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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Cugini (ApP): «Il traguardo era la doppia cifra, la nostra una campagna genuina»

Dagnino deluso dal risultato dei 5 Stelle, che non entreranno in Consiglio comunale: «Mi aspettavo un paio di punti percentuali in più»

Alternativa per Piacenza ha ottenuto il 10,70%, arrivando al terzo posto dietro alle coalizioni di Tarasconi e Barbieri, risultato ritenuto soddisfacente dal candidato sindaco Stefano Cugini. «Il risultato è ottimo - ha detto commentando il voto - perché siamo una forza nata solo da qualche mese: l'idea era di partire con un seme per dimostrare che c'è un modo diverso di affrontare l'agire politico. Ci eravamo dati la doppia cifra come traguardo per considerare positivamente questa campagna elettorale. Siamo soddisfatti. L'idea è stata giusta, anche se l'obiettivo è fare un ricambio generazionale della classe politica con tanta partecipazione. La nostra arma? La genuinità, cercando di stare sui contenuti con un programma elettorale ben fatto, illustrato in tante zone della città».

Unendo i voti di Cugini a quelli di Tarasconi il centrosinistra avrebbe vinto al primo turno. «In politica 2+2 non fa sempre 4 - è la risposta di Cugini - in realtà con queste due proposte abbiamo intercettato un potenziale elettorato maggiore rispetto a quello che avremmo avvicinato con una sola coalizione». Con questi voti in Consiglio, oltre a Cugini, dovrebbe entrare Luigi Rabuffi, capolista di Alternativa per Piacenza, che ha ottenuto oltre duecento preferenze. 

Più deluso Sergio Dagnino, consigliere uscente del Movimento 5 Stelle, che non valuta positivamente il risultato pentastellato. Dieci e cinque anni fa il Movimento ottenne, con un suo candidato sindaco, il 9%. Oggi è sceso al 2,6 per cento e, in qualsiasi caso, non otterrà un seggio in Consiglio comunale. Dopo dieci anni termina così la presenza "grillina" a Palazzo Mercanti. «Mi aspettavo un paio di punti percentuali in più, visto il lavoro svolto in questi anni». «Ho lasciato passare qualche ora – precisa Dagnino - ma credo ci vorrà molto di più per smaltire l'enorme delusione. Non per ApP che ottiene comunque un buon risultato ed è all'inizio del suo cammino, ma per il Movimento e per me che ostinatamente non ho voluto abbandonare la nave quando avrei trovato porti più sicuri. Mi sono impegnato in una campagna elettorale fatta di temi, dibattiti, contenuti, fino ad arrivare alla visita di Conte. In questi anni mi sono impegnato molto, soprattutto dopo il primo periodo di apprendistato, capite meglio le dinamiche mi sono fatto prendere dalla passione, forse troppo, e ci ho dato dentro. Ed è anche per quello che mi dispiace non fare altri 5 anni in consiglio. Avrei voluto seguire l'iter di tante partite, a partire dal Pug. Pensavo che questo comportamento premiasse un po' di più il Movimento.  In una competizione però si partecipa mettendo in conto la sconfitta, e gli elettori hanno sempre ragione. In bocca al lupo ai nuovi consiglieri».

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