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La presa di posizione

Cgil convinta sul Pride: «Sui diritti civili non si può tornare indietro»

Carrà: «Importante che Piacenza ospiti questa kermesse»

La Camera del Lavoro di Piacenza riconferma la propria adesione convinta al Pride di Piacenza che si svolgerà il 27 maggio prossimo. «Aderiamo e parteciperemo – precisa Bruno Carrà della Cgil - perché vogliamo restituire un messaggio semplice e chiaro: le diversità, qualsiasi esse siano, sono una risorsa per l’intera comunità piacentina nei luoghi di lavoro e nell’intera società. Saremo presenti visibilmente all’evento portando la nostra posizione di reale contrasto a tutte le discriminazioni, come riteniamo interessanti tutti i momenti promossi che stanno anticipando e accompagnando la città al 27 maggio. Il fatto poi che Piacenza sarà la prima città in Italia ad ospitare una kermesse come il Pride, è un fatto importante perché riteniamo che sui diritti sul lavoro e sui diritti civili non si possa tornare indietro. La nostra dichiarazione che proponiamo oggi non è a caso, in quanto proprio oggi è la giornata contro l’omofobia, la bifobia, e la transfobia. Infatti il 17 Maggio 1990 l’Organizzazione mondiale della Sanità cancellò dalla lista delle malattie mentali l’omosessualità e arrivò alla definizione di una variante naturale del comportamento umano. Ma nonostante i passi in avanti che si sono realizzati nel tempo, ad esempio con il riconoscimento delle Unioni civili, molto resta da fare affinché vengano rispettati i diritti delle persone LGBTQ. In Italia manca ancora, a differenza di diversi paesi europei, una legislazione efficace a contrasto delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere che appare indispensabile. Anche se abbiamo la consapevolezza che l’intervento legislativo non è sufficiente ad estirpare la discriminazione e che serve pertanto un’azione condivisa e continuata di tutta la società, a partire dalle agenzie educative. Omofobia, bifobia e transfobia ledono il principio di uguaglianza, sancito dalla nostra Costituzione e rappresentano una violazione inaccettabile e di inaudita dei diritti umani fondamentali. Oggi nel nostro Paese è in corso un vero e proprio attacco alle famiglie arcobaleno, con buona pace di chi lo nega. Famiglie che esistono e dove si trovano bambine e bambini che non possono essere privati di un genitore. Eppure lo si sta facendo, provando a bloccare le trascrizioni. Come sindacato non possiamo e non vogliamo restare indifferenti, non ci voltiamo dall’altra parte di fronte alle ingiustizie. Per queste ragioni la Cgil di Piacenza continuerà in ogni luogo di lavoro e nel territorio a contrastare qualsiasi forma di discriminazione e a promuovere il rispetto delle differenze».

  

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