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Come è andato il dibattito

Aumento Irpef, tutte le opposizioni votano contro. Fdi e Lega: «Vergogna»

Ok al provvedimento, fiducia da parte del centrosinistra: «Si cambia rispetto al passato, non si vivacchia, i servizi saranno migliori». Il dibattito in aula (con tanto di magliette e striscione)

Ha simbolicamente iniziato la seduta con le magliette di Pinocchio. Poi, in chiusura, dopo la votazione finale, ha srotolato insieme alla Lega uno striscione con la scritta “Vergogna”. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha manifestato così il suo dissenso nei confronto dell’aumento dell’addizionale Irpef, da ieri realtà a Piacenza.

La maggioranza (Pd, Civica Tarasconi, Pc Oltre, Pc Coraggiosa), dopo oltre sei ore di dibattito serrato, ha votato compatta il ritocco dell’addizionale (però con l’esenzione alzata da 11 a 15mila euro) che porterà in dote 4,3 milioni di euro quest’anno, 12,9 in un triennio.

Contro il provvedimento della Giunta, tutte le minoranze: Civica Barbieri-Liberi, Fratelli d’Italia, Lega, Alternativa per Piacenza e Liberali. Approvato nel corso della seduta un odg di ApP che chiedeva di riutilizzare i soldi non spesi per l’assunzione di personale a favore del sociale.

LE RAGIONI DEL “NO” ALL’AUMENTO

“Alternativa per Piacenza” ha spiegato la sua posizione, non ancora esternata pubblicamente. «Non c’è preclusione a prescindere - queste le parole di Stefano Cugini - ma la Giunta dimostri che cambierà davvero la città. Dimostrateci che c’è una visione, che è una mossa di “lungo respiro” e non della “disperazione”. I 4,3 milioni di euro non devono sparire nel bilancio, vogliamo sapere con precisione dove finiranno». «Ottimo l’innalzamento della soglia di esenzione – ha aggiunto ancora Cugini - per il resto sembra una flat tax, più che un provvedimento di progressività. Inoltre è un momento durissimo per i piacentini, la nostra città è tra quelle che più hanno subito l’inflazione, ma rimane con i redditi più bassi della regione». «Tarasconi - è il ricordo di Luca Zandonella (Lega) - disse in campagna elettorale che “non si possono aumentare le tasse, ci sono pure 8 milioni di euro di avanzo”. Ci sono anche i video trasmessi dal collega Nicola Domeneghetti che riportano le promesse disattese del sindaco. I piacentini vengono presi in giro: le questioni della mancanza di personale, dei rincari energetici e delle materie prima erano già note da tempo prima del voto».

«Sono anche aumentate – è la sottolineatura di Barbara Mazza (Civica Barbieri) - le tariffe di tutti gli impianti sportivi. La progettualità tanto sbandierata non l’abbiamo vista in 8 mesi, i cittadini chiedono concretezza. I cambiamenti di questa Giunta sono ignoti». «Questo è un salasso – il giudizio di Luigi Rabuffi (ApP) - perché causa inflazione le famiglie piacentine si ritrovano con 7800 euro di risparmi persi. Difficile rimpiazzare il personale, perché mentre assumeremo, altri andranno in pensione. Servirebbero molti più dipendenti di quelli annunciati». Critiche al provvedimento sul bus gratuito agli over 70 e sui canoni di concessione dei parcheggi blu, «ancora da riscuotere». «Ora state mettendo da parte un gruzzoletto per il mandato, sperando che i piacentini se ne dimentichino». «Chi dice che si tratta di rinunciare a qualche caffè al mese – è il commento di Sara Soresi, capogruppo Fd’I - dimostra di non comprendere i problemi delle classi sociali medio-basse. Il Governo Meloni dà con il taglio del cuneo fiscale e la Giunta Tarasconi toglie con l’aumento Irpef».

striscione Irpef 5

LA MAGGIORANZA FA SCUDO: «PIACENZA CAMBIERA’»

Gianluca Ceccarelli (Pc Oltre) l’ha definita «una scelta politica inevitabile». «Dopo 7 mesi e mezzo prendiamo una decisione politica forte, al contrario del centrodestra. Da parte nostra coraggio e progettualità, che prima era mancata. Già nel 2017 era inevitabile l’aumento dell’Irpef, ma per una questione di “impatto mediatico” e di coraggio il centrodestra non varò l’aumento. Si è rimandato nel tempo un problema esistente, si è andati avanti all’insegna del “io speriamo che me la cavo”. Senza dimenticare la vendita delle quote Iren, che ci hanno fatto perdere dividendi negli anni». Molto duro con l’opposizione anche Salvatore Scafuto (Pd). «L’avanzo l’avete lasciato voi del centrodestra, quel tesoretto è frutto della cattiva amministrazione, avete vivacchiato per cinque anni, venduto i gioielli di famiglia, mentre noi lavoriamo per rendere più efficiente il Comune. Inoltre abbiamo aumentato la platea degli esentati, mentre portiamo avanti i progetti per Piacenza».

Ad Angela Fugazza (Civica Tarasconi) la protesta di Fdi non è piaciuta. ««Una sceneggiata che fa allontanare dalla politica». «Siamo consapevoli - è il suo intervento - che aumentare l’Irpef è una mossa amara. La macchina comunale non gira, il suo futuro è a rischio. Queste entrate permetteranno alla Giunta di pianificare. Alla fine di questi 5 anni Piacenza dovrà cambiare». «Ci saranno oltre 4mila piacentini in più esentati dal pagamento dell’Irpef – è il rilievo di Matteo Anelli (Pc Coraggiosa) -. Un contribuente su tre non sarà chiamato a pagarlo. Qua si vuole cambiare politica rispetto al passato».

Sicura anche Caterina Pagani (Pc Oltre). «In questo mandato non si vivacchia, si pianifica. L’aumento è giustificato dagli interventi e investimenti che genererà». «Chiediamo un piccolo sacrificio - è l’osservazione di Andrea Fossati (capogruppo Pd) - per salvaguardare i servizi e migliorarli. La macchina comunale ha le ruote sgonfie. Vent’anni fa erano oltre mille i dipendenti, oggi sono sotto i 600. Ma rispetto a quell’epoca sono aumentati bisogni, problemi, situazioni di disagio in città». «Chiediamo più risorse ai cittadini – è il parere di Boris Infantino (Pc Coraggiosa) - per cercare di non rincorrere le emergenze». «Il nostro è un cambiamento rispetto al passato, non si procede con i tagli come il centrodestra. Aggiustare il tiro quando si governa è sano realismo», ha aggiunto Claudia Gnocchi (capogruppo Civica Tarasconi). «Stiamo facendo un accordo con gli abitanti di Piacenza - il commento di Francesco Casati (Civica Tarasconi) - c’è in gioco la nostra credibilità, ma abbiamo fiducia».

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I DUBBI DI BARBIERI E PUTZU SULLE ASSUNZIONI

Patrizia Barbieri non accoglie le tesi del centrosinistra. «Da Ceccarelli – ha detto il capogruppo dell’omonima civica – ho sentito un attacco politico che serve come alibi per l’aumento delle tasse. Noi partimmo con i dipendenti azzerati per l’indagine “dei furbetti” e siamo andati avanti, poi subimmo pandemia e smart working. Con l’aumento Irpef avete colpito il ceto medio-basso, con quei soldi mensili una famiglia paga lo sport ai figli. Parlate di inflazione, ma è in calo, come la parabola del caro-energia. Vengono meno così i vostri alibi: non si poteva fare qualcosa per evitare l’aumento delle tasse? L’assunzione di personale fine a sé stessa non aggiunge nulla. Vedo aria fritta in tutto ciò».

«Se una persona mi chiede 50 euro – è la considerazione di Filiberto Putzu (Liberali) - chiedo dove vanno a finire. Non lo so se miglioreranno la città. L’idea di pagare più tasse per assumere più dipendenti non entusiasma almeno il 70% dei piacentini». «Piacentini che si sono già ricreduti nei vostri confronti dopo pochi mesi – è la sensazione di Gloria Zanardi (FdI) -, mentre sentono “supercazzole” per giustificare l’aumento, in particolare sulle assunzioni di personale». Critiche anche da Federica Sgorbati (Civica Barbieri). «Ricapitoliamo: prima i conti sono a posto, poi la situazione precipita e non si pareggiano le entrate senza aumenti di tasse. Inoltre non c’è chiarezza sul numero di personale da assumere, nel bilancio si parla di 70 assunzioni, ai giornali avete dichiarato anche 100: ma 30 dipendenti in più sono 700mila euro di spesa».

IL VICESINDACO PERINI: «AUMENTO CHE PESA PER IL 3% DELLE ENTRATE»

«L’aumento dell’addizionale è “ineludibile”, – ha concluso il vicesindaco Marco Perini – sopperisce ad una mancanza di fondi che ci servono per la gestione ordinaria. La precedente Amministrazione aveva altre problematiche come la gestione dello smart working o i costi per i presidi sanitari, oggi noi abbiamo altri bisogni, tra questi la necessità di personale». Poi, ancora numeri: «l’Irpef rappresenta il 10% delle entrate ordinarie del nostro bilancio, che segna 120 milioni di entrate. L’aumento rappresenta quindi il 3% di questo». Perini, rispondendo a Rabuffi, ha inoltre ricordato che i canoni di concessione dei parcheggi blu sono già iscritti a bilancio.

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