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Consorzio Bonifica, Foti chiede alla Regione di nominare un commissario

Il consigliere presenta una interpellanza alla Giunta nella quale si legge che il Consiglio di amministrazione del Consorzio di bonifica di Piacenza ha approvato il 7 ottobre 2015 un documento che introdurrebbe, "contra legem, nuove norme volte a disciplinare, in modo casareccio e interessato, ciò che né la legge né lo statuto Consortile dispongono"

La Regione dovrebbe disporre la nomina di un commissario ad acta con l’incarico di adottare con urgenza un provvedimento di rinvio delle elezioni indette dal Consorzio di bonifica di Piacenza, in modo da “garantire procedure corrette”, individuando quali siano “gli atti adottati in violazione di legge” allo scopo di “apportare adempimenti correttivi” per concludere le procedure “in conformita` alle vigenti disposizioni normative”. A chiederlo è il consigliere Tommaso Foti (Fdi-An) in un’interpellanza in cui segnala tutti gli atti a suo giudizio da considerare illegittimi adottati dagli organi amministrativi del Consorzio in vista delle elezioni del consiglio d'amministrazione. Il consigliere cita in premessa che la legislazione regionale, che disciplina le modalità di convocazione dell’assemblea dei consorziati e quelle riguardanti l’elezione dei componenti il consiglio d’amministrazione dei Consorzi di bonifica, non dispone nulla in materia di presentazione delle liste per l’elezione del consiglio, oltre al fatto che le liste, a seconda della sezione in cui il contribuente è iscritto, devono essere sottoscritte da un numero minimo di aventi diritto, senza stabilirne il numero massimo.

L’articolo 16 dello Statuto del Consorzio di bonifica di Piacenza, approvato il 20 settembre 2010 dalla Giunta regionale,- scrive inoltre Foti- non contempla alcun passaggio sulle modalità di sottoscrizione delle liste dei candidati e sull’eventuale autenticazione delle firme, limitandosi a disporre che “le liste dei candidati devono essere presentate da consorziati iscritti negli elenchi degli aventi diritto al voto”, mostrando “un’evidente disparità di trattamento rispetto a quanto disposto per i candidati”, di cui “deve essere indicato il cognome, il nome, il luogo e data di nascita….,che debbono comunque essere titolari del diritto all’elettorato attivo". Il 7 ottobre 2015,- spiega il consigliere- il Consiglio di amministrazione del Consorzio di bonifica di Piacenza approva il documento intitolato "Istruzioni operative di dettaglio per lo svolgimento delle operazioni elettorali", che introdurrebbe, “contra legem, nuove norme volte a disciplinare, in modo casareccio e interessato, ciò che né la legge né lo statuto Consortile dispongono”.

Il documento- segnala Foti- detterebbe “nuove disposizioni prive di riferimento normativo”, in particolare per quel che riguarda i tempi e le modalità di presentazione delle liste di candidati: si legge, per esempio, "equivale ad autenticazione delle firme dei presentatori l'avere allegato copia dei relativi documenti d'identità", “realizzando, in questo caso,- aggiunge -un'illegittima equiparazione tra firma autenticata e firma non autenticata ma accompagnata da fotocopia di documento d'identità”. Tra l’altro, nel documento, afferma ancora il consigliere, "non si indicherebbe quali siano i soggetti deputati ad autenticare le firme, ma addirittura- prosegue- l'aver preteso l'autenticazione delle firme dei sottoscrittori delle liste, senza che questo adempimento fosse richiesto dalla norma regionale, né dallo Statuto consortile, costituisce una marchiana violazione di legge da rendere nullo ogni successivo atto”, come “appare illegittima l'asserita equivalenza tra firme autenticate e sottoscrizioni prive di autenticazione ma considerate tali per il solo fatto che alle stesse è allegata fotocopia dei documenti d'identità dei sottoscrittori”.

Ma anche la modulistica predisposta dal Consorzio di bonifica, allegata e parte integrante del documento, “presenta- a parere di Foti- evidenti vizi”: non solo è redatta “in modo incompleto”, ma- denuncia- “sembra appositamente predisposta per indurre in errore chi intende presentare una lista di candidati sottoscritta davanti a soggetti abilitati all'autenticazione delle firme”.

E, infatti, riferisce l’esponente di Fdi-An, “gli effetti dell'incompletezza della modulistica approntata dal Consorzio hanno costituito l'alibi per l'annullamento, da parte del Comitato amministrativo costituito nel suo plenum da candidati della lista ‘Acqua Amica’, delle liste ‘Equità per tutti’ presentate per la prima e la seconda sezione”.

Tra l’altro, evidenzia il consigliere, per quanto riguarda la deliberazione assunta dal Comitato amministrativo per escludere le liste ‘Equità per tutti’, si deve ribadire che “questo organo è costituito da 5 componenti, tutti candidati nelle liste ‘Acqua amica’, che hanno deciso l'ammissione della lista di cui fanno parte e l'esclusione delle concorrenti liste ‘Equità per tutti’”, un atto da ritenersi, “per costante giurisprudenza”, “illegittimo”.

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