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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Commissione welfare caduta nel dimenticatoio da sette mesi

Costata alcune migliaia di euro, dopo nove mesi dalla sua scadenza naturale e sette dall'ultima seduta non ha portato a casa alcun risultato. Ancora ferma al palo, a pochi mesi dal termine del mandato

Sembra caduta nel dimenticatoio la commissione welfare. L’organismo voluto dal consiglio comunale di Piacenza, doveva analizzare nel dettaglio le voci di bilancio relative ai servizi sociali erogati dal Comune di Piacenza. Il welfare incide quasi al 50% nel bilancio di Palazzo Mercanti: da più parti, nel corso degli ultimi anni – alla luce dei pesanti tagli statali che rendono sempre più complicato chiudere i conti in pareggio – si era avanzata la proposta di rivedere la spesa dedicata al sociale. E la commissione, costata diverse migliaia di euro visto la copiosità delle sedute (un gettone di presenza per ogni consigliere è di 62 euro), sembrava uno strumento utile per affrontare il discorso.

Lo scorso 15 gennaio la commissione aveva raggiunto la sua scadenza naturale: quattro mesi di tempo. Il presidente Massimo Polledri (Lega Nord), aveva chiesto una proroga di altri quattro mesi per arrivare a un documento condiviso: il Pd ne accettò solamente due. Ne sono passati nove e non si è arrivati ancora a redigere e approvare il testo. Dallo scorso aprile il documento finale è fermo: i consiglieri hanno visionato e approvato 2 pagine della bozza, ma rimangono ancora sul tavolo alcuni temi in sospeso. Su tutti la volontà del presidente Polledri di commissionare uno studio di fattibilità sul welfare cittadino redatto dall’Università di Parma. La maggioranza non sembra dell’idea: da qui l’impasse che dura da mesi. Ora è convocabile solamente per approvare la parte finale del documento e arrivare ad una conclusione. E così la commissione welfare - nata con l’obiettivo di indagare e, laddove possibile, tagliare - è impantanata da tempo nel limbo, senza portare ad alcun risultato, dopo mesi di discussioni e sedute. Il documento giace nel cassetto – o meglio, nelle caselle postali dei consiglieri che compongono la commissione – e non si è ancora arrivati a una conclusione.

«Ci siamo un po’ tutti stufati – sbotta al riguardo il vicepresidente della commissione welfare Annalia Reggiani (Pd) - non è ancora stata convocata. Siamo in attesa che il presidente Polledri la convochi». Il Pd a luglio si era detto disponibile a chiudere la questione con il rappresentante della Lega, ma poi non si è mai trovato un momento comune per discutere il problema. «Avevamo proposto delle date ma ormai sono già tutte passate: si era parlato di riprendere il discorso a settembre ma poi non abbiamo più saputo nulla». E così il tempo passa e la fine del mandato non è poi così tanto lontana, soprattutto per un organismo così lento e improduttivo, nato per tagliare e che, a guardare il contributo che ha dato, è risultato essere solo uno spreco di risorse e di tempo. 

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