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Disturbi specifici dell'apprendimento, Rancan (Lega): «La Regione si faccia carico delle spese»

Sensibilizzare la giunta e il consiglio regionale al tema della dislessia e degli altri disturbi specifici di apprendimento (DSA) che rappresentano un problema sociale di grande impatto. Questo l’obiettivo di un’interrogazione della Lega Nord in Regione

Sensibilizzare la giunta e il consiglio regionale al tema della dislessia e degli altri disturbi specifici di apprendimento (DSA) che rappresentano un problema sociale di grande impatto. E’ questo l’obiettivo di un’interrogazione della Lega Nord in Regione Emilia Romagna, primo firmatario Matteo Rancan, per smuovere via Aldo Moro e per andare incontro alle necessità delle famiglie.

“Le stime più prudenti per queste patologie – chiarisce Rancan - evidenziano che il 3,5% della popolazione scolastica ne è colpito. Un dato che deve farci riflettere. E se è vero che dal 2010 è entrata in vigore unaspecifica legge che prevede una tutela del percorso scolastico e professionale sino agli studi universitari, è altrettanto vero che questa è subordinata alla formalizzazione della diagnosi, che risulta il passaggio più difficile da compiere. Basti pensare, ad esempio, che superato il 18° anno di età, cessa la competenza delle strutture di neuropsichiatria infantile e non c’è offerta di servizi diagnostici specifici per gli adulti”.

“E quel che è peggio – continua Rancan – è che si sta riscontrando un aumento sensibile di questi disturbi. Per questo appare evidente la necessità di mettere in moto specifici interventi e programmi di prevenzione, già a tre/quattro anni di età, presso tutti i plessi scolastici. Invece – attacca  - sono stati pubblicamente denunciati casi specifici in cui i tempi di attesa per sottoporre bambini alla visite del logopedista presso le strutture sanitarie regionali, sono stati di mesi, con casi di attesa fino a 15 mesi”.

“Per questo - chiarisce – alla giunta regionale ho chiesto quali servizi neuropsichiatrici  sono dedicati ai disturbi speciali di apprendimento; quanti bambini in età scolare e prescolare sono stati valutati, dall'entrata in vigore della legge n. 170 del 2010 e con quali tempi di attesa  e se ci sono progetti di prevenzione nelle scuole. Bonaccini – continua Rancan - deve inoltre spiegare se ci sono o no progetti specifici per gli adulti e quali azioni e risorse finanziarie intenda destinare alla prevenzione, all’assistenza e all’aiuto di chi è colpito da DSA nei prossimi tre anni”. 

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