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Commercio, sospesa la seduta di commissione tra le polemiche

Polemiche tra i consiglieri e il presidente di commissione Mauro Saccardi: convocata la seduta senza la presenza degli assessori

Doveva essere una buona occasione per discutere con la Giunta Barbieri dei problemi e degli scenari futuri del commercio e del centro storico. Peccato che gli assessori erano già impegnati altrove, così alla seduta di commissione del 29 maggio non era presente alcun rappresentante dell’Amministrazione, a confrontarsi con i consiglieri. Ieri pomeriggio era infatti stata convocata la seduta di Giunta. I consiglieri se la sono presa con il presidente di commissione Mauro Saccardi (Forza Italia), che ha voluto a tutti i costi non rinviare la seduta. Le prime critiche sono arrivate da Gloria Zanardi (Fratelli d’Italia) che, vista la poca utilità della riunione, ha chiesto di poter rinunciare al gettone di presenza. Molto duro nei confronti di Saccardi anche il consigliere del Gruppo Misto Michele Giardino. «Abbiamo sospeso la seduta della Commissione 4 – spiega Giardino - per manifesta incapacità del suo presidente che, sebbene invitato da ieri a rinviarla a causa dell'impegno odierno di sindaco e assessori in giunta, ha deciso di restare fermo sulla sua posizione per piacere personale: parlare di valorizzazione del centro storico e rilancio del commercio. La sua ostinazione ha provocato la reazione stizzita sia dell'opposizione (che pure aveva richiesto la convocazione), sia della maggioranza. Incredibile ma vero, ha addirittura proposto di ascoltare, al posto di sindaco e assessori, alcuni commercianti presenti nei banchi riservati al pubblico, contro ogni norma del Regolamento del Consiglio e delle Commissioni. Da più parti, anche dal sottoscritto (e con l'eccezione del collega Antonio Levoni), sono giunte richieste di sospensione della seduta e di rinuncia al gettone per un lavoro non svolto. E così si è deciso. L'inadeguatezza del presidente della Commissione 4, oggi palesatasi a tutti i presenti, dovrebbe essere ormai chiara anche a lui stesso. E quindi suggerirgli di fare ciò che in questi casi è opportuno fare».

«A seguito della commissione ed alle varie posizioni espresse oltre che dell’articolo odierno – interviene con una nota il consigliere dei Liberali Antonio Levoni - apparso desidero comunicare quanto segue. La mia partecipazione alla commissione derivava dall’ avere sottoscritto con altri consiglieri la richiesta specifica come previsto dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni; L’argomento era e rimane interessante in quanto da decenni si parla delle complesse problematiche del nostro centro storico senza peraltro ad oggi avere trovato adeguate ed efficaci soluzioni al riguardo; la commissione di ieri era stata appunto richiesta con il suddetto scopo e cioè di affrontare il tema “rivitalizzazione e valorizzazione del nostro centro storico”; Addirittura nel pubblico erano presenti diversi cittadini evidentemente interessati al tema oggetto della riunione; purtroppo a causa della mancata presenza di rappresentanti della giunta, il dibattito ha riguardato l’opportunità o meno di affrontare l’argomento oggetto della commissione consigliare sfociando nella decisione di rimandare la riunione a data da destinarsi coinvolgendo gli assessori competenti in materia; Quello che mi permetto di contestare è la presa di posizione di alcuni commissari che hanno palesemente accusato il Presidente di avere convocato inutilmente la commissione in quanto il Saccardi avrebbe dovuto accertarsi della presenza, nella stessa, di membri della giunta. Credo che l’iniziativa del rappresentante di FI sia da lodare e non da criticare (qualcuno addirittura sembra abbia usato frasi denigratorie ed auspicato le sue dimissioni ); il presidente Saccardi va al contrario apprezzato in quanto ha applicato alla lettera il regolamento per il funzionamento delle commissioni consigliari, inviando per tempo la convocazione ai destinatari e soprattutto va lodato il suo rispetto per i principi democratici che vanno certamente e doverosamente oltre gli interessi di una od entrambe le coalizioni presenti in consiglio comunale e cioè la maggioranza e l’ opposizione, andando nell’unica direzione che è quella del rispetto dei rappresentanti dei cittadini eletti in comune che hanno, indipendentemente dalla loro appartenenza, il sacrosanto diritto di esercitare le funzioni loro riconosciute dalle leggi, dai regolamenti e soprattutto quelle derivanti dal rispetto dei principi democratici».

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