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Primarie Pd, «Bonaccini rinunciò al vitalizio e si è battuto per il taglio delle indennità»

Secondo il Comitato piacentino a sostegno di Bonaccini, la riduzione dei costi della politica, in Emilia-Romagna, porta sua firma. «I risultati raggiunti sono la garanzia del suo impegno come Presidente della Regione»

In vista delle primarie di domenica 28 settembre per la scelta del candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione, il Comitato piacentino a sostegno di Stefano Bonaccini interviene sul tema delle spese per il funzionamento degli organi politici regionali. «Trasparenza – spiega il comitato in una nota - e riduzione dei costi della politica? In Emilia-Romagna non sono promesse, ma sono già realtà frutto di un lavoro serio per il quale Stefano Bonaccini si è sempre speso in prima persona da segretario regionale Pd, a partire dalla battaglia per l’abolizione dei vitalizi diventata legge nel 2010. Un impegno che ha portato la nostra Regione ad essere la più virtuosa in Italia ed un riferimento per l’intero Paese. Quella del risparmio è una strada intrapresa dall’inizio della legislatura ormai in scadenza e che si dovrà continuare a perseguire in futuro. Stefano è tra i consiglieri che ha rinunciato al vitalizio da subito, si è battuto per il taglio delle indennità, per l’abolizione del modello forfettario di calcolo del rimborso chilometrico spettante ai consiglieri e per la diminuzione dei costi dell’Assemblea Legislativa, scesi ai livelli più bassi d’Italia attestandosi a poco meno di 7 euro all’anno per ogni cittadino dell’Emilia-Romagna.  Nella nostra Regione non ci si è fermati agli slogan: si sono raggiunti risultati chiari e concreti che rappresentano al tempo stesso la garanzia dell’impegno futuro di Bonaccini. Con Bonaccini Presidente della Regione, si faranno ulteriori passi avanti nel percorso intrapreso: si tratta di una scelta di giustizia e buon senso che lui per primo ha sostenuto con forza in passato e per la quale continuerà a lavorare in futuro perché, in un momento di crisi e difficoltà economiche per tante famiglie ed imprese, la riduzione dei costi della politica risulta indispensabile per il futuro della nostra democrazia». 

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