lunedì. L’epilogo di questa partita è una delle peggiori della storia del Comune, non vorrei essere un consigliere di maggioranza chiamato a votare a favore. Gli articoli dei giornali dei mesi scorsi sui problemi di Filippo Lodetti Alliata, capo della Gps, si diffondono, ma qua si vuole tirare dritto. Senza contare che i 180 parcheggi a raso potrebbero sparire, per fare spazio a quelli interrato, quindi il costo di ogni singolo posto auto potrebbe essere maggiore».
IL CENTRODESTRA: «CHE FRETTA C’E’?»
Non è convinta l’ex sindaco, Patrizia Barbieri. «Idee ancora più confuse, di politico non c’è niente. Non ci consentite di prendere una decisione consapevole e non è stata sviluppata una riflessione interna sull’interesse pubblico dell’opera, già attenzionata dall’Anac. Siamo d’accordo che occorre uscire dall’impasse, però si poteva aspettare un mese, perché ci sono contraddizioni».
Per Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi) la «fretta è sospetta, c’è una esplicita volontà politica di andare in una certa direzione. Lo ha dimostrato l’atto della Giunta il 29 dicembre che dichiarava l’interesse pubblico del parcheggio interrato, senza un documento tecnico o un parere. Così forniamo al concessionario “la pistola per spararci”. I contenuti del piano di riequilibrio erano già stati presi tra Giunta e Lodetti Alliata, prima di questo tavolo, era tutto già scritto. C’è una precisa regia politica che va nella direzione di un riequilibrio che pesa esclusivamente sulle tasche dei piacentini, a cui avete già aumentato l’Irpef».
Le ha fatto eco anche Sara Soresi (capogruppo Fdi): «Perché questa fretta? Oltre all’opposizione lo chiedono i cittadini. In quest’aula oggi non si è capita la risposta».
LA MAGGIORANZA LO PORTA SUBITO IN CONSIGLIO COMUNALE
«È indubbio – è stata la replica dell’assessore ai lavori pubblici, Matteo Bongiorni - che i parcheggi nell’area dell’opera salteranno, ma non tutti e 180. Ad oggi penso che una quarantina di posti sulla superficie si salveranno. Io non ho mai parlato con Lodetti Alliata, però l’interesse pubblico era già sancito nel contratto del 2012. Qua si vuole provare a tirare una riga e arrivare ad una soluzione, non stiamo a guardare alle responsabilità del passato. Una volta raggiunta l’intesa, dobbiamo cercare di rispettare il più possibile i tempi e le scadenze». Altre “garanzie” sono arrivate da De Micheli e dal direttore generale Luca Canessa. Per il primo «sarà la banca a verificare e garantire la fidejussione della società» e la «rinegoziazione portata avanti da noi è favorevole per il Comune. Un aumento dei costi di 4,7 milioni di euro porta a questa strada, ma non spetta a noi decidere se il parcheggio interrato va bene o no. Ma non c’è nessuna condizione favorevole nei riguardi del concessionario». Per Canessa, invece, sono «già stati verificati eventuali casi di incompatibilità del concessionario, che non risultano». E per il dirigente all’urbanistica, Massimo Sandoni, «non abbiamo evidenze che Gps non sia solida, non ci risulta».
Poche le voci della maggioranza, che si riserva di intervenire in Consiglio. «Abbiamo valutato senza pregiudizi – è il commento del capogruppo Pd Andrea Fossati - il parcheggio interrato sarà utile al centro storico ed era prevista nelle nostre linee di mandato. Il Comune non tira fuori un euro. Decisione presa con responsabilità, per uscire dalla secca». «L’accordo c’è eccome – è l’osservazione di Boris Infantino (Pc Coraggiosa) – ed è del 2012. L’interesse pubblico del parcheggio lo decide la politica, non i tecnici. L’interesse è avere una bella piazza decorosa: sbagliato il conteggio del costo per ogni posto auto che fa Rabuffi». «L’interesse pubblico – ha sottolineato ancora Claudia Gnocchi (Civica Tarasconi) - venne già ribadito e sentiamo la responsabilità di riqualificare l’area. Non dobbiamo essere timorosi». Parole che non hanno convinto Cugini (ApP): «L’interesse pubblico dell’opera c’era quando il parcheggio aveva oltre mille posti auto, non i duecento attuali, rinunciando a quelli in superficie. Se avessimo spostato la discussione tra un mese non cambiava nulla sui tempi del progetto».