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Al consiglio provinciale si parla di sviluppo rurale, ronde e anti-ronde

Consiglio provinciale: previsti 80 milioni di euro per il Programma di sviluppo rurale. Si dimette Rattotti da Rifondazione, spunta fuori la questione ronde e su governo e questione nucleare è scontro verbale tra Bursi (An), Gerardini (Prc) e Bertoni (Ds) e c'è chi alla fine esce “a prendere un caffè”

La giunta provinciale
L’uscita dalla crisi? «È possibile con i prodotti della nostra terra»

Più di 80 milioni di euro. Se oggi pomeriggio, nel Consiglio provinciale in corso Garibaldi, una cifra è rimasta impressa, è sicuramente questa. La fiumana di denaro in questione sono i fondi assegnati dalla Regione al Prip (Programma rurale integrato provinciale) del territorio piacentino per il 2007-2013. La somma, dice nella sua relazione l’assessore all’Agricoltura Mario Spezia, supera di gran lunga tutto ciò molte altre provincie «si sognano di ottenere». Un esempio: all’ombra del Gotico sono stati approvati 7 milioni di euro per progetti sull’agroindustria. Bene. Se si alza lo sguardo, Bologna ha raggranellato 700mila euro; stessa cifra per la città del presidente regionale Errani, Ravenna. «E non è ancora tutto», garantisce sibillino Spezia. «Ci vogliono progetti seri - continua l’assessore -, reali. Abbiamo dato molta importanza all’agricoltura di montagna, e alla produzione biologica». La strada intrapresa è quella della «promozione sulla grande distribuzione»: all’Auchan di San Rocco, negli ultimi tre anni, i vini piacentini - sul totale di vendite vinicole - hanno aumentato la propria quota di mercato dal 33,3% al 41,7%. Così altri prodotti. La ruralità come antidoto alla crisi. Produrre locale per vendere nel globale.

Foti: “Ma valorizziamo anche le piccole botteghe, non solo la grande distribuzione”


Tutti d’accordo? Non proprio. Tommaso Foti, deputato Pdl e consigliere di minoranza, non digerisce troppo gli immensi ipermercati con i prodotti piacentini. Li svalutano, non rendono loro onore. «Ho apprezzato l’iniziativa dei distributori di latte fatta dai nostri allevatori - chiosa -, ma quanto durerebbe una cosa così nei supermercati?». L’onorevole porta in luce «l’estrema valorizzazione» delle «vecchie drogherie» fatta a Bologna, e rimpiange «le antiche macellerie e botteghe» che animavano via Calzolai. «Tutti - incalza - coloro che vanno in Toscana tornano a casa con qualcosa. Non potrebbe essere così anche per la Valtrebbia?».

Stefano Rattotti si dimette da consigliere di Rifondazione e parla di ronde proponendo quelle “anti-Berlusconi”


Questa la discussione principale della seduta. Ma anche il taccuino politico si è riempito di punti. Stefano Rattotti si è dimesso da consigliere di Rifondazione. L’ex Prc rimarca quella che, per lui, era «un’appartenenza sempre più stretta e inadeguata». Rimarrà nel Consiglio, ma nel Gruppo misto. Sua anche una comunicazione sulle ronde: «Solidarietà a Pallavicini, organizzeremo delle ronde anti-Berlusconi». Si suggeriscono «espropri proletari». Oggetto delle ire è un «governo aggressivo, arrogante, che approva leggi razziali». Si accende il putiferio. Manco a dirlo, tra chi è tacciato di essere troppo nero, e chi troppo rosso. Si beccano Bursi (An) e Gerardini (Prc). Foti: «Chi può sconfiggere il crimine sono solo le forze deputate a farlo». S’inserisce la questione del nucleare. Per Adriana Bertoni (Ds) l’intesa sulle nuove centrali Berlusconi-Sarkozy va solo «a vantaggio dei francesi». Quest’ultima non vuole sentire la replica di Bursi: «Esco a prendere un caffè», dice scocciata. Gli animi sono placati dal presidente di Consiglio Gualazzini.

Polemiche sui soldi pubblici stanziati per trasmissioni tv

Altro appunto. Patrizia Barbieri (Oltre i partiti) chiede alla giunta spiegazioni sull’uso di soldi pubblici - 12mila e 10mila euro - per le trasmissioni televisive “Terra piacentina” e “Futura in tv”. «Si è dato solo lustro agli assessori», tuona. Replica Tribi, assessore provinciale alla Scuola: «La seconda l’ha voluta il tavolo dei dirigenti scolastici, nessun politico di questa amministrazione si è fatto vedere per un solo secondo».

Monitoraggio delle nuove iniziative commerciali per tutelare i lavoratori


In conclusione, parere unanime del Consiglio sulla necessità di «monitorare» il proliferare di nuove iniziative commerciali - ipermercati, mall - in periodo di crisi, con tanti lavoratori in difficoltà.
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