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Varato il primo bilancio dell'Amministrazione: «La nave è salpata dal porto»

Approvato dopo otto ore di discussione in Consiglio il bilancio di previsione del Comune di Piacenza, il primo della Giunta Barbieri. Le minoranze (che si sono viste approvare 4 emendamenti su 18) all’attacco. Trespidi: «Manca un’impronta politica, assessori prigionieri della struttura comunale»

Per approvare il bilancio previsionale 2018-2020 sono servite otto ore, con una sola pausa di dieci minuti: questo è infatti lo sforzo prodotto dal Consiglio comunale del 26 febbraio per discutere 15 emendamenti (presentati dalle minoranze) e poi votare il documento nella sua completezza. Intorno alle 23.30, dopo un lungo ed estenuante dibattito sugli emendamenti, il bilancio è stato approvato dalla maggioranza (Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Liberali Piacentini) in modo compatto. Contro il testo si sono espresse le forze di minoranza (Pd, Piacenza Più, Piacenza in Comune, Liberi e Movimento 5 Stelle) mentre il Gruppo Misto, ovvero la sola Gloria Zanardi, si è astenuto. «Una nave che esce finalmente dal porto»: l’espressione coniata nelle sedute precedenti dal capogruppo della Lega Stefano Cavalli, è la metafora che il centrodestra ha continuato ad utilizzare per commentare il primo bilancio varato dalla Giunta Barbieri dopo quindici anni di centrosinistra. 

LE CRITICHE DELLE MINORANZE

Dai banchi dell’opposizione sono piovute tante considerazioni negative sul documento: per la Lega era evidente l'intento ostruzionistico di alcuni consiglieri, in particolare i dem. Il Partito Democratico, pur non avendo presentato emendamenti al bilancio, ha infatti incalzato più volte la Giunta con numerosi interventi, appoggiando le modifiche chieste da altri consiglieri della minoranza. «Non abbiamo avuto velleità ostruzionistiche – ha commentato il capogruppo Pd Stefano Cugini -non avendo presentato emendamenti. Per noi era difficile produrre modifiche vere a un bilancio del genere. È un bilancio di centrodestra per far uscire la nave dal porto: vigileremo su questa navigazione. È un bilancio di più tasse che dà l’idea di un forte astio nei confronti dell’ambiente. Avete i numeri in Consiglio per fare quello che volete, siete una maggioranza ampia che però ha tagliato su diritto allo studio, alla mobilità, alle famiglie, sui minori e asili nido. Molti assessori della Giunta non hanno ancora capito che il ruolo che rivestono deve coinvolgere tutti: bisogna spogliarsi dell’appartenenza politica quando si diventa assessore». Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune) ha lanciato un appello per proteggere dal freddo i senzatetto di Piacenza, alle prese con temperature sotto lo zero in questi giorni. «Questa manovra – ha poi commentato il documento - è targata Barbieri e centrodestra, ed è condizionata da norme nazionali che trattano i comuni come vacche da mungere. I soldi per i vostri provvedimenti li avete però trovati, come i 60mila per aiutare i proprietari di negozi sfitti. Come avete trovato più soldi per l’università Cattolica, che sa tanto di compensazione dopo le critiche che avete rivolto proprio all’ateneo piacentino, reo di svilupparsi a Cremona. È stata anche approvata la tassa di soggiorno e introdotto l’aumento dell’addizionale dell’Irpef». Rabuffi ha pungolato l'Amministrazione a far rispettare in tempi brevi la nuova legge sul Dat (il bio-testamento).

«Questo è un bilancio – ha dichiarato Massimo Trespidi (Liberi) - che aumenta le tasse, a partire dall’Irpef. È un bilancio che chiude iniziative e non le sostituisce: Spazio4 e Pulcheria sono state tolte, ma avete pasticciato. La sicurezza intanto non è aumentata. Questa è una nave che rimane nel porto, invece di uscire. Il piano delle alienazioni non è in grado di dar vita a investimenti. Sul recupero dei crediti siamo alle dichiarazioni d’intenti, sul welfare non c’è una politica di efficienza, per il resto l’impronta è ancora quella di Dosi. Siete prigionieri della struttura dirigenziale di questo Comune e in Giunta non tutti sono capaci. Ci sono assessori che girano a vuoto e danno un contributo impalpabile, prigionieri della struttura. Al bilancio manca un’impronta politica».

«Il bilancio non aggiunge niente alla città, presenta solo riduzioni di spese e investimenti – è il commento di Paolo Rizzi di Piacenza Più -. Ci devono far preoccupare i dati numerici del testo, ci mancano finanziamenti per il futuro. Ci sono riduzioni per spese sociali e spese culturali: si toglie progettualità alla città, e io non vedo in questo bilancio un’idea di città».

«I programmi dei candidati a sindaco - ha rilevato Andrea Pugni del Movimento 5 Stelle - si assomigliavano un po’ tutti, denigrare così tanto il programma del centrodestra oggi è forse esagerato. Ci sono però cose che anche noi non condividiamo sulla spesa e sull’ambiente. Le risorse sulla cultura sono limitate, gli investimenti non hanno spazio. Però vediamo il decisionismo del sindaco e della Giunta, a differenza di quanto è avvenuto negli ultimi cinque anni».

Gloria Zanardi (Misto) ha motivato così la sua astensione. «Mi aspettavo più coraggio nelle scelte della Giunta. Non voto a favore perché ho ancora delle perplessità, e non voto contro perché non voglio pormi aprioristicamente in contrasto. Voglio comunque dare un po’ di fiducia all’Amministrazione, verso la quale la cittadinanza nutre grandi aspettative».

MAGGIORANZA COMPATTA

«Non ci sono stati tagli al welfare - ha difeso il bilancio il capogruppo della Lega Stefano Cavalli - e vi sono più investimenti. Abbiamo tolto quelle sacche di inefficenze della macchina comunale. Il sindaco Barbieri è la nostra forza, ci sta guidando verso una meta ben precisa, si vedrà alla fine del mandato quando si ripresenterà davanti ai cittadini. La linea del centrodestra è chiara». «Ci troviamo dei soldi in meno nel bilancio – ha rilevato Antonio Levoni dei Liberali Piacentini - perché le Amministrazioni precedenti non hanno avuto fantasia nel fare i conti, se non aumentare l’addizionale Irpef. Ci troviamo in un mare di guai e noi facciamo squadra». Sergio Pecorara (capogruppo Forza Italia) ha dichiarato il pieno appoggio del suo partito al bilancio.

«Mi aspettavo una serie di critiche – ha spiegato Gian Carlo Migli di Fratelli d’Italia - più propositive da parte dei consiglieri più esperti della minoranza. Il Pd ha avuto tanto da dire sugli emendamenti presentati dagli altri. Abbiamo sentito facili giudizi sulla Giunta e su alcuni consiglieri della maggioranza, proprio quelli che hanno vinto le elezioni solo otto mesi fa contro questa minoranza. Il bilancio è ingessato da tanti impegni presi dalla precedente Amministrazione. È in corso un’azione di revisione della spesa da intensificare, che interviene soprattutto alla scadenza dei contratti del Comune».

Poco dopo le 23.40, dopo otto ore di dibattito, il sindaco di Piacenza ha replicato all’opposizione. «Non riesco a stare zitta – ha precisato Patrizia Barbieri, ringraziando l’assessore al bilancio Paolo Passoni per la stesura del bilancio - quando sento cose che non mi piacciono. Non comprendo alcune considerazioni sui tagli e sulle tasse: sembra che si stia cercando solo di fare notizia per finire sui giornali. Non siamo contrari all’ambiente: sono stati bocciati emendamenti sull’ambiente perché li abbiamo già previsti noi nel bilancio e nelle nostre azioni. Rivendico di aver voluto la tassa di soggiorno: per fare cultura e turismo bisogna investire e l’imposta non viene pagata dai piacentini». Barbieri ha voluto rispondere in modo particolare a Trespidi. «Alcuni immobili del Comune li venderemo. Penso che Trespidi voglia mettere tensione all’interno della maggioranza, può creare suggestione. Noi stiamo lavorando dall’inizio con una situazione difficile con soli sette dirigenti e stiamo riorganizzando il Comune, così la "nave esce dal porto". Il Comune era nelle sabbie mobili, ci vuole il decisionismo sottolineato da Pugni e occorre efficientare ancora le spese e la macchina organizzativa. Conto molto sullo spirito costruttivo della minoranza nei prossimi mesi». Con 20 voti, 11 contrari e un astenuto la nave della Giunta Barbieri passa indenne il primo scoglio.

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