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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Comunali, Lega Nord: «Non imporremo il candidato sindaco, ci vuole condivisione»

Il segretario cittadino del Carroccio Luca Zandonella apre agli alleati di Forza Italia e Fratelli d'Italia su un profilo comune: «A patto che venga accettato il nostro programma per intero». Si può raggiungere un'intesa anche con le liste civiche del centrodestra

Un’apertura agli alleati storici del centrodestra. La Lega Nord – che nei mesi scorsi aveva annunciato in modo perentorio il proprio diktat sulla candidatura di un leghista a sindaco di Piacenza - è ora disponibile a discutere attorno a un tavolo la possibilità di candidare anche una persona non proveniente dalle file del Carroccio. È il segretario cittadino della Lega Luca Zandonella, negli ultimi mesi accreditato come uno dei papabili dell’investitura a candidato sindaco per il partito guidato a livello provinciale da Pietro Pisani, a richiamare l’unità del centrodestra alle Elezioni Comunali di Piacenza. Un profilo comune, già al primo turno: questo l’auspicio del 28enne segretario cittadino. 

«Dagli Usa – spiega Zandonella – ci è arrivato un segnale: un messaggio chiaro e preciso, non moderato. Anche a Piacenza, alle Comunali, dovremo parlare chiaro con i piacentini. Non prometteremo niente di irrealizzabile, ma punteremo forte su alcuni temi basilari. Noi come sezione cittadina di Piacenza siamo già partiti: entro Natale presenteremo il nostro programma elettorale, che sarà basato su “sicurezza”, “stop al degrado” e “prima i piacentini nei servizi sociali”. Sicuramente servirà poi un candidato sindaco che non abbia paura di esporsi con concetti forti e decisi. Noi, come Lega, potremmo andare da soli al primo turno per poi riunirci al ballottaggio: auspico però che il centrodestra si presenti unito con un candidato credibile già al primo turno. La Lega è la prima forza del centrodestra, perciò noi siamo decisivi per forza. Ogni partito cercherà di spingere un proprio candidato. Un compromesso potrebbe essere trovare un candidato civico: ci potremmo stare, a patto che il nostro programma venga sottoscritto in toto. Il primo obiettivo è avere un nostro candidato, ma siamo disponibili, per togliere la sinistra dal comune di Piacenza, ad accogliere altre proposte, per avere un centrodestra veramente unito». La Lega apre agli alleati, non a tutti. «Ovviamente porte chiuse al Nuovo Centrodestra, che qua a Piacenza quasi non esiste».

Al momento la priorità in casa Lega è la campagna referendaria. Fino al 4 dicembre l’attenzione è rivolta al Referendum Costituzionale: rimane ancora in sospeso il regolamento di conti interno tra le fazioni dei salviniani e dei bossiani. «Dopo ci concentreremo – si limita a dire Zandonella - sul Comune di Piacenza. A inizio 2017 avremo le idee più chiare su come affrontare la campagna elettorale, sia a livello provinciale e federale». «Non è vero che sono io il candidato sindaco - ci tiene a dire Zandonella -. Sono a disposizione del mio movimento, ma ci sono più persone che potremmo candidare. Tutti questi discorsi vanno condivisi con gli alleati. La Lega Nord è in una posizione di forza rispetto alle altre tornate elettorali del passato. Ma non vogliamo imporre niente a nessuno, vogliamo solo avere un candidato che mandi a casa il Pd dopo 15 anni».

La Lega arriva all’appuntamento elettorale della prossima primavera dilaniata da conflitti interni. «Le espulsioni non fanno certo il bene del partito – dice al riguardo il segretario del Carroccio - e ai cittadini non interessano. Io penso al bene alla città e a preparare le prossime Elezioni. Non ci dobbiamo perdere in polemiche del genere». La segreteria come giudica l’opposizione svolta dal vostro unico rappresentante, il consigliere comunale Massimo Polledri, esponente dell’ala bossiana del partito? «In questi 5 anni è cambiato tutto – risponde Zandonella -, ora abbiamo una forza maggiore rispetto al 2012, quando riuscimmo a far eleggere il solo Polledri. Lui non può portare avanti da solo tutto quello che potrebbe fare un gruppo di più persone. Negli ultimi mesi, durante le riunioni della sezione cittadina, Polledri ci ha illustrato l’attività dell’Amministrazione Dosi. Sappiamo bene che chiunque andrà a governare avrà enormi problemi di bilancio. Negli ultimi abbiamo parlato soprattutto di questo». Zandonella dice la sua anche sui conflitti interni. «Non è vero che non ci parliamo, ci sono rapporti tra la segreteria provinciale e quella regionale. Tutti insieme dovremo trovare la quadra. Ci sarà sicuramente un lavoro di squadra nei prossimi mesi». Però tutti questi discorsi sono ancora rinviati al dopo Referendum. «Le discussioni è normale che ci siano nelle famiglie, nelle associazioni, nei movimenti, però l’importante è che siano costruttive per il partito, e non per fare polemiche. Salvini ci ha detto che punta molto su Piacenza e ci sono concrete possibilità di vincere. Con il suo aiuto troveremo una sintesi». Luca Zandonella-3

Sarà la volta buona per il centrodestra per riprendere il Comune di Piacenza, dopo tre elezioni perse consecutivamente? «Pensiamo di farcela, se non si ripeteranno gli errori del passato, come candidare persone che stavano nell’altro schieramento. Dobbiamo trovare e mettere insieme persone in gamba che possano far rinascere Piacenza. Le uniche elezioni che il centrodestra non vince sono le Comunali, quindi significa che si è sbagliato molto in passato».

È possibile aggregare al centrodestra anche le liste civiche che cinque anni fa appoggiarono Andrea Paparo, come “Lista Sveglia” di Paolo Garetti e “Piacenza Viva” di Marco Colosimo? «Le liste civiche che si riconosceranno nel nostro programma saranno le benvenute. Al momento non ci sono rapporti e confronti. Le liste civiche hanno sempre avuto molto successo, ne potrebbe nascere una legata al candidato sindaco». Riunire il centrodestra a Piacenza sembra un’impresa ardua. «Il Pd – sintetizza Zandonella - ci ha abituato in questi anni a delle gran liti, ma poi al momento giusto si uniscono. Molti esponenti del centrosinistra stavolta sono arrabbiati di come è stata gestita la città e non vogliono mandare giù altri bocconi amari. Credo che organizzeranno liste alternative al Pd. Noi dobbiamo farci trovare pronti a questo appuntamento».  

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