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Dalla maggioranza lo stop definitivo all’insediamento logistico in strada Regina

A votare il no al progetto di 150mila metri quadri a Gossolengo, la sola amministrazione comunale: minoranza e nuovo gruppo misto fuori dall’aula

Dalla maggioranza lo stop definitivo alla logistica in strada Regina a Gossolengo. Il no al possibile insediamento di 150mila metri quadri – come annunciato dal sindaco Andrea Balestrieri nell’assemblea pubblica del dicembre scorso – è stato pronunciato nella seduta del consiglio comunale di martedì 4 aprile, anche se a farlo è stata la sola amministrazione.

All’addio definitivo all’ipotesi del dibattuto insediamento produttivo logistico, contrastato dal Comitato Regina e “bocciato” dalla Provincia di Piacenza, non hanno partecipato il gruppo di minoranza “Insieme per Gossolengo”, da sempre contrario al progetto, e gli ex assessori Aldo Abruzzese e Lorena Perotti del nuovo gruppo misto, dimissionari dopo il rimpasto di giunta.

Una scelta motivata da Perotti nell’intervento, in cui ha dichiarato che «le informazioni acquisite risalenti a settembre 2021 preventivamente all’adozione del piano, non presentavano i reali rischi che potevano incombere sul comune di Gossolengo e sulla cittadinanza, in quanto non contenevano il minimo accenno alla logistica e alle sue problematiche, poiché, citavano solo possibilistiche eventualità di programmare la costruzione di una piscina a fronte degli introiti derivanti dall’operazione».

«Allo stato attuale - prosegue - ci troviamo di fronte ad un ricorso depositato al Tar, da parte dei proprietari dell’area, con il quale chiedono un risarcimento di 700.000 euro per la mancata risposta dell’amministrazione comunale al piano in oggetto. Inoltre, in caso di parere sfavorevole da parte del Consiglio Comunale nella presente seduta i proprietari hanno già comunicato in via preventiva ulteriore ricorso al Tar stimato per euro 8 milioni che graverà sulla cittadinanza. Entrambe le procedure di ricorso porteranno spese legali aggiuntive che peseranno ulteriormente sul Comune. Se il consiglio Comunale oggi propendesse per respingere il piano, ci troveremmo di fronte a due scenari: il ricorso al Tar da parte dei proprietari dell’area di preventivati 8 milioni, la riprogrammazione della stessa all’interno del Pug (Piano Urbanistico Generale) che attualmente è in fase di stesura. Il dubbio è che sia solo un posticipo e non una reale bocciatura».

A seguire l’interpellanza per l’avvio di un percorso partecipato con la cittadinanza per la progettazione del Pug in corso e l’abbandono dell’aula prima del voto per «i forti dubbi sulla procedura adottata, mi rendo conto di non essere stata messa in condizione di conoscere gli sviluppi della questione legata all’insediamento logistico».

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