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Le voci dal tour

Dai quartieri di Piacenza le richieste alla politica (che viaggiano ad altezza strada)

Il mandato per chi guiderà la città nei prossimi cinque anni? Migliorare la sicurezza e la fruibilità degli spazi comuni

Gli occhi di chi vive Piacenza non puntano ad altezza uomo; guardano al livello della strada, dove scorrono le auto, i marciapiedi, le aree verdi. Troppo pericoloso il traffico, troppe le buche. Scarsi la manutenzione, i giochi per i bambini, le attrezzature. Il mandato per chi guiderà la città nei prossimi cinque anni? Migliorare la sicurezza e la fruibilità degli spazi comuni.

Di questo parlano (soprattutto) gli abitanti incontrati negli ultimi mesi nei quartieri della città, in risposta a cosa chiedano in più per il luogo dove hanno casa, famiglia o lavoro. A premessa della “lamentela” - a volte, non sempre - qualche precisazione: «Si sta abbastanza bene», «non manca nulla» oppure «qui è tranquillo». Poi arriva il “ma”, molto concreto, in genere accompagnato da indicazioni precise, su una certa area di un parco, su un incrocio, rivolto a delle panchine. Cura e attenzione le parole più ricorrenti.

Un capitolo a parte tocca alle voci raccolte nel quartiere Roma e nel quartiere Farnesiana: la sicurezza, altrove declinata in schiamazzi, maleducazione o poco senso civico, qui è sentita come priorità. E l'esigenza di veder valorizzare dall’azione pubblica lo sforzo di residenti ed esercenti sale. Unendosi, a tratti, alla spinta richiesta dai piccoli commercianti.

Trasversale l'amarezza di chi conosceva Piacenza anche mezzo secolo fa e oggi non vi ritrova le abitudini e la socialità di un tempo, facendo malinconiche spallucce ad una qualsiasi soluzione che non sia portare indietro, di tanto, le lancette dell'orologio.

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