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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Cugini (Pd): «Impossibile governare con il Movimento 5 Stelle»

Il capogruppo dem in Consiglio comunale sulla situazione nazionale: «Preferirei non vedere premier, ministri e sottosegretari del mio partito allo sblocco di questa crisi»

Sulla crisi di Governo interviene anche Stefano Cugini, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Piacenza. «Voglio essere realista e pragmatico – spiega Cugini - quindi metterò da parte la mia opinione (di pancia) sull'impossibilità di governare con questo MoVimento Cinque Stelle. Fa male vedere come i grillini, nonostante i disastri prodotti negli ultimi 14 mesi, passati a fare gli zerbini al Capitano, si pongano ora con la solita arroganza, facendo gli splendidi senza macchia, che aspettano le altrui suppliche. Fedeli alla loro post ideologia populista, godono al gioco dei due forni, come tronisti della peggior specie cui ribolle il sangue a vedere aspiranti veline accapigliarsi per essere le prescelte. Se uso la testa, non può scandalizzarmi un eventuale accordo, purché serio e di prospettiva, con questa multiforme masnada teleguidata da un comico e da un imprenditore (in cui comunque non mancano figure degne): ne colgo anzi un imperativo assoluto, oltre a una serie di esigenze politiche nobili, accompagnate a loro volta da ragioni tattiche più pratiche e da altre invece di bassissimo cabotaggio.

Mi cadono le braccia, come sta succedendo a tanti, a sentir parlare qualcuno di attacco alla democrazia in caso di "Frankenstein" giallorosso, dal momento che in un sistema parlamentare di stampo proporzionale è nell'ordine delle cose che avvengano questi apparentamenti. Che lo dica poi Salvini, che di una creatura analoga è stato il precursore (presentatosi alle scorse elezioni con Meloni e Berlusconi, li ha poi scaricati per andare a braccetto con chi aveva ricoperto di improperi in campagna elettorale), dimostra solo quanto stia raschiando il fondo la Lega dopo il più clamoroso autogol della Storia Repubblicana.

Ciò premesso, opinione personale da semplice cittadino, dato che, per quanto sia il Pd il secondo partito come rappresentanza parlamentare, non si può trascurare il fatto che il 4 marzo 2018, gli italiani abbiano inequivocabilmente deciso per il cambiamento, pur auspicando si possa trovare una quadra non farlocca per togliere il Paese alle destre sovraniste, preferirei non vedere premier, ministri e sottosegretari del mio partito allo sblocco di questa crisi.

Bene (magari non benissimo) l'appoggio esterno a una squadra di grandissime personalità, con chiare competenze e carature sopra ogni sospetto. Ma mi fermerei qui, concentrandomi nel frattempo a ricostruire - forse a costruire davvero per la prima volta - una comunità politica degna di questo nome, viva e riconoscibile, pronta a dimostrarsi nel tempo soggetto incubatore di proposte e partito sempre più degno di fiducia da parte dei cittadini elettori. Senza scorciatoie. Con umiltà e responsabilità istituzionale. Perché la discontinuità è giusto chiederla, ma va pure praticata e sbagliare i tempi, in politica più che in altri campi, può essere un peccato capitale».

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