De Micheli: «Sono stata diffamata», chiesti 250mila euro a Massimo Polledri

Il deputato del Pd Paola De Micheli ha citato in giudizio il collega della Lega Nord, Massimo Polledri, chiedendo al giudice civile un risarcimento di 250mila euro a causa di una "campagna di diffamazione" ordita contro di lei.

In caso di vittoria la cifra è stato detto che sarà devoluta in beneficenza. La vicenda approderà in Tribunale il 6 novembre. Polledri, all'inizio, aveva querelato De Micheli per le dichiarazioni rilasciate dopo il caso della deputata disabile Ileana Argentin, nel marzo del 2011, accusata di essere stata insultata da Polledri.

La vicenda venne poi chiarita e Polledri ne uscì completamente scagionato perché non era stato lui a usare espressioni ingiuriose verso la parlamentare sulla sedia a rotelle. Il sostituto procuratore Ornella Chicca chiese l'archiviazione per De Micheli, assistita dall'avvocatop Francesco Santangelo, e la deputata decise per la richiesta di risarcimento. Polledri non presentò opposizione verso il decreto di archiviazione del gip.

"Voglio ricordare - ha spiegato l'avvocato Flavio Dallagiovanna, difensore di Polledri insieme con lo studio Capra-Cappellini - che ci fu una conferenza stampa in cui l'onorevole De Micheli accusò Polledri per la frase contro la Argentin".

"Stranamente Polledri ha ritenuto a suo tempo - viene sostenuto da ambienti del Pd e riportato su un sito on line - di presentare querela solo nei confronti della De Micheli, iniziando una vera e propria campagna di diffamazione caratterizzata da varie dichiarazioni alla stampa e con interventi in consiglio comunale di Piacenza, che hanno gravemente offeso la persona e la professionalità della De Micheli, riportando notizie false e tendenziose".