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Cugini: «Papamarenghi dovrebbe farsi da parte». E l’aula discute a porte chiuse

Consiglio comunale a porte chiuse per alcuni minuti: si è discusso delle pendenze dell’assessore alla cultura nei confronti del Fisco. Il Pd: «Faccia un passo di lato, le tasse sono una questione pubblica». Il centrodestra lo difende: «Vicenda personale»

L’assessore alla cultura Jonathan Papamarenghi deve al fisco una consistente somma, riferita alla sua attività professionale di Jonathan Papamarenghi-7imprenditore nel campo edile. Vicende di dieci anni fa, quando l'assessore aveva 25 anni, che nulla hanno a che vedere con la sua attività politica (è anche segretario provinciale di Forza Italia, oltre che già sindaco di Lugagnano per dieci anni), ma che si ripercuotono ancora oggi sul suo stipendio da assessore. Papamarenghi deve infatti saldare una somma superiore a centomila euro all’Agenzia delle Entrate. Alcune somme percepite dallo stesso a Lugagnano e nel capoluogo (è assessore della Giunta Barbieri da un anno) sono state infatti trattenute. Questo perché il Fisco batte cassa in merito per un mancato versamento di imposte e pagamento di contributi, premi previdenziali e assistenziali, relativi a una sua attività nel campo edile. 

Il capogruppo del Partito Democratico Stefano Cugini ha portato la questione in Consiglio comunale. Appena ha accennato l’argomento, dal centrodestra è arrivato l'invito a non discuterne pubblicamente. «Sono fatti molto personali», ha dichiarato Filippo Bertolini (Fratelli d’Italia), ricordando che il regolamento prevede di discutere a porte chiuse di situazioni che toccano la privacy degli stessi amministratori. Detto, fatto. I cronisti e il pubblico presenti alla seduta sono stati così invitati a lasciare l’aula, dove Cugini avrebbe incalzato nuovamente l’assessore e l’Amministrazione sul tema. Il capogruppo del Pd ha così chiesto all’assessore di fare un “passo indietro” e dare le dimissioni

Dopo pochi minuti, porte riaperte. Ma qualche parola sulla vicenda è stata comunque proferita. «Pregherei di non insistere su questa Stefano Cugini-19situazione – ha rilevato Mauro Saccardi (Gruppo Misto) - può capitare agli imprenditori di avere problemi con il Fisco». «Se dovessimo stare dietro a tutti i cittadini che hanno difficoltà con le Agenzie delle Entrate – ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d’Italia Giancarlo Migli - i giornali diventerebbero delle enciclopedie». «Andiamoci cauti – ha insistito Filippo Bertolini (Fratelli d’Italia) - ci sono imprenditori falliti anche per colpa dei ritardi dei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni, sono cose personali, non riguardano la sfera politica». Ma Cugini non ci sta. «Cosa c’è di più pubblico - ha ribadito il capogruppo dem - delle tasse? Da noi non arrivano giudizi sulla persona o vita. Però un politico che ricopre un ruolo pubblico, me compreso, che ha questi problemi conclamati, ha il dovere di fare un passo di lato». Dal diretto interessato, nessun commento in aula. «Cugini ha sempre certezze granitiche – ha invece commentato il sindaco Patrizia Barbieri al microfono -. È inesorabile nei giudizi e nelle sentenze, ne ha sparate tre o quattro anche oggi. Tutte accuse che dà per certe. O uno parla sapendo di cosa sta parlando, o lo fa solo per gettare discredito».

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