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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica Garibaldi

Caso Maloberti, per la maggioranza "nessun impedimento". Feroci critiche di Pd e Idv

Consiglio provinciale infuocato. Per il centrodestra "nessun ostacolo" alla sostituzione di Dosi (LN) con Maloberti (LN), indagato. Raggi (Idv): "Rappresenta una Lega di poltrone e di deleghe". Risponde Maloberti: "Non sono indagato per peculato, affermazioni di Raggi e Bergonzi squallide"

aula_1«Niente ostacola la surroga di Dosi». Per la maggioranza di centrodestra non vi sono illegittimità che impediscano a Giampaolo Maloberti, primo dei non eletti tra le file della Lega Nord, a sostituire in Consiglio provinciale Massimiliano Dosi, entrato nella squadra della Giunta dopo le dimissioni dell’ex assessore all’Ambiente Davide Allegri.

IL DUBBIO DI BERGONZI - Ma a gettare ombre sulla presunta incompatibilità di Maloberti è stato per primo il capogruppo del Pd, Marco Bergonzi , che ha chiesto «di verificare se Maloberti debba pagare una multa in relazione alle quote latte, rateizzata senza pagare neppure una rata. Nel caso sia insolvente, allora la Provincia dovrà reagire per fare emettere atti di pignoramento».

LA POLEMICA - A sgomberare il campo sulle pregiudiziali è stato Tommaso Foti (Pdl): «Non è compito dell’Ente accertare un conflitto d’interessi e ciò non ha nulla a che fare con la proclamazione. Inoltre, c’è differenza tra incompatibilità e ineleggibilità: quest’ultima non può essere rimossa come nel caso sindaco Albasi di Travo, che siede in Consiglio comunale a Piacenza». I toni si sono però scaldati quando il capogruppo del Pd, nel suo intervento, ha messo in guardia da un «indebolimento del ruolo del Consiglio» come conseguenza del voto favorevole all’entrata del sostituto di Dosi. «Non posso credere - ha affermato Bergonzi - che questo ingresso non susciti più di un imbarazzo: siamo infatti di fronte ad un’inopportunità macroscopica evidente a chiunque, indipendentemente dal colore politico. La Lega, che ha costruito le sue fortune politiche con atteggiamenti forcaioli, oggi dovrebbe essere più prudente. I suoi elettori le hanno affidato la speranza di un cambiamento in meglio, ma così non è. Il caso dimostra che il Carroccio sta tradendo sia sé stesso, sia le attese del proprio elettorato».

RAGGI (IDV): "LA TOPPA E' PEGGIORE DEL BUCO" - Per Foti, che ha ricordato come la minoranza in passato si sia ritrovata invischiata in episodi altrettanto incressciosi, tuttavia, «non vi sono cause ostative che impediscano la nomina di Maloberti». «Nella vostra volontà di buttare in politica una vicenda personale – ha accusato l’esponente del Pdl -, sembra abbiate dimenticato, tanto per citare sempre episodio legato all’agricoltura, il mandato di cattura emesso nel ’98 per l’ex assessore Stefano Fornari. L’allora presidente Dario Squeri, quattro mesi dopo la revoca, gli riassegnò le proprie funzioni. Questo è un precedente significativo per comprendere come il centrosinistra affronti politicamente le questioni quando lo riguardano da vicino».

LA VOTAZIONE - Dopo una sospensione della seduta, voto contrario è stato espresso dall’Idv, come esplicitato da Samuele Raggi: «La toppa è peggiore del buco. Chi ricopre incarichi pubblici - ha affermato - deve essere al di sopra di ogni sospetto se si vuole rappresentare la comunità. Maloberti, al contrario, rappresenta una Lega di poltrone, deleghe e sottogoverno che da un lato propone il “patto degli onesti” e dall’altro chiude due occhi sulla preparazione delle liste elettorali». Sulla stessa linea anche Speroni (Io scelgo Boiardi), mentre il Pd ha lasciato l’aula insieme a Gianluigi Boiardi (Per un nuovo Ulivo) non partecipando alla votazione. Con il consenso del centrodestra Maloberti ha dunque potuto prendere posto in Consiglio, prendendo la parola per replicare agli attacchi mossi da Pd ed Idv.

LA REPLICA - «Sono convinto - ha ribattuto Maloberti (nella seconda foto) - che il nostro compito sia amministrare, quindi è la prima e l’ultima volta che sottrarrò tempo all’assemblea per parlare del mio caso. Ritengo siano basse e di estremo squallore le affermazioni di Bergonzi, a cui faccio presente che in cooperativa, dove amministravo, le carte di credito non venivano utilizzate per pagare cene agli amici (il riferimento è al caso dell’ex segretario del Pd, Botti). Preciso poi a Raggi che non sono indagato per peculato, ricordandogli che Giovanni Robusti, leader storico dei Cobas del latte, era candidato per il suo stesso partito: ciò dimostra che l’Idv, a differenza della Lega, non è guidato dalla coerenza».

IL VOLANTINAGGIO DI RIFONDAZIONE - «Come atto di decenza chiediamo che il Consiglio provinciale voti contro l’ingresso di Maloberti. La Lega nord, invece di lanciare campagne razziste contro gli immigrati e fare spendere soldi pubblici in pagliacciate come le ronde padane, pensi a pulire casa propria». E’ questa la proposta avanzata da Rifondazione comunista, che attraverso un volantino distribuito dal proprio segretario provinciale Roberto Montanari, accusa inoltre il Carroccio di «difendere i propri interessi come il Psi di Craxi». «La Lega di Piacenza e di tutta l’Emilia è travolta da un’emergenza morale. Dicevano di essere contro i ladroni, ma guadagnato un pugno di voti se ne sono approfittati alla grande», scrive Rc, che nel testo punta il dito contro alcune recenti vicende. «Il vicepresidente della Provincia di Piacenza, Maurizio Parma, è accusato dal proprio partito di aver gestito con poca trasparenza le risorse pubbliche assegnate al gruppo in Regione. Il deputato Massimo Polledri, attaccato dai suoi stessi colleghi di partito per gli incarichi distribuiti da Sogin, reagiva minacciando gli altri dirigenti leghisti di “aprire il libro” sulle loro malefatte. L’ex assessore Davide Allegri una mattina si è dimesso dando motivazioni inverosimili. Tutti sanno, lo ha ammesso anche il segretario provinciale leghista, che in realtà le dimissioni sono state chieste dal presidente della Provincia, Massimo Trespidi, ma i “furboni” non ci vogliono spiegare il perché. E oggi il Consiglio provinciale voterà l’ingresso del consigliere Maloberti, processato per truffa».

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