«Due comportamenti sui quali riflettere per la tutela ambientale»
Le riflessioni del gruppo consiliare della Civica Tarasconi
«Non è stato infrequente in questo primo anno di vita da consiglieri, tutti di prima nomina, affrontare in Consiglio Comunale e nelle Commissioni temi che riguardano l’ambiente, argomento per altro ben presente nelle linee di mandato della nostra Amministrazione: ricordiamo tra i dibattiti più recenti quelli sul consumo di suolo, sul “bollone”, sulle ciclabili, sulle comunità energetiche. La sensibilità ambientale è sicuramente maggiore e più diffusa, ma oltre a parlarne a livello istituzionale dove occorre trovare una mediazione tra ambiente, sviluppo economico, organizzazione sociale, ci sono ampi spazi dove noi come cittadini siamo chiamati a fare la nostra piccola parte senza tirare in ballo “i massimi sistemi”. Nel quotidiano constatiamo come alcuni comportamenti sotto gli occhi di tutti siano poco in linea con quanto si sa e si dice sull’ambiente e tra i tanti almeno due vogliamo porli alla attenzione dei lettori. La velocità con cui la nostra mente accantona e rimuove le cose negative è incredibile e quasi nessuno ricorda con preoccupazione che non più di anno fa non si parlava d’altro che di costi energetici e di bollette di gas e luce. Il problema è stato calmierato per scelte politiche di natura nazionale e internazionale, ma la graduale riduzione di disponibilità di combustibili fossili rimane e prima o poi ci verrà presentato un conto definitivo. E’ quindi possibile in questo contesto tollerare che molti esercizi commerciali d’estate (ma questo succede anche d’inverno) tengano le porte dei loro negozi aperte per tutto l’orario di attività? Esiste una ordinanza della precedente Giunta, risalente alla fine del 2017, che recita e dispone che dal 1° gennaio 2018 vi sia l’obbligo di mantenere chiusi i battenti degli accessi al pubblico, quando l’impianto di riscaldamento o di raffrescamento è in funzione, ad eccezione del tempo necessario al passaggio degli utenti, nelle seguenti categorie di edifici:
- edifici adibiti ad attività ricreative, di culto o assimilabili come cinema, teatri, sale congressi, mostre, musei e biblioteche, luoghi di culto, bar, ristoranti, sale da ballo;
- edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili quali negozi, magazzini di vendita all’ ingrosso ed al minuto, supermercati, esposizioni;
- edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili.
Tale ordinanza si basa sulla Legge Regionale n.16 del 18 luglio 2017 (“disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento regionale in materia ambientale”), che stabilisce anche sanzioni amministrative per il mancato rispetto di queste norme. Pensiamo che sia superfluo fare ulteriori commenti; potremmo solo suggerire di dare tempo qualche giorno per rinfrescare (con questo caldo il termine cade a fagiolo) la memoria a chi è coinvolto in questa ordinanza e poi chiedere che sia rispettata. Per questo motivo il nostro gruppo consiliare ha presentato in questi giorni all'amministrazione un'interrogazione a risposta orale. La seconda segnalazione riguarda il corretto smaltimento dei rifiuti: a parte l’odioso problema di trovare nel contenitore specifico per un tipo di materiale prodotti di altra natura messi lì per incuria o comodità, vi è un livello superiore di errore, che viene dato per “normale”, ovvero quello di smaltire negli appositi cassonetti rispettivamente rifiuti vegetali e cartacei debitamente chiusi in sacchi neri dell’immondizia normale. Nel secondo caso si tratta spesso di rifiuti provenienti da uffici e gestiti da ditte di pulizia. Ci chiediamo: dove finirà questo rifiuto alla fine? Finirà nell’inceneritore o seguirà percorsi di riciclo/riuso? Quali costi supplementari vi saranno per la comunità? I dipendenti delle ditte di pulizia sono formati sulle modalità di smaltimento? qualcuno controlla? Smaltire i rifiuti costa e siamo tutti noi cittadini a pagare questo servizio; forse qualcuno che protesta per la propria bolletta lo dimentica.
Potremmo parlare anche di auto ferme lasciate accese per avere un comfort climatico garantito o di controllo delle temperature in locali pubblici o di automobilisti che buttano dal finestrino i loro piccoli rifiuti: cosa mai sarà un “cicco di sigaretta” o l’involucro di una caramella? L’educazione ambientale passa per vie importanti come puntare sulla energia pulita, sulla mobilità dolce, sulla tutela del territorio, ma senza una attenzione al quotidiano vivere temiamo che la ricerca di produrre energie alternative sia il sistema per continuare a mantenere comportamenti poco virtuosi. Rattrista in conclusione che anche nei piccoli gesti quotidiani ci debba essere un sistema di controllo, e al bisogno repressivo, per sperare in comportamenti rispettosi dell’ambiente, comportamenti sui quali tutti a parole (ma non nei fatti) concordano».
Gruppo consiliare “Lista Civica per Piacenza con Katia Tarasconi”