Maggioranza d'accordo: lo stralcio delle vecchie cartelle non s'ha da fare
Piacenza non stralcerà i debiti del periodo 2000-2015. La maggioranza ne fa un discorso di «equità e rispetto». Il centrodestra non è convinto: «Incoerenza rispetto al bus gratuito per tutti»
Non si è trovato un punto di contatto tra maggioranza e centrodestra sulle cartelle esattoriali dal 2000 al 2015. Il centrosinistra (Pd, Civica Tarasconi, Pc Oltre, Pc Coraggiosa) ha votato convintamente, seguendo l’esempio della Giunta, per non stralciare i vecchi debiti contratti (multe, rette delle mense e tributi). Si è aggiunta ApP, mentre tutto il centrodestra (Civica Barbieri, Fd’I, Lega) si è schierato contro (astenuti i Liberali). Sono stati inoltre dichiarati inammissibili due emendamenti di Fd’I, mentre un terzo è stato respinto.
«Non c’è da farsi grosse illusioni sul recupero di questi debiti», ha messo le mani avanti il vicesindaco Marco Perini, ricordando che si tratta di quasi 10 milioni di euro tra capitali e interessi, di cui 9 miliono solo di multe stradali, mentre 2 milioni sono i soli interessi. Nel caso delle contravvenzioni (17mila automobilisti coinvolti per 48mila sanzioni, «tre multe a contribuente»), sarebbero stati stralciati solo gli interessi. Si parla, inoltre, di 820mila euro di rette delle mense non pagate (1537 contribuenti per 2180 situazioni). I tributi che mancano all'appello sono 81mila euro (127 contribuenti per 287 casi).
IL DIBATTITO IN CONSIGLIO
«Questo provvedimento – è l’opinione di Luigi Rabuffi (ApP) sullo stralcio automatico delle cartelle - è l’emblema dell’Italia di oggi, il Paese dei furbetti. Ce ne accorgiamo tutte le volte che un Governo decide di incassare qualche quattrino, perdendo faccia e dignità di fronte ai cittadini onesti». «Non è solo il Governo Meloni a fare le rottamazioni», è la sottolineatura di Barbara Mazza (Civica Barbieri). Luca Zandonella (Lega) ha fatto notare che «solo dopo le richieste del centrodestra il vicesindaco ha fornito i numeri». «Si dovrebbe guardare al periodo storico – è il parere di Sara Soresi (capogruppo Fd’I) - di difficoltà e crisi economica delle famiglie. Lo stralcio è un aiuto per chi non riesce a pagare. Voi state dicendo alle famiglie che non intendete aiutarle per un capriccio politico».
Il centrosinistra ha fatto scudo. Luca Dallanegra (Civica Tarasconi) si aspettava un voto unanime dell’aula (che non c’è stato). «Il nostro “no” allo stralcio delle cartelle – ha puntualizzato Salvatore Scafuto (Pd) - è etico. È un “no” convinto, perché lo stralcio rappresenta uno schiaffo a tutti quei cittadini che pagano regolarmente le proprie pendenze. È diseducativo, un messaggio inaccettabile in un comune che ha un welfare sviluppato che sa aiutare le famiglie in difficoltà. L’impatto sul bilancio è poco consistente, questi crediti sono dichiarati da tempo inesigibili». Sibilla Brusamonti (Civica Tarasconi) ha ricordato che «c’è la possibilità di rottamare e stralciare direttamente con l’Agenzia». «Dal punto di vista contabile – ha preso la parola Boris Infantino (Pc Coraggiosa) - la delibera ha un impatto modesto, quasi nullo. Il Governo nazionale ha scelto una politica ultra-liberista: l’aumento della quota del contante, l’eliminazione dell’obbligo del Pos e la Flat tax per chi guadagna più di 85mila euro. Noi siamo dell’idea opposta».
«Gli evasori incalliti – ha polemizzato l'ex sindaco atrizia Barbieri - sarebbero coloro che hanno debiti sotto i mille euro? Se andiamo a vedere le rette delle mense…Ci sono famiglie che davvero non hanno “gli occhi per piangere”. E per le sanzioni penso che la maggior parte non siano piacentini. Il provvedimento non ha impatto, è solo di facciata, senza effetti, se non quello di esprimere un giudizio sull’attuale Governo».
«Il nostro è un atto politico – è la dichiarazione di Angela Fugazza (Civica Tarasconi) - una risposta ad una cultura irrispettosa, così come questa Amministrazione cerca di contrastare altri comportamenti come il gettare le cicche di sigaretta e la mancata pulizia delle deiezioni canine». «Sono importi che consideriamo ormai perduti – è intervenuta Caterina Pagani (Pc Oltre) - la decisione è politica. La povertà è un criterio che andrebbe considerato a monte, non dopo 15 anni. Se c’è un bisogno, applichiamolo alle politiche del Comune. La maggior parte della somma è il frutto di multe, l’unico strumento che abbiamo per “punire” un comportamento sbagliato dei cittadini».
«La maggioranza parla di equità e disparità – è la stoccata di Federica Sgorbati (Civica Barbieri) - e poi vota un abbonamento gratuito al bus a tutti gli anziani, senza distinzioni di Isee. La cassa del Comune, in entrambi i casi, è la medesima». «Vogliamo disincentivare i comportamenti non virtuosi – è l’analisi di Andrea Fossati, capogruppo Pd - e premiare chi adempie ai propri doveri. Roma, Milano, Bologna, Firenze si sono opposte allo stralcio, oltre a noi. Il Governo scarica le responsabilità ai comuni. Nel 2018 l’Amministrazione Barbieri tramite l’assessore Passoni scelse di non aderire ad uno stralcio automatico della pace fiscale. Anche in quell’occasione da Roma si scaricò la responsabilità sui comuni».
Per Stefano Cugini (ApP) è un «provvedimento fuffa da parte del Governo e della Giunta. Noi come ApP sposiamo, per una questione di valori, la decisione dell’Amministrazione, anche se non siamo di fronte ad evasori incalliti». Per Nicola Domeneghetti (Fd’I), invece, «la delibera non sta in piedi, è scritta pure male (da qui i tre emendamenti del suo partito, dichiarati inammissibili o bocciati, nda)». «Questa delibera - è il commento di Massimo Trespidi (Civica Barbieri) - è uno strumento di distrazione di massa, perché abbiamo discusso per ore del nulla. È il festival della fuffa, non c’è alcun impatto sul bilancio, i dati sono confusi e il tema dell’equità va ammainato, di fronte al bus gratuito per gli anziani».
La Civica Tarasconi non ha dubbi. «Se appoggiassimo lo stralcio - ha detto la capogruppo Claudia Gnocchi - premieremmo i furbi per beffare gli onesti». Anche Pc Oltre si è allineata. ««Condividiamo la scelta di coerenza del Comune – ha precisato Gianluca Ceccarelli - nei confronti di chi non ha pagato, non ne facciamo un cavallo di battaglia, però è una scelta politica che ci ha visto tutti d’accordo». «Non si tratta proprio di “fuffa” - ha concluso Stefano Perrucci (Pd) rivolgendosi alle minoranze - se l’opposizione ci tiene tre ore e mezzo a discutere di questo. Approviamo il provvedimento per il rispetto delle regole». Il vicesindaco Perini ha sottolineato che non era sua intenzione «nascondere i numeri». Quella della Giunta, ha confermato, è stata una «scelta politica». «Lo Stato - ha aggiunto - poteva decidere di stralciare tutti i debiti senza lasciare ai comuni la facoltà di deliberare, se lo riteneva. Comunque la maggior parte sono multe non pagate, non pensiamo che sia una questione di difficoltà economica. E chi è in difficoltà con il pagamento delle mense si può rivolgere ai servizi sociali».