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Il Mercato Europeo rischia seriamente di emigrare in un'altra città

E' stato un consiglio di fuoco quello che si è svolto alla Circoscrizione 1 ieri sera, 3 novembre. Il motivo è semplice: la passata edizione del Mercato Europeo, ma non solo

E' stato un consiglio di fuoco quello che si è svolto alla Circoscrizione 1 ieri sera, 3 novembre. Il motivo è semplice: il Mercato Europeo. Presenti l'assessore al Commercio Katia Tarasconi, l'Associazione Amici del Facsal, le associazioni di categoria: Unione Commercianti con Giovanni Struzzola e Fiva con Angelo Grassi. Nelle ultime settimane la "questione Mercato Europeo" ha tenuto banco a suon di comunicati stampa, ieri sera, finalmente tutte la parti si sono guardate negli occhi.

MERCATO EUROPEO: TUTTA LA VICENDA

Per prima ha preso la parola Katia Tarasconi: «Ritengo che il Mercato Europeo sia un valore aggiunto per la città ed è una grande opportunità per il nostro territorio. La questione "inciviltà" di alcuni ambulanti di cui gli Amici del Facsal vogliono parlare è sacrosanta ma il problema si porrebbe comunque qualora la manifestazione si spostasse dal Pubblico Passeggio. Il problema non è il luogo ma il come la si fa una determinata cosa».

Il consigliere Michele Rocca poi avanza una proposta: «Una possibilità potrebbe essere spostare la manifestazione nella zona dei giardini Margherita e Merluzzo quindi in viale Abbadia, via Alberoni. I parcheggi che potrebbero essere sarebbero quelli della stazione, di via Tibini e di Borgo Faxall. Più centro storico di così si muore.» Ma questa proposta non sembra andare bene perché Daniela Ghinelli risponde: «E i residenti come farebbero per 3 giorni se quella zona dovesse essere chiusa? Dovrebbero volare? Non si può chiudere una zona così importante e di passaggio per 3 giorni consecutivi».

Il consigliere Mauro Saccardi interviene e dice: «Ma questo mercato è stata un’esperienza positiva per la città? La risposta è positiva, a questo punto, solo per gli ambulanti e i visitatori. Allora perché, per accontentare un po’ tutti, non spostare la cosa in pieno centro storico? Visto che - e guarda la Tarasconi - avete ucciso via Scalabrini perché non far mettere lì gli ambulanti? In modo tale che il mercato si sviluppi da piazza Sant’Antonino fino alla Lupa? Oppure, perché - altra frecciata all’assessore - visto che state facendo di tutto per mandare la gente a cannonate alla Cavallerizza spostare lì la manifestazione? Non sarebbe un modo per far conoscere quest’opera? Ma anche via Maculani non sarebbe male visto che è facilmente raggiungibile e ci sono i parcheggi». Fino a qui tutto liscio.

Ma è quando prende la parola Anna Maria Rossetti, la presidente del Comitato Amici del Facsal, che gli animi si scaldano e molto. In primis il suo: «Per anni abbiamo cercato di far sentire la nostra voce e ci hanno sempre ignorato, solo da quando abbiamo creato il comitato si è cominciato a parlare di noi e di quello che denunciamo: cioè lo scempio quotidiano che il Facsal, che noi amiamo moltissimo, subisce.Noi vogliamo rispetto. Abbiamo le prove, anche fotografiche che molte norme sono state disattese durante l’ultima edizione del Mercato, ma non solo, qui si parla anche delle edizioni passate: i camion sulle aiuole, i vari sversamenti di olio esausto, i cordoli rotti, le buche. Ci sono danni concreti ed è giusto che chi ha sbagliato paghi. Gli ambulanti sono stati arroganti e prepotenti, vengono a rovinare le nostre cose, allora che vadano altrove. Con lei c’erano anche altri membri del comitato e a questa frase: «Che si faccia all'Ente Fiere il mercato» è scoccata la scintilla. Dai banchi del consiglio una voce di protesta, Carlo Segalini della Lega Nord: «Allora secondo voi, ragionando in questo modo è giusto che vadano ipoteticamente a sporcare altrove? Ma l’importante che non si faccia sotto casa vostra?». Gli animi poi si sono un'attimo raffreddati, ma non troppo.

Secondo il comitato degli Amici del Facsal buona responsablità di ciò che è successo è anche dell'amministrazione che non ha vigilato a dovere: «Abbiamo chiamato molte volte i vigili ma o non venivano o non davano nemmeno una multa. Questo è inaccettabile». L'assessore Tarasconi risponde dicendo invece che: «I vigili sono intervenuti, il presidio della municipale è stato costante e quando sono intervenuti hanno fatto sistemare ciò che non andava».

Poi tocca ad Angelo Grassi (Fiva), organizzatore dell'evento: «Gli Amici del Facsal hanno le loro buone ragioni ad esprimersi in questi toni, chiediamo scusa se questa edizione ha comportato alcuni disagi e problemi. Ma è una manifestazione enorme. Se si conta che è stato dato da mangiare a quasi 200mila persone in 3 giorni, va da sé che qualche problema può esserci stato, è comprensibile. In 4 ore siamo riusciti ad accogliere e a sistemare 140 banchi di cui 80. Non è stato facile, anche per i problemi di incomprensione dovuti alla lingua. Con Iren abbiamo dato i bidoni necessari ma forse non è stato sufficiente. Ma gli ambulanti non sono tutti vandali e soprattutto noi siamo una categoria competente e dotata di strutture idonee atte ad organizzare certi eventi. Questo non giustifica certe cose ovviamente ma non si può fare di tutta un’erba un fascio. Io ho “presidiato” il Facsal durante il mercato e ci sono passato il giorno dopo. Convengo che ci siano stati sversamenti ma le buche c’erano anche prima così come il verde non propriamente curato»

E continua: «Non sono stati gli ambulanti a fare tutto ciò. Dobbiamo anche considerare che molti camion dovendo fare molta strada e trasportare alimenti e altro per sistemarsi (esempio scaricare delle piastre da cottura o altro) non ci mettono poco, può darsi che Gli amici del Facsal abbiamo scattato foto proprio in quei momenti di “passaggio”». Risponde subito pronta e sull’attenti la Rossetti: «Non è vero, tutti i 3 giorni i camion hanno fatto i loro comodi e sono stati parcheggiati sulle aiuole».Non c’è replica e appello per il comitato che interviene, che parla, che si alza in piedi, che vuole chiarimenti, risposte a che non accetta, per fortuna o purtroppo, i tempi e i limiti di un cosiglio di circoscrizione. Vogliono sapere chi pagherà questi danni. E lo vogliono sapere subito».

E’ Giovanni Struzzola che abbassa un po’ i toni dopo aver ascoltato e mai interrotto i vari botta e risposta non sempre "soft". Dice: «Pensavamo di fare una cosa bella per la città organizzando questo Mercato Europeo, l’Unione Commercianti non si è mai sottratta al dialogo e al confronto. Comprendo le ragioni del comitato ma il Facsal è il luogo ideale per una manifestazione del genere. E' un'area mercatale perchè è dotata anche degli allacci per la luce. Ma siamo anche pronti a rinunciare ad organizzare di nuovo il Mercato Europeo se non si dovessero sanare quelle fratture che si sono venute a creare e che non giovano a nessuno. A queste condizioni non lo rifaremo più nè sul Pubblico Passeggio, nè altrove».

Sono parole amare quelle di Struzzola e dopo più di due ore di consiglio quelle di Carlo Mazzoni, Pdl, sembrano addolcire o per lo meno rendere la situazione più conciliante: «Adesso siamo in una situazione di tutti contro tutti. A nessuno giova questa clima. Penso che se ci trovassimo attorno ad un tavolo la questione potrebbe essere risolta».

Quindi, alla fine della fiera, (mai modo di dire fu più azzeccato) ci si lascia così: Amici del Facsal che vogliono che qualcuno paghi i danni e il respingimento da parte del consiglio di Circoscrizione 1 della proposta  del Comitato che voleva che il consiglio si facesse promotore nei confronti del Comune di una richiesta di risarcimento danni per i problemi provocati dagli ambulanti europei. Tuttavia uno spiraglio forse c'è, che è quello dell'impegno delle parti di trovarsi ancora una volta attorno un  tavolo per vedere se si può evitare che il Mercato Europeo se ne vada via da Piacenza, nel rispetto delle regole, s'intende.

 

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