rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Immigrazione, Pavesi (Ln): «Ai cittadini italiani sono negati i più elementari e sacrosanti diritti»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

«Non passa giorno che attraverso i media di ogni tipo non si tratti l'argomento migranti. Mi sento anch'io spinto ad intervenire per fare, in proposito, un po' di chiarezza, non con valutazioni personali, sempre discutibili, ma con dati di fatto». A parlare così è il segretario della Lega Nord di Piacenza Nelio Pavesi. Riportiamo integralmente la sua nota:

«In Italia, e da parecchi decenni, è in atto una politica di indiscriminato accoglimento a favore di popolazioni di ogni razza e di ogni origine; è quindi fuorviante parlare di respingimento, appellandosi all'episodio dei 22 migranti non accettati nel nostro territorio nel 2009. A tal proposito la Corte Suprema dei diritti di Strasburgo avrebbe fatto meglio, invece di stabilire assurdi risarcimenti a loro favore, di deliberare la responsabilità degli ingressi in Italia a carico di tutti i paesi europei e non di scaricarla solo sull'Italia. Rasenta il ridicolo pensare realizzata la tolleranza zero, o addirittura di parlarne, in un paese in cui circolano liberamente circa 5 milioni di migranti».

«La nostra costituzione non sancisce il diritto d'asilo a tutti, ma riconosce il diritto d'asilo allo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dal nostro Testo (art. 10). Questo per la precisione. Da ciò è elementare dedurre che la clandestinità è illegale. Il buonismo a prescindere fa un pessimo servizio alla verità e alla comunità. In Italia il vero respingimento esiste e colpisce giornalmente lavoratori, impresari, commercianti, gettati dalla sera alla mattina in mezzo alla strada, con conseguenze spesso drammatiche anche per i loro familiari. Esiste il brutale respingimento per i giovani, anche diplomati e laureati, che cercano inutilmente di trovare un po' di dignità nel lavoro».

«Il caporalato è qui da noi, dove migliaia di ragazzi e ragazze si propongono al campo dell'occupazione e i più fortunati riescono perfino in un anno a racimolare una trentina di giornate lavorative pagate, udite, 2,80 euro/ora e magari a trenta Km da casa. Naturalmente sappiamo tutti, ma in alto loco si fa finta di niente, che i posti ben remunerati e subito a disposizione ci sono per figli e nipoti dei soliti noti, detentori di stipendi e pensioni da capo giro. Eppure non ho ancora sentito autorità religiose e civili piangere per i respingimenti a danno dei cittadini italiani meno fortunati. Anche per tali situazioni sarebbe opportuno che certi benpensanti invocassero la nostra Costituzione».

«Io non conosco, nello specifico, dati, statistiche e percentuali, ma sono ben consapevole, vivendo a contatto con la gente comune, delle situazioni di grave e reale disagio in cui si dibattono cittadini italiani cui sono negati i più elementari e sacrosanti diritti.
Credo che queste mie riflessioni abbiano evidenziato problemi di grande attualità e importanza senza pregiudizi di sorta, e so pure che a qualcuno non saranno gradite e che certamente non mi procureranno un posto ben retribuito in qualche commissione di saggi o come consulente presso alte cariche istituzionali».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Immigrazione, Pavesi (Ln): «Ai cittadini italiani sono negati i più elementari e sacrosanti diritti»

IlPiacenza è in caricamento