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Contrasto alla prostituzione. La Marzocchi: "Piacenza già inclusa", Pollastri: «I risultati non si vedono»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

“Piacenza già oggetto d politiche regionali di contrasto alla prostituzione”, così l’Assessore alle Politiche Sociali Teresa Marzocchi ha risposto ad un’interpellanza di Andrea Pollastri (FI-PdL) sul dilagante fenomeno della prostituzione su strada che ha cominciato ad interessare anche le zone centrali di Piacenza, in pieno giorno.

Per arginare il fenomeno il Comune ha approvato un nuovo Regolamento di Polizia Urbana che consente di multare prostitute e “clienti” per un importo pari a 500 euro.

Questa decisione, decisamente comprensibile dal punto di vista degli Amministratori del Capoluogo, aveva, però, allarmato i Comuni limitrofi, preoccuparti dalla possibile migrazione delle prostitute verso i loro territori, senza avere Forze dell’Ordine in numero sufficiente per contrastare il fenomeno.

Pollastri, quindi, rilevando che il provvedimento, come già l’ordinanza “anti-prostituzione” emanata, a suo tempo, da Reggi, potesse essere inefficace, ribaltando su altri il problema, chiedeva alla Giunta se si intendesse promuovere un coordinamento degli Enti Locali, in particolare lungo l’asse della Via Emilia, per predisporre un piano unitario che, prendendo le mosse dall’accordo regionale già esistente “Oltre la strada”, unisca la lotta alla prostituzione al recupero delle vittime dello sfruttamento, fornendo ai soggetti interessati gli aiuti economici necessari al raggiungimento di questi obiettivi.

“La competenza della Regione – ha risposto al Marzocchi – non riguardano la prostituzione in senso stretto ma la tratta delle persone. Relativamente a questo fenomeno, sin dal 1996, ha sostenuto il progetto “Oltre la strada”, poi riconosciuto dalla legge nazionale nel 99.” “Oggi – ha proseguito – questo progetto ha conservato solo il nome dell’originale: si tratta piuttosto di una complessa rete di collaborazioni tra soggetti diversi in cui la Regione si occupa del coordinamento tra i territori, mentre agli Enti Locali spetta la regia della collaborazione tra soggetti pubblici e privati, in particolare le Associazioni di volontariato.”

“Gli interventi che, oggi, vengo fatti – ha detto ancora - riguardano il sostegno sociosanitario, la promozione di incontri dissuasivi, la presa in carico di chi vuol fuoriuscire da questo modo di vita, l’accompagnamento nella fase transitoria, la predisposizione di lavori di comunità alternativi al “marciapiedi”, l’integrazione fra le varie politiche promosse da Enti Locali, Istituzioni Pubbliche (es. ASL) e dal volontariato. Esiste anche un Osservatorio che si occupa di sfruttamento in generale (del lavoro, accattonaggio, tratta delle persone, prostituzione, ecc.) il quale tiene sotto controllo i tantissimi interventi che esistono e ce sono finanziati dal Fondo Sociale Europeo, da risorse nazionali, regionali (contributo per la sanità) e degli Enti Locali.”

“Anche il territorio piacentino, comprendente la città ed i paesi vicini, – ha chiosato l’Assessore – sono compresi dal progetto “Oltre la strada” e sono monitorati dall’Osservatorio.”

Replicando Pollastri ha invitato al Regione a fare di più: “Se Piacenza fa già parte del progetto ed i risultati sono quelli che sono sotto gli occhi di tutti, con un peggioramento continuo della situazione, è necessario porsi delle domande e pensare iniziative più pregnanti, che coinvolgano anche le Forze dell’Ordine.”

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