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Giovedì, 28 Settembre 2023
Il dibattito in Consiglio

Perini: «Tagli a Fondazione Teatri e Ricci Oddi? Solo una faccenda contabile»

Il vicesindaco difende la manovrina: «Nel bilancio 2023 metteremo altre risorse». Gli strali del centrodestra: «Giunta condizionata dallo “Sforza-pensiero”, da Banca di Pc e Fondazione un “soccorso rosso” al Comune»

Da una parte l’Amministrazione Tarasconi, che parla di mera “contabilità”, che verrà poi sistemata più avanti, in sede di bilancio previsionale. Dall’altra il centrodestra, che lo legge come un favore a Corrado Sforza Fogliani. Il dibattito sulla vaMarco Perini-7riazione di bilancio, la seconda della Giunta Tarasconi, è stata monopolizzata dal taglio di 150mila euro alla Fondazione Teatri e di 50mila euro alla galleria d’arte “Ricci Oddi”.

Lui, Sforza Fogliani, il protagonista degli attacchi del centrodestra, nemico giurato della Fondazione Teatri che ora si vedrebbe tagliare i fondi, era ancora una volta assente in Consiglio comunale. «Non è una scelta politica – ha difeso il provvedimento il vicesindaco con delega al bilancio, Marco Perini - non si vogliono togliere risorse, è un passaggio tecnico-amministrativo. La volontà non è quella di tagliare le risorse a Fondazione e Ricci Oddi. Più avanti, in sede di bilancio previsionale 2023, si faranno nuovamente i conti».

«Intanto qua risultano meno 300mila euro in due anni - ha tuonato Massimo Trespidi (Civica Barbieri) - per due realtà culturali cittadine, poi il resto lo vedremo più avanti. Il contributo attuale di 550mila euro è insufficiente a garantire le stagioni teatrali pre-Covid della Fondazione Teatri. Alla luce del taglio alle spese di gestione della Ricci Oddi, c’è la volontà di ridimensionare la politica culturale della città. Le volontà politiche di questa Amministrazione sono condizionate dallo “Sforza-pensiero”».

PAPAMARENGHI: «QUELLA DI SFORZA UNA LISTA CIVETTA»

Ci è andato giù pesante anche Jonathan Papamarenghi (Civica Barbieri), che ha parlato di «impegni nei confronti degli alleati,Jonathan Papamarenghi-25-2 seppur schierati su fronti opposti», riferendosi alla «lista civetta» dei Liberali-Terzo Polo, che serviva per «distogliere una parte di elettorato di un certo orientamento».

«Portare a 550mila euro il contributo comunale - ha poi aggiunto - significa comportare la dismissione del lavoro degli operatori della Fondazione Teatri. Sarebbe il contributo comunale più basso a livello regionale. Il ridimensionamento degli importi significa ridurre l’impegno pubblico nella cultura del territorio. E la Ricci Oddi è una realtà che ha dei tempi di programmazione che chiedono certezze. La galleria meritava, anzi, un aumento del contributo, dopo la svolta che c’è stata con la mostra di Klimt e i numeri che ha avuto in primavera».

“Alternativa per Piacenza” si augura che più avanti le cose si chiariscano. «Anch’io – ha dichiarato Luigi Rabuffi - sorpreso dai tagli alla cultura. Chi vocifera che sia il pagamento di un debito elettorale, lo vedremo nel bilancio previsionale». «Non piace che la maggioranza – è quanto ha detto Stefano Cugini - si collochi sui provvedimenti in base alla convenienza politica ed elettorale. Speriamo di essere smentiti in futuro».

DE MICHELI (PD): «ESIGENZA CONTABILE»

La maggioranza ha fatto quadrato. «Ora il bilancio deve quadrare - è l’intervento della consigliera e deputata del Pd Paola De Micheli - per poi affrontare le scelte strategiche per il 2023: solo per questo, non per presunti accordi. L’esigenza è solo contabile e di bilancio». «Sul fronte culturale – ha aggiunto il capogruppo dem Andrea Fossati - l’ottimo lavoro della Fondazione Teatri ha permesso di ottenere negli ultimi anni più contributi ministeriali, per le risorse del Comune se ne riparlerà con il previsionale». «Sono sicura – è la riflessione di Tiziana Albasi (Pd) - che non ci saranno sottrazioni alla cultura. Fondazione Teatri, musei e Ricci dal 2012 lavorano in rete». E rispondendo alle critiche sul presunto “patto con Sforza”: «Nessuno vuole demolire un percorso così virtuoso come quello dei teatri». «Inverosimile - ha preso la parola Boris Infantino (Pc Coraggiosa) - parlare di un accordo elettorale sulla demolizione della Fondazione Teatri, e poco vantaggioso. Sforza ha espresso opinioni critiche su questa realtà, per noi è strategica e merita di essere valorizzata. La dotazione di 550mila euro verrà rivista nel corso del 2023. Stesso ragionamento per la Ricci Oddi: nessuno vuole penalizzare la cultura».

De Micheli in aula-2

BARBIERI: «VOLETE FAR GESTIRE TUTTO DALLA FONDAZIONE»

L’ex sindaco Patrizia Barbieri rimane della sua idea. «C’è la volontà politica di ridurre i contributi. Si mette la Fondazione Teatri in una situazione critica. Per cinque anni sono stata attaccata da Sforza per averla difesa. E ora voi, appena arrivati, tagliate i contributi. Abbiate il coraggio di dire cosa volete fare: in futuro volete un unico grande contenitore che comprenda Fondazione Teatri, Ricci Oddi, gestito dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. La famosa cittadella della cultura, un calderone…». Da Federica Sgorbati (Civica Barbieri) una precisa richiesta: «Non addormentiamo la Ricci Oddi dopo tutto quello che è stato fatto».

IL SINDACO: «TANTE DIETROLOGIE E CONGIURE…»

Katia Tarasconi ha bollato come «buffa» la discussione in aula. «È una variazione - è il pensiero del sindaco -  da 16 milioni di euro per un triennio, ma sembra che siamo tutti interessati solo a Fondazione Teatri e Ricci Oddi. Non è un bilancio previsionale, i conti devono rimanere in pareggio. Ci sarà il modo e il tempo di parlare del nostro primo bilancio vero». L’invito è ad aspettare. «Vedremo se le tante supposizioni e film che vengono fatti si concretizzeranno, qui sento tante dietrologie e congiure…Ma il Comune collabora con tutti, chi ci aiuta è benvoluto. Accordi e pre-accordi elettorali? No. Si lavora insieme e si collabora».

TRESPIDI: «UN SOCCORSO “ROSSO” DA BANCA E FONDAZIONE AL COMUNE»

«Ho chiesto quale sia il futuro di Fondazione Teatri, ma non arrivano risposte. Cosa devo pensare vedendo i tagli? Quindi la discussione non è per niente “buffa”», ha subito replicato Barbieri, che ha messo in relazione – per avvalorare la tesi dell’accordo pre-elettorale – altre operazioni: «Reggi vuole investire adesso su villa Verdi, proprio ora che bisogna sostenere i piacentini e il caro bollette…?». «Vedo un “soccorso rosso” da parte di Fondazione e Banca di Piacenza sull’hotel San Marco e su altre iniziative del Comune», è la polemica di Trespidi.

PERRUCCI (PD): «CULTURA STRUMENTALIZZATA»

Il centrosinistra ha difeso a spada tratta il provvedimento, dopo che il vicesindaco Perini ha sottolineato ancora che si tratterebbe di una «mera questione di bilancio». La “civica Tarasconi”, per voce della capogruppo Claudia Gnocchi, ripone «fiducia nelle risposte che arriveranno». «Le considerazioni del centrodestra – ha concluso il dem Stefano Perrucci - sono ingiustificate, ma non le definirei “buffe”. Vogliono strumentalizzare, in maniera garbata, la cultura. Ci sono malizie politiche? Lo vedremo più avanti».

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