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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Cordoglio in consiglio per Parigi: Palazzo Farnese s'illumina con il tricolore francese

Ampio spazio ai commenti in consiglio comunale sugli attentati che hanno colpito la capitale francese. In aula anche la testimonianza di Clelia Lebas, studentessa di stanza a Piacenza: «Non cadiamo in discorsi che incitano all’odio». E stasera alle 20.30 Palazzo Farnese si colora di bianco, rosso e blu

Il consiglio comunale del 16 novembre è stato aperto nel segno del lutto. Prima del minuto di silenzio per commemorare le vittime degli attentati di Parigi, in aula è stata data la parola a Clelia Lebas, studentessa universitaria francese di stanza a Piacenza, che ha espresso un suo pensiero su quanto successo nella capitale. «Questo evento ha colpito tutti noi – ha detto la ragazza, già intervenuta durante la fiaccolata di sabato pomeriggio in piazza Cavalli -, è un attentato alla libertà di pensare e vivere che colpisce l’intera umanità. Io amo la vita, amo passeggiare, cantare, leggere e andare ai concerti. Amo la Francia, è abitata da persone incredibili che non meritano questa violenza. Sono colpita anche dagli attacchi che subiscono i musulmani, che si sentono obbligati a giustificarsi. Non cadiamo nei discorsi di incitamento all’odio, al razzismo. Ho paura della manipolazione, è facile cadere nelle false informazioni diffuse. Leggo cose che mi sconcertano e ho paura per Giovanni, mio fratello minore. Però vedo un incredibile solidarietà da parte del mio popolo e dell’Europa che mi dà speranza. La nostra libertà e gioia di vivere è stata colpita. Ad ogni Marsigliese cantata in questi giorni ho i brividi e penso che sarà la libertà a vincere. Rispondiamo a questi attentati difendendo i nostri valori di uguaglianza, fraternità e libertà». Palazzo Farnese, intorno alle 20.30, si colorerà di bianco rosso e blu come gesto di vicinanza alla Francia.

«Oggi – ha esordito Massimo Polledri della Lega Nord - parlare di questo fatto nelle istituzioni significa essere consapevoli del valore della democrazia. È il momento dell’intelligenza, del dubbio. Ci rapportiamo sempre alla comunità musulmana, dando un colore religioso a questo rapporto: forse dovremmo parlare con la comunità marocchina…Dobbiamo chiedere delle risposte a queste comunità, per sentire la voce di questo Islam “moderato”. Abbiamo vissuto il periodo del terrorismo in Italia, delle Brigate Rosse. Il Partito Comunista allora denunciò, pagando con il sangue, alcuni suoi elementi, isolandoli. Abbiamo il dovere di porre dubbi a queste comunità. Il consiglio comunale deve ricordare a tutti i valori dell’Europa».

«Non facciamo diventare queste occasioni – è la polemica di Tommaso Foti (Fratelli d’Italia) - dei rituali. Oggi abbiamo il dovere di esprimere solidarietà al popolo francese: mi piacerebbe che i nostri governanti non si dimenticassero del tributo di sangue dei nostri soldati. Il giorno prima della strage era l’anniversario di Nassiriya. Non c’è stato un cane che abbia portato un mazzo di fiori qua a Piacenza nella via dedicata ai Caduti di quell’attentato. Non c’è memoria». Foti ha risaltato la reazione francese. «La Francia ha dato uno schiaffo a tutti: perfino una leader come Marine Le Pen è andata all’Eliseo per mostrare solidarietà nazionale. Hanno un’altra cultura. In Italia avremmo chiesto le dimissioni di tutti. Ora dobbiamo smettere di praticare il “razzismo all’incontrario”. C’è un centro islamico illegittimo in via Mascaretti, tenuto aperto dall’Amministrazione con la complicità degli uffici, e un centro in via Caorsana che è una vera e propria moschea. Le associazioni culturali devono essere agevolate dal punto di vista urbanistico, ma questi centri culturali sono luoghi di preghiera. Qua si sta violando la legge: inutile accendere i ceri e fare passerelle. Volete farvi passare per buoni e accoglienti quando invece non fate rispettare le leggi di uno Stato di diritto. Il Comune non ha inserito in nessun documento la possibilità di edificare luoghi di culto: non si può essere conniventi con situazioni di questo tipo. Mischiare un centro culturale – come si fa a Piacenza e in altre città dell’Emilia - con una pratica religiosa non si può. Se prefettura, questura e Comune continuano a far finta di non vedere, saranno i cittadini a portare giustizia dove c’è illegittimità. Bisogna rispettare le regole di questo Paese. Qua c’è una solidarietà pelosa che offende le vittime francesi e il tributo di sangue dell’Italia in alcune missioni di pace nel mondo».

«L’Europa – è stato l’intervento di Marco Tassi (Pdl) - è sopra una bomba ad orologeria. Come consiglio comunale di Piacenza abbiamo il compito, nel nostro territorio, di alzare il livello di guardia. Io mi auguro che questo ragionamento si sia stato fatto. Il livello di sicurezza deve aumentare. La questione di via Mascaretti è di altro tipo, però non va rimandata. Vanno verificate le situazioni sensibili sul territorio: l’eccesso di buonismo ha portato a dover costringere ieri Hollande, di sinistra, a bombardare tutto, perché abbiamo tutti paura. Da ieri tutta la sinistra chiede più sicurezza, mio padre lo diceva nelle piazze già vent’anni fa».

«Un certo buonismo – ha lamentato Maria Lucia Girometta di Forza Italia - di una certa parte politica va sottolineato. Nei giorni scorsi ho riletto il Corano e sono rimasta allibita. Non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani». «Sono rimasto colpito – è il parere di Marco Colosimo (Piacenza Viva) - dalla mia quasi coetanea, che si è mostrata arrabbiata, sdegnata, ma non impaurita. Purtroppo mi è dispiaciuto assistere agli interventi di altri coetanei in piazza Cavalli sabato, che hanno sfruttato momenti del genere per fare comizi. Manca una leadership europea che difenda i nostri valori e anche la cristianità. Non siamo ancora diventati gli Stati Uniti d’Europa, tranne che sulle questioni economiche».

«Da anni si sa cosa bisogna fare contro l’Isis – ha detto Rino Curtoni (Pd) - ma non abbiamo fatto nulla. Non riesco a capire quali rischi vi siano nel mantenere centri culturali autorizzati islamici che ogni tanto si riuniscono a pregare. Ci sono rilievi sul piano normativo, ma non sotto il profilo della sicurezza. Il problema non è la preghiera. Questi fenomeni terroristici ci stanno portando alla chiusura. L’unico modo è lavorare insieme, aumentando gli spazi della democrazia». Sul tema è intervenuto anche il capogruppo 5 stelle Mirta Quagliaroli. «Anni di guerre in medio-oriente, hanno portato a questo scenario. È il conto di scelte scellerate fatte in passate, a cui ora rispondiamo con altrettante armi».

L’ultimo intervento ha visto protagonista il sindaco Paolo Dosi, presente alla fiaccolata di sabato pomeriggio. «Oggi Clelia ha articolato in modo esemplare il suo pensiero, mentre sabato si era fatta prendere un po’ dall’emozione. La generazione sua e di Colosimo vuole vivere utilizzando la ragione e allo stesso tempo ha voglia di libertà, giustizia e condivisione. Nessuno ha notato sabato pomeriggio che questi studenti universitari, intervenuti alla fiaccolata, sono stranieri. Sono un centinaio provenienti da una quarantina di Paesi. Arricchiscono il nostro territorio culturalmente, e non fanno notizia. Studenti francesi, africani, asiatici vengono a studiare a Piacenza ed esprimono valori di riferimento molto alti e che superano atti di terrorismo come quello di Parigi. Ho affinità con l’intervento di Polledri. Siamo una comunità ampia e piena di stranieri: Clelia ci ha dimostrato che sono una ricchezza per noi, e non sempre un problema. La nostra comunità è diventata attrattiva per queste persone e ne dobbiamo essere orgogliosi. Dobbiamo continuare a sviluppare gli anticorpi della nostra comunità».

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