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Il dibattito

Bilancio, le minoranze si mettono di traverso: in 6 ore discussi 4 emendamenti

Dopo la bagarre iniziale (e dell’ultima seduta) centrodestra e ApP dilatano i tempi di discussione di ogni emendamento

Due ore e 18 minuti per votare il primo emendamento di “Alternativa per Piacenza”, che chiedeva di sostituire la parola “contenere” con “ottimizzare” in una riga del documento. Dopo un’altra ora e cinquanta, ecco la seconda votazione, per un altro emendamento di ApP, che chiedeva di inserire la parola “efficace” in un altro passaggio. Poi, una correzione chiesta dalla Lega e un'aggiunta della Civica Barbieri-Liberi. 

Il bilancio della Giunta Tarasconi è bloccato nel dibattito sugli emendamenti. Sono soltanto quattro quelli discussi e votati (peraltro tutti accolti) nella seduta di sei ore di martedì 14 marzo. Quattro di 186, risultato che getta inquietanti ombre sulla seduta di giovedì 16 (si discuterà per quanto?). 

La seduta si è aperta con il centrodestra più combattivo che mai nel chiedere per tre volte di sospendere la seduta, in quanto la documentazione completa sugli emendamenti sarebbe arrivata soltanto un'ora prima dell'avvio della seduta. Da quel momento in poi i consiglieri delle minoranze si sono passati la staffetta uno con l'altro, prendendo sempre la parola, per allungare e dilatare il più possibile i tempi di discussione di ogni singolo atto. In questo modo si è arrivati al risultato di 4 emendamenti su 186 in sei ore. Tutto ciò in risposta ai rapporti tra le parti logorati dalle recenti polemiche. 

Patrizia Barbieri e Jonathan Papamarenghi (Civica Barbieri) sono risultati i più duri nel contestare la presidente del Consiglio comunale, Paola Gazzolo, rea di non saper gestire i lavori e il confronto tra maggioranza e opposizioni. Ma critiche sono arrivate anche al sindaco Katia Tarasconi. Stefano Cugini (ApP) ha promesso che in futuro pioveranno «centinaia di mozioni in più». «Manca una regia politica - è la stoccata di Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi) - siete incapaci di trovare un accordo degno di questo nome con noi». «Dal 1994 – ha stuzzicato anche Barbieri - non ho mai visto queste cose in Consiglio comunale e provinciale».  

«Mai visto un presidente - ha aggiunto Papamarenghi - rigettare i tentativi di apertura della minoranza. Avevamo cercato il dialogo, si potevano perdere 5 minuti per ogni emendamento, invece le due ore di discussione sono il fallimento della maggioranza. Il dialogo manca in quest’aula. Non parlate di ostruzionismo perché poi queste emendamenti vengono votati e approvati, perché sono giusti». Nicola Domeneghetti (Fd’I) “minaccia” i colleghi del centrosinistra: «Secondo i miei conti, di questo passo, staremo in aula una settimana»

Il fossato tra maggioranza e minoranze, allo stato attuale, è molto largo. La seduta di oggi è andata così. Ci hanno provato alcuni brevi interventi (Tiziana Albasi e Andrea Fossati del Pd, Gianluca Ceccarelli di Pc Oltre) ad aprire uno spiraglio. Nelle prossime ore - è un’ipotesi - il centrosinistra potrebbe cercare la riconciliazione. Forse con una riunione dei capigruppo convocata in extremis? Qualcuno potrebbe mettersi attorno ad un tavolo. Fratelli d'Italia e ApP, in particolare, sembrano però portare avanti la "linea dura" nei confronti dell'Amministrazione. 

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