Ecografia mammaria nello screening, approvata la risoluzione in Regione
Il consigliere regionale Pd Katia Tarasconi: «Oggi abbiamo fatto un altro importantissimo passo avanti nella battaglia che da tempo stiamo portando avanti contro il tumore al seno»
«Oggi abbiamo fatto un altro importantissimo passo avanti nella battaglia che da tempo stiamo portanndo avanti contro il tumore al seno». E' il primo commento del consigliere regionale del PD Katia Tarasconi al termine della seduta in cui l'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha apporvato a larghissima maggioranza la risoluzione che porta verso l'estensione delle modalità degli screening per la prevenzione dei tumori al seno con l’inserimento dell’ecografia mammaria, richiedibile dal medico di famiglia. «E' un tema a cui tengo tantissimo e al quale stiamo lavorando da mesi - prosegue la consgiliera dem - e questa risoluzione si inserisce nel solco di un impegno condiviso che mira a tutelare sempre di più la salute delle donne». «Il carcinoma della mammella - aggiunge Nadia Rossi, consigliera del Pd e prima firmataria della risoluzione - è responsabile del 29% dell’incidenza dei tumori maligni nelle donne, con oltre 4.500 nuovi casi all’anno. Il percorso di screening è fondamentale per individuare tempestivamente il tumore e trattarlo quando è ancora nelle sue fasi iniziali, in modo tale da aumentare le possibilità di un esito favorevole delle cure”. La buona notizia, ha continuato il consigliere, «è che la mortalità è in diminuzione. Abbattere i tempi è fondamentale». La risoluzione impegna inoltre la Giunta regionale «a garantire l’ammodernamento delle apparecchiature affinché siano disponibili mammografi moderni e comprensivi di tomosintesi e che le apparecchiature, compresi gli ecografi, vengano tenuti costantemente aggiornati in modo da garantire le migliori possibilità diagnostiche e valutare, anche sulla base degli esiti degli studi scientifici citati, nel modo più accurato possibile, il contributo diagnostico delle singole metodiche e la validità del loro utilizzo integrato nella capacità di identificare un numero crescente di tumori e sempre più precocemente, ovvero con la maggiore anticipazione diagnostica possibile».