Deviazione del Po, l’assessore Priolo: «Per noi progetto già cancellato»
La pentastellata Piccinini aveva chiesto di bloccare l’intervento di Foce Nure
«Togliere i dubbi sull'uso dei fondi del Pnrr per il progetto di Rinaturalizzazione del fiumo Po, nel tratto Foce Nure, proposto da Wwf, Anepla, Aipo. Il progetto prevede la deviazione di 3,6 km del Po in un'area privata, proprietà del presidente di Anepla (l'associazione degli escavatori) con impianti vicino all'area di intervento. Questo progetto va espunto dai 37 presentati. Il presidente Anepla è anche componente del tavolo di lavoro che coordina il piano di azione. Il conflitto di interesse è chiaro ed evidente. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha detto che il progetto sarà espunto». Lo ha chiesto Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) durante il question time. L'assessore all'Ambiente, Irene Priolo (che è anche presidente di Aipo), ha risposto che «non si ritiene che l'intervento possa essere portato a compimento, abbiamo già informato tecnicamente il Ministero. Per noi l'intervento è espunto. Convengo con le sue considerazioni».
Piccinini aveva preso spunto dalla vicenda di Foce Nure, uno dei 37 interventi finanziati dal Pnrr con 357 milioni. L’investimento “Rinaturazione del Po” prende in considerazione una vasta fascia fluviale, dal pavese fino al rodigino, e il progetto “Foce Nure” costituirebbe «l’intervento più rilevante dell’intero investimento 'Rinaturazione del Po', con la previsione di 10 milioni di metri cubi di in lavori di escavazione fra i 51 milioni previsti per la riattivazione e la riapertura di lanche e rami abbandonati (un quinto del totale)».
Il progetto, spiega la capogruppo M5s, è stato «elaborato da Wwf Italia e da Anepla (Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei Affini, associata a Confindustria) e condiviso con l’Autorità di Bacino distrettuale del Po (MiTE) e l’Agenzia Interregionale per il Po, è stato sottoposto alla valutazione del ministero della Transizione Ecologica, per esserne fatto proprio, fino all’inserimento nel Pnrr. Ma il ministro ha affermato di volerlo espungere».
L'assessore Priolo ha definito il progetto di rinaturazione del Po come «il più importante finanziato ad oggi. C’è un accordo istituzionale fra gli enti coinvolti e si prevede governance multilivello. L'intervento è stato approvato da Autorità bacino Po e prevede una lunghezza del nuovo ramo di 3,6 km. Per l'intervento era stato presentato un project financing già nel 2011, ma serviva un approfondimento idraulico. Non si ritiene che l'intervento possa essere portato a compimento, per noi è espunto. La task force interistituzionale consentirà di agire nel rispetto delle norme». Piccinini si è dichiarata soddisfatta della risposta: «Erano parole che mi aspettavo, perché quel progetto presentava troppe opacità».
FIUME PO, TAGLIAFERRI (FDI): «DALLA REGIONE SOLO CHIACCHIERE»
«Si parla tanto di ambiente, ma oggi l'assessore all'Ambiente Priolo, nel rispondere a un'interrogazione della grillina Piccinini, ha confermato come per il fiume Po non ci siano veri progetti di riqualificazione e di rinaturalizzazione. Si continua a pensare al Po solo come un bancomat a cui chiedere, senza dare niente. Eppure il Po è il nostro 'grande fiume' reso immortale da scrittori come Bacchelli e Guareschi. Bisogna svegliarsi, la Regione deve svegliarsi: noi come sempre abbiamo avanzato una proposta di buon senso e condivisa dal territorio: riconoscere personalità giuridica al fiume Po in modo che si possa difenderlo e farlo crescere. Sarebbe un bene per tutti».