«Non mi presto al gioco dell’individualismo, credo nell’agire collettivo. Non mi candido a sindaco»
Christian Fiazza, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, esclude l'ipotesi di sfidare Patrizia Barbieri per il centrosinistra alle prossime elezioni amministrative
Christian Fiazza, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, interviene con una lettera per liberare il campo da ogni ipotesi circa la sua candidatura come sfidante di Patrizia Barbieri alle prossime elezioni amministrative: non sarà lui il candidato sindaco del centrosinistra. Uno scenario che Fiazza desidera accantonare ed escludere lui stesso, dopo le voci dei giorni scorsi che lo vedevano come ipotetico candidato, sostenuto - oltre che ovviamente dal Pd - anche da Articolo Uno, Civici e Psi.
«Mancano poco più di tre mesi – scrive Fiazza - alla più difficile sfida politica per il centrosinistra piacentino degli ultimi vent’anni ed io rimango decisamente convinto che possiamo vincerla, nonostante la presenza di un avversario fortissimo e agguerrito che ci domina da anni: l’individualismo.
Viviamo in una società fortemente individualista. Non è una critica rivolta allo stato attuale delle cose, contraddistinto da tante incertezze economiche e politiche, ma un semplice dato di fatto. L'individualismo è radicato nella società: non tutti, ma molti, pensano per sé, combattono per i propri interessi particolari e di rado si battono, come io vorrei, per un futuro comune migliore. Non giudico chi ha scelto questa strada, si tratta, in fondo, di valori personali.
Semplicemente, l‘individualismo, non fa parte dei miei valori personali. Oggi il centrosinistra ha un ginocchio a terra e, o noi ci rialziamo come comunità, o cederemo, un giorno dopo l'altro, sino alla sconfitta. Sono un nativo del Partito Democratico, ciò può piacere o deludere, ma io mi sento orgogliosamente così, con fiducia e profonda convinzione. Per questo credo che l’individuazione del candidato sindaco verrà compiuta con il solo obiettivo di portare al giudizio di tutti noi piacentini un profilo che, senza retropensieri, senza sommerse influenze, senza accordicchi, si riterrà quello vincente, in sincerità ed onestà.
È con questa serena convinzione che posso iniziare a contribuire alla nostra causa comune. Quasi ogni giorno, negli ultimi tempi ho letto il mio nome sui giornali, a volte anche a sproposito. Mi è stato chiesto cosa ne pensassi e, per spirito di servizio ho sempre risposto di essere a disposizione del mio partito e della coalizione, perché così è. Ma poiché non mi presto al gioco dell’individualismo ma credo nel valore dell’agire collettivo e delle scelte che, pur in un momento così difficile, assumeremo insieme, sono qui per dire che faccio un passo indietro, o di lato (come è più di moda dire oggi) alla carica di candidato sindaco di Piacenza per la coalizione di centrosinistra.
Ringrazio i tanti, dentro e fuori il Partito Democratico che hanno pensato a me e scelgo di fare questo passo con convinzione e con la leggerezza di chi si sente parte convinta di una squadra, di chi tifa e ama quella squadra e vuole vincere una partita fondamentale per Piacenza. Lo faccio perché ho fiducia nel mio partito, nei tanti amici e amiche che lo compongono e perché, quando si crede davvero in una squadra, ci sono tanti modi per mettersi a sua disposizione per contribuire alla vittoria finale. Per quelli della mia generazione, quella della mitica cavalcata del Piace del ‘93, posso sintetizzare che spesso Settimio Lucci è stato più determinante di Totò De Vitis».