Dopo dieci ore e mezza passa nella notte il bilancio, senza i Liberali
Ok al bilancio 2019 dell’ente dopo una discussione durata oltre dieci ore. Levoni: «Non votiamo un documento che si basa sulla vendita delle quote Iren, non approfondita». Il sindaco: «Non comprendo la scelta»
C’è chi è andato a mangiare una pizza e chi invece ha preferito farsi portare la focaccia con le cipolle in aula. Qualche selfie per documentare la stanchezza e giustificare lo strano orario a parenti, amici e elettori sui social. I più “maturi” si sono fatti coraggio guardando i giovani della "movida" - era pur sempre venerdì notte - riempire il centro storico, proprio mentre si stava ancora discutendo a Palazzo Mercanti. «Mi avete fatto tornare giovane, erano molti anni anche non tornavo a casa alle tre del mattino», ha scherzato Carlo Segalini, capogruppo della Lega. I più stoici sono stati i rappresentanti di Forza Italia, che avevano in programma dopo la seduta la partenza per Roma per incontrare il proprio leader Silvio Berlusconi. La “notte bianca” della politica cittadina ha portato a casa il risultato atteso: votare il documento entro il primo aprile (per legge), non rinviando a lunedì (ultimo giorno utile) il da farsi con il rischio di trovarsi poi con il cronometro in mano e l'acqua alla gola nella successiva seduta. Così è stato approvato con uno sforzo importante da parte del Consiglio il bilancio previsionale 2019 del Comune di Piacenza, che pareggia a 202 milioni. Sono servite ben dieci ore e mezza di dibattito: dalle 15 del pomeriggio del 29 marzo il documento è stato votato alle 3 di notte del 30 marzo.
La maratona del Consiglio comunale è servita per discutere tutti gli ordini del giorno e gli emendamenti – quelli ammessi -, al bilancio redatto dall’Amministrazione Barbieri con gli uffici. A favore del documento si è espressa tutta la maggioranza Lega-Forza Italia e Fratelli d’Italia (più Michele Giardino e Gloria Zanardi del Gruppo Misto), con la sola eccezione dei Liberali Piacentini, Antonio Levoni e Gian Paolo Ultori, che non hanno partecipato al voto, così come non hanno quasi mai espresso un loro parere durante l’approvazione o meno di odg ed emendamenti. Contro le opposizioni: Partito Democratico, Liberi, Movimento 5 Stelle, Piacenza in Comune e le liste civiche Piacenza Oltre e Piacenza del futuro. Dopo qualche schermaglia iniziale sui primi ordini del giorno, i lavori sono proseguiti senza scossoni. Anzi, dalla maggioranza - rispetto al recente passato - sono stati accolti molti provvedimenti provenienti dai banchi dell'opposizione.
Antonio Levoni ha però motivato la mancata partecipazione al voto del suo gruppo, al centro da diverso tempo di un rapporto conflittuale con il sindaco e la Giunta. «Non eravamo contrari al bilancio preparato dall’assessore Passoni – ha rimarcato Levoni - e dagli uffici. Non saremmo contrari neanche oggi nell’anima, nello spirito e nel cuore. Ma non siamo degli “ignavi”, abbiamo dignità e coerenza e per rispetto a quest’aula noi non possiamo partecipare al voto. Avremmo anche voluto votare diversi ordini del giorno ed emendamenti di buon senso dell’opposizione, che non fa ostruzionismo rispetto al Consiglio comunale degli anni scorsi. Noi abbiamo gentilmente chiesto all’Amministrazione di approfondire un tema fondamentale, che è la base di questo bilancio: la vendita delle quote Iren. È l’atto su cui si basa tutto il documento, non potremmo fare neanche un marciapiede. Avevamo solo chiesto, per cortesia, di rimandare la discussione di una settimana, ma si è preferito non farlo. E ora dovremmo votare un bilancio per cui non ci è stato dato il tempo di approfondire la sua voce più importante? E ricordo che avevo chiesto tre mesi fa al sindaco di dare una delega al consigliere Francesco Rabboni (Forza Italia), ma dopo l’ok non ho ancora visto nulla».
- 1 / 3
- Continua